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Caffè: quando è zuccherato aiuta la memoria e l’attenzione

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Basta un poco di zucchero e la pillola va giù” cantava Mary Poppins, e aveva ragione, soprattutto se accompagna il caffè.

Secondo una ricerca condotta presso l’Università di Barcellona, il caffè zuccherato costituisce un valido aiuto per il funzionamento del cervello e della memoria.

Lo studio. Gli studiosi spagnoli, guidati dal dottor Josep Serra Grabulosa, hanno condotto alcuni esperimenti su 40 volontari, tutti giovani, in buona salute e consumatori abituali di caffè, registrando, attraverso la risonanza magnetica, le differenze nelle funzioni cerebrali di chi aveva assunto una bevanda a base di caffeina e glucosio e di chi aveva assunto soluzioni placebo o altre contenenti o soltanto glucosio o solo caffeina.

Effettuata la risonanza, si è notato che l’attività cerebrale dei volontari si è differenziata in seguito alla bevanda assunta: i primi mostravano un miglioramento dell’attenzione e della memoria rispetto ai secondi.

Ma cosa avviene nel cervello quando beviamo il caffè zuccherato? A stimolara l’attenzione e la memoria sono deputate due specifiche aree cerebrali, la corteccia parietale bilaterale e la corteccia prefronale sinistra, che in questo caso riducono la loro attività, accrescendo le prestazioni generali del cervello.

Na tazzunella ‘e cafè” ci aiuta dunque rimanere pimpanti ad attenti. Gli esiti della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Human Psychopharmacology.

Francesca Mancuso

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.