allergie a settembre

Allergie a settembre: acari, frutta e insetti tra i principali responsabili

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Quando si parla di allergie, la maggior parte delle persone pensa subito alla primavera e alla fioritura delle piante. In realtà, i disturbi allergici non si limitano a quel periodo dell’anno. Anche settembre e i mesi autunnali possono essere molto difficili per chi soffre di allergie respiratorie, alimentari o da puntura di insetti. Con il rientro dalle vacanze e il ritorno alla vita quotidiana, infatti, si riaccendono diversi fattori di rischio che rendono questo periodo critico.

Perché settembre è un mese critico per le allergie

A chiarire meglio la situazione interviene Domenico Schiavino, direttore del servizio di Allergologia del Policlinico Gemelli di Roma:

“La stagione delle allergie non finisce mai. In questo periodo non mancano infatti cibi e piante di stagione che possono essere molto fastidiosi”.

A settembre, infatti, molte piante selvatiche rilasciano pollini che possono causare asma, riniti e altre reazioni allergiche. Inoltre, in questo periodo si registra una crescita significativa degli acari della polvere, senza dimenticare la frutta di stagione e le punture di insetti.

Le piante che fioriscono a settembre e provocano allergie

Dopo il termine del periodo delle graminacee a inizio estate, subentrano altre piante come l’assenzio selvatico e l’ambrosia, arrivate anche in Italia e ormai diffuse in molte zone del Paese.

“Finito il periodo delle graminacee – dice Schiavino – a giugno inizia la fioritura dell’assenzio selvatico e dell’ambrosia, fino a 15 anni fa sconosciuti sul nostro territorio e arrivati con le derrate alimentari provenienti dagli USA nelle zone limitrofe agli aeroporti, come Linate, Malpensa e Fiumicino, dove hanno creato delle isole di sensibilizzazione per i pazienti”.

Un’altra pianta da non sottovalutare è la parietaria, che cresce facilmente sui muri vecchi e provoca disturbi respiratori. Proprio in settembre questa pianta torna a fiorire in modo intenso.

Gli acari della polvere: un nemico invisibile in autunno

Con il rientro a casa dopo le vacanze estive, molte abitazioni restano chiuse per settimane. Questo crea un ambiente perfetto per la proliferazione degli acari della polvere, che rappresentano una delle principali cause di allergia a settembre.

“Settembre è il periodo di maggior riproduzione degli acari grazie alle temperature di 16°-24° e a un’umidità superiore al 60%. Da metà settembre a fine novembre proliferano nelle case. Chi rientra dalle vacanze può andare incontro anche a una riacutizzazione dell’allergia, visto che con le abitazioni chiuse per 2-3 settimane, gli acari si sono moltiplicati in tutta tranquillità”.

Gli acari non sono visibili a occhio nudo, ma la loro presenza si manifesta con starnuti, raffreddore persistente, occhi che lacrimano e crisi d’asma. Per ridurne la diffusione è importante arieggiare bene le stanze, lavare tende e coperte, usare coprimaterassi antiacaro e mantenere l’umidità sotto controllo.

Allergie alimentari: attenzione alla frutta di stagione

Settembre non è solo il mese dei pollini: anche la frutta di stagione può nascondere insidie. Pesche, prugne, fichi e mele, ad esempio, possono causare reazioni crociate in chi è allergico ai pollini delle graminacee o della betulla. I sintomi possono variare dal semplice prurito alla bocca fino a vere e proprie crisi respiratorie nei soggetti più sensibili.

Per chi soffre di allergie alimentari, il consiglio è quello di consultare un allergologo e valutare se eseguire test specifici. In alcuni casi può essere utile cuocere la frutta, perché il calore riduce l’attività allergenica di molte proteine.

Insetti e allergie: api, vespe e zanzare

Un capitolo a parte meritano le allergie da puntura di insetti. Anche se l’estate volge al termine, vespe, api e calabroni sono ancora molto attivi. Le reazioni possono andare dal gonfiore locale a forme più gravi come lo shock anafilattico.

“Ogni anno ci sono almeno 6-7 persone che muoiono in Italia per l’allergia scatenata dalle punture di api, vespe o calabroni. Spesso si sbaglia a trattare le persone che vi sono allergiche: dare l’antistaminico non serve a niente infatti. Sono molto più efficaci trattamenti desensibilizzanti che non danno problemi di tollerabilità e hanno effetti clinici molto rilevanti”.

Per quanto riguarda le zanzare, invece, Schiavino spiega che l’uso degli antistaminici può ridurre le reazioni, ma nei casi più gravi è necessario applicare pomate cortisoniche. Alcune ricerche stanno valutando il ruolo della vitamina B1 (tiamina), che potrebbe modificare l’odore della pelle rendendo alcune persone meno appetibili agli insetti.

Come prevenire le allergie a settembre

Per ridurre il rischio di reazioni allergiche in questo periodo dell’anno, è utile adottare alcune precauzioni pratiche:

  • Arieggiare spesso la casa per ridurre la concentrazione di acari e muffe.
  • Lavare con frequenza lenzuola, tende e copriletti ad alte temperature.
  • Limitare il consumo di frutta che può scatenare reazioni crociate.
  • Indossare abiti che coprano la pelle quando si trascorre tempo all’aperto in zone a rischio insetti.
  • Tenere a portata di mano farmaci prescritti dall’allergologo in caso di punture o crisi improvvise.

Allergie e cambiamenti climatici: un problema in crescita

Negli ultimi anni, i cambiamenti climatici hanno modificato la stagionalità delle allergie. Gli inverni più miti e le estati più calde favoriscono una fioritura prolungata di molte piante e una presenza più costante di insetti. Ciò significa che il periodo delle allergie si è esteso, rendendo necessario un monitoraggio continuo durante tutto l’anno.

Gli esperti sottolineano l’importanza di una diagnosi accurata e di una terapia personalizzata, che può includere farmaci antistaminici, corticosteroidi, ma anche trattamenti desensibilizzanti di nuova generazione, più tollerati e più efficaci.


FAQ sulle allergie di settembre

Quali sono le allergie più comuni a settembre?

Le allergie più diffuse in questo periodo sono quelle causate da pollini come ambrosia, assenzio selvatico e parietaria, dagli acari della polvere, dalla frutta di stagione (mele, pesche, prugne, fichi) e dalle punture di insetti come vespe, api e zanzare.

Gli acari della polvere peggiorano in autunno?

Sì. Gli acari trovano condizioni ideali di riproduzione con temperature tra i 16° e i 24° e umidità superiore al 60%. Per questo da metà settembre a novembre i sintomi allergici legati agli acari possono intensificarsi.

La frutta di stagione può scatenare allergie?

Alcuni frutti di settembre possono provocare reazioni crociate nei soggetti allergici ai pollini. Tra i più a rischio ci sono mele, pesche, fichi e prugne. Cuocere la frutta può ridurne la capacità allergenica.

Come riconoscere una reazione allergica a punture di insetti?

Oltre al gonfiore e al dolore locale, una reazione grave può manifestarsi con orticaria diffusa, difficoltà respiratorie, vertigini o calo della pressione. In questi casi è fondamentale chiamare subito i soccorsi e, se prescritto dal medico, utilizzare l’adrenalina autoiniettabile.

Quali strategie aiutano a prevenire le allergie di settembre?

Alcuni accorgimenti utili sono: arieggiare la casa, ridurre l’umidità, lavare lenzuola e tende ad alte temperature, evitare zone ricche di pollini, proteggersi dagli insetti con abiti adeguati e consultare uno specialista per eventuali terapie preventive o desensibilizzanti.


Le allergie di settembre non vanno sottovalutate: pollini, acari, frutta e insetti possono compromettere la qualità della vita. Per questo è fondamentale riconoscere i sintomi e rivolgersi a uno specialista allergologo, così da individuare i fattori scatenanti e adottare strategie di prevenzione e cura mirate. Solo così si può affrontare l’autunno con maggiore serenità e benessere.

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