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Benessere psicologico: cos’è, come coltivarlo e perché è fondamentale

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Stare bene con se stessi, non solo fisicamente ma anche mentalmente, è il sogno di tutti. Ma da cosa dipende il benessere psicologico? E soprattutto, è possibile influenzare il percorso per raggiungerlo?

La risposta è sì. Secondo studi sempre più recenti, il benessere mentale è una combinazione di fattori genetici, ambientali e legati allo stile di vita. Non si tratta solo di una predisposizione innata: anche dove e come viviamo può incidere notevolmente su quanto ci sentiamo felici e soddisfatti della nostra vita.

Le basi scientifiche: il modello Ryff

Una delle teorie più complete sul benessere psicologico è il modello Ryff, sviluppato dalla psicologa Carol Ryff dell’Università del Wisconsin. Questo modello individua sei dimensioni fondamentali per valutare il nostro benessere:

  • Autonomia
  • Relazioni positive con gli altri
  • Crescita personale
  • Auto-accettazione
  • Scopo nella vita
  • Padronanza dell’ambiente

In uno studio pubblicato su Psychological Medicine, condotto dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati analizzati questi sei aspetti su un campione di 742 coppie di gemelli tra i 23 e i 24 anni.

Fattori genetici e ambientali

Dallo studio è emerso che il benessere psicologico dipende sia dalla genetica sia da fattori ambientali. Come spiegano Antonella Gigantesco e Corrado Fagnani, coautori della ricerca,

“il benessere psicologico è influenzato sia da fattori ambientali non condivisi in ambito familiare che da fattori genetici”.

In particolare, la genetica gioca un ruolo più rilevante nella qualità delle relazioni interpersonali, mentre l’ambiente influisce maggiormente su autonomia, gestione dello stress e sviluppo personale.

Leggi anche: I cambiamenti climatici incidono sul nostro benessere psicologico

Benessere psicologico e salute fisica

È ormai evidente che mente e corpo sono strettamente connessi. Una buona salute mentale ha effetti positivi sul sistema immunitario, sull’energia quotidiana e sulla capacità di affrontare le sfide della vita. Al contrario, una mente affaticata o stressata può compromettere il benessere fisico e aumentare il rischio di malattie croniche.

Il benessere psicologico, quindi, non è solo un lusso, ma una componente fondamentale della salute complessiva, che merita la stessa attenzione della dieta o dell’attività fisica.

Stili di vita e ambiente: quanto contano davvero

Lo studio del CNESPS ha confermato quanto l’ambiente e le abitudini quotidiane siano centrali. Dallo stress legato al lavoro alla qualità delle relazioni sociali, dal contesto abitativo alla gestione del tempo libero: tutto contribuisce a determinare quanto ci sentiamo in equilibrio con noi stessi.

Per esempio, vivere in una città caotica e rumorosa, avere relazioni tossiche o un lavoro insoddisfacente può compromettere profondamente il nostro stato mentale. Ma ci sono anche elementi positivi che possiamo introdurre o rafforzare, come una routine salutare, momenti di meditazione o mindfulness, attività creative e sport.

Possiamo davvero migliorare il nostro benessere?

La buona notizia è che sì, possiamo. Se stili di vita e ambiente influenzano così tanto il nostro stato mentale, vuol dire che intervenendo su questi fattori possiamo davvero migliorarci. Questo non significa stravolgere tutto da un giorno all’altro, ma adottare piccoli cambiamenti consapevoli ogni giorno:

  • Praticare la gratitudine quotidiana
  • Stabilire obiettivi personali realistici
  • Circondarsi di persone positive e stimolanti
  • Concedersi momenti di pausa e silenzio
  • Imparare a dire no quando necessario

La felicità non è tutto

Carol Ryff sottolinea che il benessere psicologico va ben oltre la semplice felicità. In una delle sue affermazioni più note, ricorda:

“La felicità è solo un aspetto di ciò che costituisce il benessere psicologico e non dovrebbe essere vista come l’indicatore principale di quel che distingue una buona vita”.

Il vero benessere è legato alla sensazione di vivere una vita significativa, in linea con i propri valori. Questo approccio si rifà alla filosofia aristotelica dell’eudaimonia, ovvero la piena realizzazione dell’autentica natura umana.

Come coltivare il benessere mentale ogni giorno

Non servono pratiche complesse o costose per iniziare a lavorare sul proprio equilibrio interiore. Ecco alcune abitudini utili:

  • Respirazione consapevole: 5 minuti al giorno per calmare mente e corpo.
  • Scrittura riflessiva: annotare emozioni, successi e sfide aiuta a mettere ordine nei pensieri.
  • Attività fisica: anche una passeggiata migliora umore e concentrazione.
  • Digital detox: spegnere i dispositivi per qualche ora ogni giorno libera spazio mentale.
  • Contatto con la natura: stare all’aperto riduce lo stress e aumenta il senso di connessione.

Imparare a volersi bene davvero

Il benessere psicologico non è un traguardo fisso, ma un percorso dinamico che cambia con noi. A volte basta una piccola decisione, come cambiare ambiente, affrontare un nodo emotivo irrisolto o ritrovare tempo per sé, per dare una svolta alla propria serenità.

Ricordiamoci che la vera forza sta nella resilienza, nella capacità di affrontare la vita col sorriso, accettando gli ostacoli come parte del cammino. Alla fine, il segreto per stare bene è semplice: accettarsi, valorizzarsi e imparare ad amarsi.

Perché, come dice il vecchio adagio, “non si può versare da una tazza vuota”: solo quando stiamo bene con noi stessi possiamo prenderci cura davvero degli altri.

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