chirurgia bariatrica

La chirurgia bariatrica aiuta a alimentarsi meglio

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Ecco una buona notizia per le persone che hanno subito, o subiranno, un intervento di chirurgia bariatrica: in seguito a un bendaggio gastrico, a una gastroplastica verticale o a un bypass gastrico, operazioni che riducono il volume dello stomaco o dell’intestino nei grandi obesi per diminuire la quantità di cibo introdotta o il suo assorbimento, non solo si mangia di meno, ma si tende anche a iniziare a mangiare in modo più sano, cambiando le proprie preferenze alimentari.

Un cambiamento fisiologico e psicologico

Secondo il dottor Carel le Roux, endocrinologo all’Imperial Weight Centre di Londra, la chirurgia bariatrica non modifica soltanto il corpo, ma cambia anche il cervello. In un articolo sulla rivista New Scientist, Le Roux e il suo team hanno esaminato il comportamento alimentare di 16 pazienti sottoposti a interventi bariatrici 6 anni prima. I partecipanti hanno riferito un netto calo dell’interesse verso i cibi ricchi di grassi, preferendo invece alimenti più salutari e meno calorici.

Questa modifica non è frutto di semplice forza di volontà. La squadra ha riscontrato un aumento dei livelli di alcuni ormoni legati alla sazietà, come il GLP-1 (peptide simile al glucagone), il PYY e il peptide YY. Questi ormoni agiscono sul cervello, modulando l’appetito e favorendo scelte alimentari più consapevoli.

“Dopo le operazioni di bypass gastrico questi ormoni sono molto elevati – spiega il ricercatore – e il GLP-1 può essere fondamentale quando si tratta di preferenze alimentari”.

Dall’intervento al farmaco: le nuove frontiere

Il GLP-1 è già noto per il suo utilizzo nel trattamento del diabete di tipo 2, poiché promuove la produzione di insulina. Proprio per questo motivo, da alcuni anni si sta lavorando allo sviluppo di farmaci a base di GLP-1, come il semaglutide (ad esempio Wegovy o Ozempic), in grado di indurre la perdita di peso senza ricorrere alla chirurgia.

L’effetto del GLP-1 nel ridurre l’appetito e migliorare le abitudini alimentari è oggi uno dei pilastri della nuova terapia anti-obesità. Tuttavia, la chirurgia bariatrica rimane una soluzione indispensabile nei casi di obesità grave, laddove le terapie farmacologiche e comportamentali non risultano efficaci.

“Quando i pazienti dicono ‘non mi piacciono più i cibi grassi’, possiamo dire che questo effetto ha una base reale fisiologica”,

spiega il dottor Richard Welbourn, chirurgo bariatrico del Royal College of Surgeons.

“Il bypass gastrico è un’operazione profondamente efficace. Stiamo operando sull’intestino, ma stiamo cambiando anche il cervello”.

Un intervento efficace ma non privo di rischi

Nonostante i risultati promettenti, la chirurgia bariatrica comporta anche alcuni rischi. Oltre alle complicanze chirurgiche immediate (come infezioni, emorragie o trombosi), vi sono effetti collaterali a lungo termine meno noti. Alcuni pazienti, ad esempio, lamentano problemi cognitivi post-operatori, come difficoltà nella concentrazione, vuoti di memoria a breve termine e problemi nel linguaggio.

Questi effetti, sebbene non comuni, sono da monitorare con attenzione, specialmente in soggetti più vulnerabili o in chi ha già una storia clinica complessa.

Il ruolo della psicologia nel successo a lungo termine

La chirurgia bariatrica non può e non deve essere considerata una scorciatoia. Piuttosto, rappresenta l’inizio di un percorso complesso che coinvolge anche aspetti psicologici, educativi e comportamentali.

Un supporto psicologico è fondamentale per accompagnare il paziente nella gestione del rapporto con il cibo, nella ricostruzione dell’autostima e nella prevenzione delle ricadute, come il ritorno a vecchie abitudini alimentari o lo sviluppo di disturbi del comportamento alimentare.

Senza un adeguato accompagnamento psicologico, il bendaggio o il bypass possono rivelarsi solo dannosi, sia dal punto di vista fisico che mentale. I programmi multidisciplinari, che uniscono medici, nutrizionisti, psicologi e fisioterapisti, sono oggi considerati il modello più efficace per garantire risultati duraturi.

Chirurgia bariatrica oggi: numeri in aumento e nuove tecniche

Negli ultimi anni, anche in Italia, gli interventi di chirurgia bariatrica sono aumentati considerevolmente. Secondo i dati della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità (SICOB), nel 2023 si sono registrati oltre 24.000 interventi, con una prevalenza del bypass gastrico e della sleeve gastrectomy. Quest’ultima tecnica, che consiste nella rimozione di una parte dello stomaco, ha progressivamente sostituito il bendaggio gastrico per via della maggiore efficacia nel lungo termine.

Le nuove tecnologie stanno inoltre migliorando la sicurezza e riducendo i tempi di recupero post-operatorio, grazie a tecniche mininvasive e a una sempre più precisa selezione dei candidati all’intervento.

Chirurgia e consapevolezza per vincere l’obesità

La chirurgia bariatrica rappresenta oggi uno strumento prezioso contro l’obesità grave, capace di agire non solo sul corpo, ma anche sulla mente. Riduce la fame, modifica le preferenze alimentari e migliora i comportamenti alimentari a lungo termine.

Tuttavia, per garantire risultati duraturi e sicuri, è essenziale integrare l’intervento chirurgico in un percorso di cura globale, che comprenda assistenza medica, nutrizionale e psicologica. Solo così la chirurgia bariatrica può trasformarsi in una reale occasione di rinascita e benessere.

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Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.