Litigi di coppia per colpa degli animali domestici: quando Fido diventa motivo di conflitto

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Gli animali domestici sono sempre più presenti nelle famiglie italiane e rappresentano compagni di vita fedeli, affettuosi e capaci di donare benessere psicologico. Eppure, nonostante il loro ruolo positivo, a volte possono diventare motivo di tensione all’interno della coppia. Secondo recenti osservazioni, infatti, non mancano i casi in cui cani, gatti e altri animali domestici sono al centro di discussioni che sfociano addirittura in separazioni o richieste di affidamento, proprio come accade con i figli.

Quando Fido scatena i litigi

Già nel 2009 l’Aidaa, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, aveva registrato più di 1000 coppie che si erano rivolte all’associazione per questioni legate al proprio animale. In oltre 200 casi il motivo principale della rottura era stato proprio il cane, il gatto o un altro animale domestico. A distanza di anni, la situazione non sembra essersi risolta, anzi: con il boom di adozioni durante e dopo la pandemia, la convivenza con gli animali è diventata ancora più centrale nella vita familiare, aumentando anche i possibili motivi di attrito.

Le cause possono essere diverse: dalla gestione quotidiana dell’animale (chi porta fuori il cane, chi pulisce la lettiera del gatto, chi paga le spese veterinarie) fino alla gelosia che un partner può provare verso l’attenzione riservata all’amico a quattro zampe.

Le città con più separazioni per colpa degli animali

Già i primi dati raccolti negli anni Duemila mostravano Milano come città “capofila” per separazioni dovute agli animali domestici, seguita da Roma e da altre province come Brindisi, Brescia e Parma. Oggi il fenomeno è diffuso in tutta Italia: le coppie litigano e, nei casi più estremi, arrivano a separarsi, richiedendo un affidamento congiunto degli animali proprio come accade con i figli.

Non si tratta solo di cani e gatti: anche conigli, furetti, pappagalli e persino animali esotici come serpenti e iguane possono diventare fonte di disaccordo.

Affidamento e mantenimento: cosa dice la legge

In Italia la normativa non prevede ancora in maniera chiara l’affidamento degli animali domestici in caso di separazione, ma negli ultimi anni qualcosa si è mosso. Alcuni tribunali hanno stabilito che gli animali devono essere considerati parte integrante della famiglia e che il loro benessere va tutelato. In diversi casi è stato concesso l’affidamento condiviso o è stato stabilito un contributo economico per il loro mantenimento.

L’Aidaa, attraverso il cosiddetto Tribunale degli Animali, offre dal 2009 un servizio di supporto legale gratuito con oltre 100 avvocati volontari. Grazie a questo, le coppie possono trovare un accordo civile per il bene del loro compagno a quattro zampe. Negli ultimi anni le richieste di supporto sono aumentate, segno che il tema è sempre più sentito.

Perché gli animali diventano motivo di conflitto

Gli esperti sottolineano che spesso l’animale diventa solo il pretesto che fa esplodere tensioni già presenti nella coppia. Tra le ragioni più comuni troviamo:

  • Divisione dei compiti: un partner si sente sovraccaricato nella gestione quotidiana dell’animale.
  • Spese veterinarie e alimentari: i costi possono diventare motivo di discussione, soprattutto in tempi di difficoltà economica.
  • Gelosia: non mancano casi in cui uno dei partner percepisce l’animale come “rivale” dell’affetto dell’altro.
  • Stili di vita diversi: uno ama viaggiare o uscire spesso, l’altro preferisce restare a casa con l’animale.
  • Scelte educative differenti: dall’uso del guinzaglio fino alle regole in casa, le divergenze possono diventare terreno di scontro.

Animali e benessere della coppia

Non bisogna dimenticare, però, che la presenza di un animale domestico ha anche moltissimi effetti positivi: riduce lo stress, favorisce il buonumore, aumenta il senso di responsabilità e rafforza il legame familiare. Secondo ricerche recenti, le coppie che condividono in maniera equilibrata la gestione dell’animale tendono ad avere un rapporto più solido e collaborativo.

La chiave sta nel considerare il cane, il gatto o qualsiasi altro animale non come motivo di divisione, ma come occasione per rafforzare la complicità e la capacità di organizzazione.

Consigli pratici per evitare litigi di coppia

Per prevenire conflitti e garantire il benessere sia dell’animale che della coppia, gli esperti consigliano di:

  1. Stabilire regole chiare fin dall’inizio: decidere insieme chi si occuperà delle passeggiate, della pulizia e delle spese.
  2. Creare un fondo comune per coprire le spese veterinarie e alimentari senza discussioni.
  3. Condividere il tempo con l’animale: passeggiate a tre, giochi e coccole rafforzano il legame.
  4. Accettare compromessi: se uno dei partner è più impegnato, l’altro può prendersi maggiori responsabilità senza viverle come un peso.
  5. Chiedere supporto: in caso di tensioni, rivolgersi a un mediatore familiare o a un’associazione come l’Aidaa.

Il vuoto normativo e le nuove proposte di legge

Nonostante qualche passo avanti, in Italia manca ancora una legge nazionale che disciplini in modo chiaro l’affidamento degli animali in caso di separazione o divorzio. Negli ultimi anni, però, sono state presentate proposte di legge per colmare questo vuoto normativo. L’obiettivo è riconoscere gli animali come esseri senzienti e tutelarne il benessere al pari degli altri membri della famiglia.

In diversi Paesi europei, come Spagna e Francia, la legislazione è già più avanzata: gli animali sono considerati soggetti di diritto e non semplici “beni” da spartire. Anche l’Italia sembra avviarsi verso questa direzione.

Fido come alleato, non come rivale

Gli animali domestici arricchiscono la vita della coppia e della famiglia, ma richiedono impegno, tempo e risorse. Per evitare che diventino motivo di conflitto, è fondamentale la comunicazione, la collaborazione e la consapevolezza delle responsabilità che comporta avere un compagno a quattro zampe. Con un po’ di organizzazione, Fido può essere un alleato della serenità, non certo la causa di un addio.

Leggi anche: I litigi danneggiano la salute

FAQ sui litigi di coppia causati dagli animali domestici

Gli animali domestici possono davvero causare la rottura di una coppia?

Sì. Secondo i dati raccolti dall’Aidaa, in diversi casi cani, gatti e altri animali sono stati indicati come una delle principali cause di conflitto all’interno della coppia, arrivando in alcuni casi persino alla separazione.

Quali sono gli animali che creano più discussioni tra partner?

I più citati sono cani e gatti, ma non mancano esempi che riguardano anche animali meno comuni come iguane, serpenti, conigli e furetti.

Che ruolo ha il Tribunale degli Animali?

Il Tribunale degli Animali è nato per supportare le coppie in conflitto sull’affidamento e il mantenimento degli animali. Si avvale di avvocati volontari e offre consulenza gratuita per trovare soluzioni condivise che garantiscano il benessere dell’animale.

Esistono leggi specifiche in Italia per l’affidamento degli animali in caso di separazione?

Ad oggi non esiste una normativa nazionale univoca, ma alcune sentenze hanno riconosciuto l’importanza del benessere animale e hanno previsto forme di affidamento congiunto. In assenza di una legge chiara, associazioni e tribunali specializzati aiutano a colmare il vuoto normativo.

Come si può prevenire un litigio di coppia legato agli animali?

È fondamentale condividere le responsabilità sin dall’inizio: gestione delle spese, tempo dedicato all’animale e regole comuni in casa. Una comunicazione aperta riduce i conflitti e tutela la serenità della famiglia, compreso l’amico a quattro zampe.

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania