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Tumori e familiarità sono strettamente connessi

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Tumori e familiarità sono strettamente connessi. Secondo un recente studio, infatti, esisterebbe un’associazione tra forme tumorali anche apparentemente lontane tra loro. E l’ereditarietà è un fattore non trascurabile.

La ricerca è stata condotta dall’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano. Una collaborazione con un team di esperti sia svizzeri che francesi. Insieme, si è dimostrato come la predisposizione familiare allo sviluppo di neoplasie non aumenti solo il rischio di sviluppare una qualsiasi forma di cancro “ereditario”, ma anche di diverso tipo.

Come capita per le allergie, per cui si eredita la predisposizione ma non la specifica forma allergica, così avviene per i tumori. La familiarità, dunque, aumenta il pericolo di sviluppare la malattia negli organi o nei tessuti. Tuttavia, il tumore potrebbe essere diverso da quello che ha colpito il proprio familiare diretto.

Lo studio è stato effettuato su un campione di 13 tipi di tumore e si è basato sui dati raccolti dall’analisi svolta su 12 mila pazienti colpiti dalla malattia e su 11 mila soggetti perfettamente sani. Il risultato è stato molto chiaro: avere un parente prossimo (di primo grado) che abbia sviluppato il tumore comporta il rischio di esserne colpiti a propria volta.

Inoltre, il pericolo di incorrere nel tumore alla mammella aumenta nel caso in cui il nostro parente abbia avuto un tumore al colon retto. Quello all’esofago, invece, aumenta di 4 volte nel caso di tumore del cavo orale e della faringe. Mentre quest’ultimo accresce il pericolo di sviluppare il tumore alla laringe. Infine, diagnosticare il tumore prima dei 60 anni comporta il rischio di ammalarsi dello stesso tipo ti tumore del nostro parente prossimo.

Lo screening e la diagnosi precoce, dunque, diventano fondamentali. Considerare la propria storia familiare è basilare, così come smettere di fumare e condurre una vita sana e in ambienti salubri.

Federica Vitale

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