cervello va in palestra

Francia, qui il cervello va in palestra

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Siamo abituati a pensare che la ginnastica e l’esercizio possano servire solo per tenere in forma il nostro fisico e che la palestra sia un luogo fatto di attrezzature complicate e faticose. Ma da oggi è nata una nuova tipologia di palestra: quella per il cervello.

Dedicata a tutti gli smemorati cronici e a chi con l’età inizia a perdere un po’ di colpi, la palestra per il cervello è una realtà esistente in Francia che aiuta a migliorare e mantenere alte le proprie abilità cognitive. Se volete iscrivervi, dovete andare a Versailles e cercare il Learning Club che, proprio come ogni palestra che si rispetti, ha orari e corsi prefissati, ma le attività e gli strumenti per l’allenamento sono leggermente diversi: serve carta e penna per giochi di enigmistica, per fare elenchi di parole, per guardare i film e riportarne la trama, etc.

L’idea di questo particolare tipo di centro è stata sviluppata grazie all’aiuto della Clinica della memoria di Parigi, che da anni studia i disturbi della memoria e i rimedi ad essi. I personal trainer non sono omoni muscolosi ma un’equipe multidisciplinare guidata da un neurologo che elabora un piano individuale per ciascun paziente in base alle funzioni cognitive che ha bisogno di sviluppare.

Un centro per tutti: studenti, lavoratori, anziani… per tutti coloro che hanno bisogno di avere costantemente la mente attiva e allenata e per chi deve cercare di non perdere troppi colpi a causa di problemi dovuti all’età o a periodi di stress, ansia e depressione.

In un mondo dove sport e chirurgia plastica ti fanno sembrare 20 o 30 anni più giovane, l’età si misura sempre di più nell’acume dell’intelletto. Esistono esercizi cerebrali non solo per chi è al limite tra la demenza senile e l’Alzheimer sostiene il professor Roberto Gallassi, direttore del Centro per lo studio neurologico dell’invecchiamento cerebrale dell’Università di Bolognama anche per chi è più giovane e ha bisogno di memory training”. Anche lo stile di vita e l’alimentazione possono nuocere alla nostra memoria, continua Gallassi “consumare alcol e mangiare male aumentano le difficoltà cognitive”.

Gallassi poi spiega quali sono gli esercizi da fare per aiutare il nostro cervello: “Guardare un film e ripetere la trama nel dettaglio ad amici che non l’hanno visto. Ma anche calcolare mentalmente il conto totale della spesa, mentre si riempie il carrello. Si possono fare le parole crociate, leggere molti libri, soprattutto gialli, fare delle sintesi di testi, ma anche lavarsi i denti con la mano sinistra (o con la destra se si è mancini). Un altro esercizio utile è: stilare una lista di dieci parole, guardarla per 60 secondi e intraprendere qualche altra attività. Dopo venti minuti ritornare all’elenco e scrivere su un foglio le parole”.

Importanti ai fini dell’allenamento cerebrale sono da considerarsi anche i videogiochi: Anche i più scettici si sono dovuti ricredere. Questi apparecchi vengono testati con risonanze magnetiche funzionali. In pratica i ricercatori che li usano valutano l’efficacia dell’esercizio monitorando l’attività del cervello umano.

Ma la domanda sorge spontanea, qual è l’età giusta per iniziare a frequentare la palestra per il cervello? Gallassi risponde così: Generalmente chi si preoccupa di avere problemi di concentrazione e memorizzazione non ne ha. Chi invece non pensa alle proprie capacità intellettive potrebbe avere dei disturbi. Va detto che è una semplificazione a volte eccessiva, ma che può essere un primo segnale. Tuttavia i segni più evidenti sono i repentini cambiamenti di carattere in poco tempo, o l’alterazione delle capacità di calcolo.

Per cui non c’è un’età e un momento giusto della vita in cui bisogna seriamente considerare l’idea di fare esercizi per il nostro cervello. Ma perché aspettare che ci siano i primi segni di debolezza? Dopotutto leggere un bel libro, guardare un film e fare le parole crociate non sono attività così dannose e pericolose.

Quindi bando alle ciance e prepariamoci ad allenare la nostra mente tutti i giorni! Credo che anche ai pigri piacerà questa nuova ginnastica.

Lazzaro Langellotti

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