immagine

Frequentare siti porno porta i giovani all’anoressia sessuale

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

1.130.000 le pagine di siti porno visitate in Italia in un mese. E ad accendere il PC e a collegarsi a siti a luci rosse sono moltissimi minorenni. Già a 15-16 anni sanno già cosa sia la pornografia in rete.

In media, nel novembre del 2010 erano 7,8 milioni gli italiani che fruivano di siti hot, pari al 29% dei navigatori totali, per una media di 197 pagine viste in 30 giorni per un’ora e 40 minuti. Il 70% sono maschi di età compresa tra i 24 e i 44 anni e il 10% dei frequentatori del sesso online ha meno di 18 anni.

Sono i dati che emergono da un’indagine commissionata dalla Società Italiana di Andrologia Medica e Medicina della Sessualità (Siams) a un’azienda specializzata nell’analisi sul traffico online e si basano su un campione di 28 mila utenti.

Pornografia sul Web, quindi, che spesso si traduce in veri e propri casi clinici, tanto che si parla di “anoressia sessuale“. Ovvero, una specie di disgusto del sesso: una overdose di siti porno che porta a non provare più desiderio né ad avere un’erezione, anche se non si ha nessun problema fisico.

Questa indagine – spiega il professor Carlo Foresta, presidente della Siams e andrologo ordinario di Patologia clinica all’Università di Padova – nasce dalla necessità di comprendere un fenomeno clinico nuovo che investe sostanzialmente i giovani sotto i 25 anni: l’anoressia sessuale. Su 50 ragazzi che si sono rivolti ai nostri ambulatori per patologie della sessualità, calo della libido e disfunzione erettile, il 70% aveva da anni la cattiva abitudine di frequentare in Internet siti pornografici molto spinti. La fruizione quotidiana di simili immagini ha rallentato la maturazione cerebrale della sessualità, svincolato il sesso dall’affettività, e fatto perdere d’interesse verso la sessualità reale che invece, per un sano sviluppo, ha bisogno di fantasia. Ed è proprio la fantasia che i siti Internet uccidono veicolando video e foto estremamente disinibiti“.

Ma, dicono gli esperti, non si tratta di condizioni irreversibili: abbandonando completamente i siti porno e leggendo libri che sottolineano un legame forte tra affettività, sessualità e fantasia si può recuperare un sano rapporto con il sesso.

Germana Carillo

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania