spalla congelata

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Spalla congelata: cause e possibili rimedi

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La spalla congelata provoca dolore e progressiva perdita della capacità di movimento e, se non trattata, la guarigione può richiedere anche diversi mesi.

Il trattamento è però semplice e i possibili rimedi includono terapie mirate ad alleviare il dolore alla spalla e a ripristinare la motilità dell’articolazione.

Spalla congelata, le cause del dolore alla spalla

La spalla congelata è un’infiammazione dell’articolazione della spalla che provoca dolore, rigidità e progressiva perdita di funzionalità.

La spalla è un’articolazione composta da omero, scapola e clavicola, è circondata da una capsula di tessuto connettivo ed è in grado di effettuare svariati movimenti, anche grazie al liquido sinoviale che lubrifica e limita l’attrito tra i vari tessuti.

In alcuni casi, la capsula di tessuto connettivo si infiamma, si inspessisce e la quantità di liquido sinoviale diminuisce, provocando una limitazione dei movimenti e dolore.

Il fenomeno, noto anche come Frozen shouler, colpisce circa il 2% della popolazione tra i 40 e i 60 anni, soprattutto donne, e la sua comparsa può dipendere da svariati fattori.

Il congelamento della spalla può ad esempio essere conseguenza di un sovraccarico dell’articolazione o della sua immobilizzazione per lunghi periodi.

Le cause della spalla congelata possono dunque essere legate a movimenti ripetitivi al lavoro o durante lo sport o, al contrario, è possibile che il congelamento della spalla avvenga in seguito a infortuni, fratture o interventi chirurgici che hanno costretto l’articolazione all’immobilità per un certo periodo.

Inoltre, l’insorgenza della spalla congelata sembra essere correlato ad alcune patologie, tra cui diabete e malattie cardiache.

Sintomi e complicazioni della spalla congelata

I sintomi della spalla congelata includono un progressivo aumento del dolore alla spalla e da una parziale perdita di motilità dell’articolazione.

Il dolore può essere inizialmente localizzato alla spalla e presentarsi con più frequenza al mattino o durante il movimento.

Con il tempo, la sensazione dolorosa può estendersi alla muscolatura, alle articolazioni adiacenti, al collo o alla schiena. Questo accade poiché l’infiammazione di un’articolazione può portare le altre a sovraccaricarsi per compensare la perdita di funzionalità dell’articolazione colpita.

I sintomi possono durare alcuni mesi e con il passare del tempo tendono a peggiorare, rendendo via via più complicato riprendere a muovere la spalla. In assenza di trattamenti, la guarigione completa può richiedere fino a tre anni.

La spalla congelata può dunque portare a un sensibile peggioramento della qualità della vita ed è bene intervenire il prima possibile con terapie farmacologiche antinfiammatorie in grado di limitare il dolore.

Inoltre è consigliabile effettuare sedute di fisioterapia per ripristinare il movimento dell’articolazione.

In presenza di un dolore alla spalla che persiste oltre un certo periodo e che non migliora in seguito al trattamento con antinfiammatori, è bene rivolgersi al proprio medico per effettuare indagini più approfondite.

Possibili rimedi alla spalla congelata

Nella stragrande maggioranza dei casi, i sintomi della spalla congelata migliorano con semplici trattamenti volti a controllare il dolore e a ripristinare la motilità dell’articolazione.

Se si soffre di dolore alla spalla è innanzitutto necessario evitare di sollecitare l’articolazione infiammata con movimenti ripetitivi al lavoro o durante l’attività fisica e migliorare la postura anche quando si svolgono attività da seduti o mentre si riposa.

Per diminuire il dolore si assumono in genere farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), il cui principio attivo è in grado di interferire nella sintesi di prostaglandine, molecole coinvolte nell’infiammazione.

Lo scopo dei FANS è quello di diminuire i processi infiammatori e, di conseguenza, alleviare la sensazione dolorosa e limitare eventuali danni ai tessuti. In questo modo sarà possibile riprendere a muovere la spalla e intervenire anche attraverso la fisioterapia, con esercizi semplici ma specifici per la ripresa della funzionalità dell’articolazione.

Alcuni FANS, se assunti oralmente, possono interferire con la produzione di prostaglandine anche a livello della mucosa gastrica, portando a lesioni e ulcere dello stomaco.
Per evitare questo effetto collaterale è possibile ricorrere a cerotti medicati da applicare direttamente sull’articolazione interessata.

Cerotti medicati per il trattamento della spalla congelata

I FANS, bloccando la sintesi di prostaglandine, diminuiscono la sensazione dolorifica e gli altri sintomi dell’infiammazione ma, se assunti per via orale, possono causare lesioni alla mucosa dello stomaco, dove le prostaglandine esercitano effetto protettivo.

Per evitare questo effetto collaterale, può essere utile utilizzare cerotti medicati da applicare nella zona della spalla, allo scopo di ridurre il dolore e ripristinare la motilità.

I cerotti medicati, una volta fatti aderire sulla pelle, impediscono l’evaporazione dell’acqua da parte dell’epidermide, aumentandone sensibilmente l’idratazione. Le cellule dello strato più esterno della pelle sono normalmente molto vicine tra loro per assicurare l’effetto barriera; una volta idratate, le cellule si gonfiano e si creano degli spazi attraverso i quali il principio attivo contenuto nel cerotto medicato raggiunge gli strati più profondi. I cerotti medicati, oltre che per i sintomi legati alla spalla congelata, sono utili per trattare tutte le infiammazioni localizzate che riguardano articolazioni, muscoli, legamenti e tendini.

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