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Grasso viscerale: segnale di allarme in menopausa

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Consigli e suggerimenti per eliminare il grasso viscerale: scopriamo cos’è e come riuscire a dimagrire in menopausa.

La menopausa non è un periodo facile nella vita di una donna: cambiamenti, nuovi riassetti, squilibri ormonali possono costituire motivo di stress e ansia nella donna matura. Si parla spesso, infatti, anche dell’impatto psicologico che la menopausa ha sulle donne che guardano al proprio corpo come il principale veicolo della propria femminilità, che di certo non viene meno con la fine del periodo fertile, ma può apparire offuscata o meno valorizzata a causa dei numerosi fastidi che questa delicata fase biologica porta con sé.

Non a caso, con l’arrivo della menopausa le donne accumulano molto più facilmente il grasso nella zona addominale, una prerogativa che – perlomeno negli anni della giovinezza – sembrerebbe associata quasi esclusivamente agli uomini. Si sa, invece, che le curve delle giovani donne interessano soprattutto fianchi, cosce e seno: motivo per cui spesso sono veri e propri punti di forza nella bellezza di un corpo femminile. Ma con l’avanzare dell’età anche il grasso accumulato si distribuisce differentemente, e quello che a prima vista può sembrare solo un problema estetico (la sgradevole pancia sporgente) diventa invece una questione – prima di tutto – di salute.

L’aumento di peso che sopraggiunge in modo quasi spontaneo con l’arrivo della menopausa è dovuto principalmente ai cambiamenti che si verificano a livello ormonale: una condizione difficile da gestire, che può rendere molto difficoltoso anche il raggiungimento di efficaci risultati con una dieta apposita. Ma per comprendere come comportarsi per diminuire il girovita e perdere peso efficacemente dopo una certa età, è necessario comprendere prima cos’è il grasso viscerale e perché aumenta spontaneamente in menopausa.

Il grasso viscerale, detto anche grasso addominale, è un tipo particolare di tessuto adiposo, la cui distribuzione è localizzata all’interno della cavità addominale, ovvero tra il tronco e gli organi interni. Fate attenzione alla sua posizione: non è un dettaglio da poco, anzi, si tratta di una questione molto importante. La localizzazione in un punto così delicato per l’organismo differenzia il grasso viscerale dal semplice grasso sottocutaneo (il primo a sparire quando si entra in un regime ipocalorico) o dal grasso di tipo intramuscolare.

Come accennato, l’adiposità localizzata, soprattutto quella viscerale, nella donna è determinata dai livelli degli ormoni: solitamente, infatti, la comparsa di grasso viscerale è associata a un basso livello di testosterone, e – allo stesso tempo – ad alti livelli di cortisolo, che corrispondono a due dei più importanti cambiamenti nell’equilibrio ormonale della donna in menopausa. Un ruolo importante nella distribuzione del grasso è ricoperto anche dagli estrogeni, che durante questa delicata fase biologica diminuiscono drasticamente e ciò permette al tessuto adiposo di non distribuirsi più tra fianchi, cosce, glutei – come avviene nel corpo della donna prima della menopausa – ma di concentrarsi esclusivamente sull’addome.

Questo determina in parte alcuni dei rischi principali che la salute della donna dopo i 45-50 anni deve affrontare: l’accumulo di grasso addominale è infatti molto più pericoloso rispetto ad altri tipi di tessuto adiposo, perché va a gravare sulla salute del cuore e delle arterie, compromettendo il corretto funzionamento del sistema cardiocircolatorio. Il grasso viscerale, infatti, può essere causa di infiammazione di vari organi interni, una condizione già di per sé molto spiacevole; inoltre molti studi hanno confermato la correlazione tra accumulo di grasso viscerale e un rischio più elevato di sviluppare malattie cardiache, diabete e alcuni tipi di tumori.

Cosa fare, dunque, per ridurre il grasso addominale in menopausa?

La prima considerazione da fare, come sempre, riguarda l’alimentazione e un corretto regime alimentare, basato non necessariamente su una dieta che riduce drasticamente le calorie, ma piuttosto sulla qualità di ciò che si mangia. È preferibile, quindi, ridurre leggermente le porzioni e prediligere un’alimentazione a base di frutta e verdura, cereali (meglio se integrali), frutta secca, carne bianca e pesce; evitando invece condimenti pesanti, formaggi grassi, cotture pesanti e dolci in misura eccessiva. Totalmente da evitare, invece, sono alcool e fumo, insaccati, salumi e fast food.

Un secondo aspetto delle modalità per ridurre il grasso addominale riguarda lo stile di vita: nessuno vi obbligherà a diventare degli sportivi di prim’ordine se la vostra vocazione è quella di evitare sudate e sforzi fisici. Ma è necessario trovare una giusta via di mezzo che renda la vostra vita meno sedentaria di come lo è al momento, se avete sviluppato una forma fisica non del tutto soddisfacente. Per i primi tempi basterà prendere l’abitudine di fare una breve passeggiata a passo veloce, specialmente dopo pranzo oppure al ritorno dal lavoro; in alternativa si può provare dell’attività fisica “leggera”, come lo yoga, il pilates e simili. L’importante, come spesso accade, è essere costanti e tenaci: i risultati non mancheranno di arrivare.

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