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Apnea notturna, meno incubi per chi ne soffre

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Chi russa non farà dormire gli altri, ma di sicuro sogna alla grande…

Uno studio pubblicato dal Journal of Clinical Sleep Medicine afferma infatti che l’apnea notturna, volgarmente conosciuta da tutti come il fastidioso russare mentre si dorme, ridurrebbe in modo vertiginoso la frequenza di incubi. I ricercatori dell’Università del Colorado hanno analizzato 400 pazienti, di cui circa 130 affetti da grave apnea notturna. A tutti è stato chiesto ogni quanto facevano brutti sogni e quanto questi fossero terrificanti: un incubo a settimana per il 71,4 per cento di chi non russa, per il 43,2 % di chi russa leggermente e solo per il 20,6 % di chi ha un disturbo davvero importante.

Questo vuol dire che la frequenza degli incubi è inversamente proporzionale a quanto si russa. “Questa diminuzione è dovuta probabilmente alla frammentazione del sonno di chi soffre di apnea – ha spiegato Jim Pagel, autore dello studio – e ciò porta a una riduzione del tempo di sonno in fase Rem (rapid eye movement), durante il quale si hanno gli incubi“.

L’OSA, acronimo che indica l’apnea ostruttiva del sonno, è un problema molto comune dovuto al rilassamento del palato molle situato nella zona posteriore della gola, il quale vibra ad ogni atto respiratorio e in alcune persone, oltre ad impedire di dormire a chi sta loro vicino, impedisce a loro stessi un sonno continuato. L’apnea notturna comporta un russare più forte e porta alla chiusura delle vie aree per alcuni secondi, ma può ripetersi molte volte durante la notte impedendo, di fatto, di riposare e così di ricuperare energie.

Questi arresti respiratori starebbero appunto alla base di quella frammentazione del sonno di cui parla Pagel. Spesso chi russa non si accorge nemmeno di farlo, ma è comunque un disturbo che può avere conseguenze sulla salute. Pare addirittura che un tale problema respiratorio avrebbe effetti sulla materia grigia del cervello.

Alcuni studiosi sudcoreani hanno osservato il fenomeno con una ricerca specifica sulla base di dati raccolti con la risonanza magnetica funzionale i cui risultati metterebbero in luce non tanto la riduzione, ma la modifica della concentrazione della materia grigia. In ogni caso gli stessi studiosi che hanno fatto questa scoperta hanno preferito essere prudenti, dal momento che sembrano necessari ulteriori studi per stabilire se nel fenomeno sono implicati anche altri fattori fino ad ora non presi in considerazione. Quindi niente panico e niente allarmismi!

In ogni caso, come ogni tipo di disturbo, anche quello del russare non dovrebbe essere troppo sottovalutato. È un problema in ogni caso respiratorio che potrebbe rappresentare un fattore di rischio cardio-cerebro-vascolare.

Se allora fate parte del popolo dei russatori dormirete certo peggio, ma almeno non avrete incubi, se non quelli del risveglio con chi di fianco a voi non ha chiuso occhio: dormire con qualcuno che russa tanto da non far dormire te a volte fa venir voglia di augurargli almeno un brutto sogno!

Valentina Nizardo

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