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Tablet e smartphone, anche in vacanza restiamo connessi

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Per restare connessi all’ufficio o per gestire il tempo libero, per postare foto su facebook o per chattare con un amico. Tablet e smartphone sono all’ordine del giorno anche durante le vacanze.

Lo dimostra una ricerca della canadese Ryerson University: pure durante le ferie restiamo connessi ai nostri aggeggi elettronici. Anzi li utilizziamo addirittura di più, complici soprattutto le reti e le connessione wi-fi. Secondo lo studio, infatti, generalmente passiamo su internet il 25% del nostro tempo; quando siamo in vacanza, grazie a tablet e cellulari, il tempo quasi raddoppia: navighiamo per il 40%.

Le nostre giornate durante tutto l’anno sono “intossicate” dalla tecnologia: la sfruttiamo per lavoro, per giocare, per stare in contatto con gli altri. In vacanza dovremmo cogliere l’opportunità di connetterci con la realtà vera, vivendo più intensamente gli incontri, dedicandoci alla lettura, avvicinandoci alla natura“, commenta Daniele La Barbera, psichiatra all’Università di Palermo e presidente della Società Italiana di Psicotecnologie e Clinica dei Nuovi Media.

Eppure non è così, non riusciamo proprio a staccare la spina dai nostri amici tecnologici. Basti pensare che negli ultimi anni il numero di utilizzatori vacanzieri di smartphone è letteralmente triplicato, per non parlare poi dei sempre più crescenti milioni di iscritti a facebook.

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Da qui ad una vera e propria dipendenza da internet il passo è breve. L’internet addict diviene infatti una vera e propria patologia con conseguenze sulla salute davvero considerevoli, al pari di tutte le altre dipendenze (alcol, droga, gioco d’azzardo, cyber sex). Tanti i sintomi: ansia, depressione, attacchi di panico, paura, insonnia, insicurezza; ma anche craving (presenza sempre maggiore di pensieri fissi) tolleranza e astinenza.

A questi vanno aggiunti i disturbi a livello fisico come ad esempio emicrania, stress oculare, iper-sudorazione, tachicardia, tensioni, crampi e dolori muscolari. E per completare il quadro, problemi sociali, familiari, affettivi e lavorativi, quali ritardi o assenze da scuola o dal lavoro, graduale isolamento, distorsione dei rapporti affettivi e sociali, disgregazione dal gruppo familiare ed amicale.

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Sono sempre più frequenti i casi di dipendenza da internet, da smartphone, da tablet – osserva La Barbera –. Se non riusciamo a resistere dal controllare spesso le e-mail, aggiornare il profilo su facebook, dare un’occhiata a un sito web significa che la nostra relazione con la tecnologia è disfunzionale e ne siamo schiavi: non riuscire a fare a meno del portatile per tre giorni di vacanza è di certo segno che qualcosa non va”.

Dunque, cosa fare?

Bisogna disintossicarsi e la vacanza può essere l’occasione giusta per farlo. Quindi, evitiamo di mettere in valigia tablet e portatile e durante la permanenza utilizziamo il cellulare meno possibile. “Quando ci interfacciamo con la tecnologia – conclude La Barbera – le funzioni mentali “lavorano” in maniera diversa rispetto a quando entriamo in rapporto con qualcosa di reale e naturale. Dobbiamo perciò far riposare il cervello da questo sforzo e se non lo facciamo almeno in ferie rischiamo di vivere perennemente distratti da altro, senza assaporare rapporti ed esperienze in modo autentico e profondo”.

Lo studio, condotto da Christine Vogt e Kelly MacKay, è in uscita su Annals of Tourism Research.

Fabrizio Giona

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