linguaggio del corpo gambe

Linguaggio del corpo: occhio alle gambe

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La bellezza e la seduzione passano dalle gambe. L’immaginario collettivo le pone come simbolo di femminilità e fascino: dalla sensualità di Sharon Stone agli accavalli eleganti e senza tempo delle divine Greta Garbo, Marilyn Monroe e Audrey Hepburn.

Imminenti semiologi spiegano che la seduzione perfetta passa anche dal giusto modo di accavallare una gamba sull’altra. Poco chic dondolare la gamba incrociata, atteggiamento considerato ammiccante e lascivo. Le tradizioni dicono che in Cina e Thailandia è vietato accavallare e in Arabia mai incrociare o sedersi in modo che si vedano le suole delle scarpe perché è fra le cose più irrispettose che si possano fare.

Come i piedi, che comunicano attrazione o tradimento, le gambe possono parlarci dell’apertura o chiusura dell’altra persona verso di noi… quindi, non mi resta che dire, signore e signori, “occhio alle gambe!”

Incrociare le gambe

Incrociare le gambe ha lo stesso significato di incrociare le braccia, ma ha un senso meno negativo. Simboleggia protezione e si assume questa posizione quando ci si sente a disagio. In completo relax o completa sicurezza normalmente le gambe non sono accavallate, salvo situazioni particolari, come una donna che indossi una gonna.

Tenere le gambe accavallate è quindi segno di auto-protezione, tanto più elevato, quanto più stretto è il loro accavallamento ma in ogni valutazione bisogna sempre tenere presente gli altri indici di un atteggiamento auto-protettivo come ad esempio l’inclinazione del busto in avanti, la rigidità della gamba accavallata e del piede sospeso da terra e l’eventuale chiusura delle braccia.

In piedi con gambe divaricate

Stando in piedi le gambe possono essere chiuse o divaricate. In genere assumono quest’ultima posizione le persone dominanti. In antichità questa era la posa che il guerriero assumeva nei combattimenti per avere le maggiori possibilità di equilibrio.

In piedi con gambe chiuse

È tipicamente femminile, mette in evidenza le “curve“. Spinta al massimo si trasforma nella posa nella quale un ginocchio viene portato in avanti, chiaro segno di corteggiamento in quanto evidenzia ancora di più le grazie femminili.

Come un cucciolo

Questa posizione viene assunta principalmente dalle donne e specialmente da sedute, e mette in evidenza le proprie fragilità: si accostano le ginocchia divaricando le estremità delle gambe e si portano le punte dei piedi verso l’interno. Questa posizione sembra dire “Vedi come sono indifesa?”, perché ricalca la difficoltà a reggersi in piedi tipico dei cuccioli e serve a suscitare in chi guarda un sentimento di protezione

In piedi, in gruppo

Quando s’incontra un gruppo di persone ferme in piedi a parlare, bisogna osservare verso chi puntano l’un l’altro i piedi, per capire chi è la persona verso cui provano maggiore interesse. Tutto questo avviene a livello inconscio, è il corpo che sta parlando.

Per esempio se due persone sono disposte una di fronte all’altra, formando una posizione chiusa, significa che si stanno dedicando interamente l’una all’altra; se una terza persona cerca di avvicinarsi, per unirsi alla conversazione, potrà capire se è ben accetta o meno, osservando se ci sono movimenti nelle posizioni del busto e dei piedi dei due interlocutori. Se questi ultimi girano solamente la testa verso il nuovo venuto, il cerchio non si apre. Perciò quando desideriamo che altre persone si uniscano alla nostra conversazione a due, non stiamo di fronte uno all’altro, ma scopriamo che inconsapevolmente i nostri corpi cominciano a ruotare leggermente di fianco, fin a porsi sui lati di un invisibile angolo di novanta gradi.

I movimenti ancora una volta ci raccontano qualcosa della persona che ci sta di fronte, rivelando, fragilità o dominanza, apertura o chiusura. Attraverso il corpo e i suoi movimenti, in ogni istante continuiamo a dire qualcosa di noi.

Manuela Marino

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