L’idea che una donna debba rinunciare alla propria vita amorosa in gravidanza è un mito duro a morire. Oggi però la scienza racconta una storia molto diversa: la maggior parte delle future mamme continua a vivere momenti di tenerezza e complicità con il partner senza alcun rischio per sé o per il bambino.
Uno degli studi più citati in questo campo arriva dall’Ospedale Santa Maria di Lisbona e porta la firma della dottoressa Joana Rocha Pauleta. Pubblicata sulla rivista “The Journal of Sexual Medicine”, la ricerca offre uno spaccato reale e aggiornato sulle abitudini delle donne durante i nove mesi.
Ciò che emerge è sorprendente per chi è ancora legato a vecchie credenze: molte donne mantengono una vita intima attiva fino al termine della gravidanza, senza particolari cambiamenti nel piacere o nella connessione emotiva con il partner.
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Cosa rivela lo studio dell’Ospedale Santa Maria
La ricerca ha coinvolto 188 donne tra i 17 e i 40 anni, tutte neomamme, alle quali è stato chiesto di raccontare come fosse cambiata – o non cambiata – la loro intimità durante i mesi di attesa.
Secondo quanto riportato:
- Il 44,7% ha vissuto la maggior parte dei momenti di vicinanza nel primo trimestre.
- Il 35,6% ha mantenuto un buon livello di desiderio nei primi due mesi per poi rallentare.
- Il 55% ha ridotto l’attività dal terzo mese in poi, pur continuando comunque la propria vita amorosa.
- Oltre l’80% ha proseguito i rapporti anche nella seconda metà della gravidanza.
- Il 40% ha vissuto momenti di intimità persino nella settimana precedente al parto.
Questi numeri mostrano che la gravidanza, per molte donne, non spegne affatto il desiderio: lo trasforma, lo plasma e, talvolta, lo rafforza.
Perché alcune donne riducono la vita intima durante la gravidanza
La ricerca ha evidenziato anche le principali ragioni per cui una parte delle donne tende invece a ridurre o interrompere i rapporti:
- Timore di fare male al bambino (23,4%).
- Preoccupazioni per eventuali fastidi fisici.
- Difficoltà psicologiche legate ai cambiamenti del corpo.
Non solo le future mamme: spesso anche i compagni esprimono timori simili, alimentati dalla scarsa informazione o da miti che non trovano alcun supporto scientifico.
I cambiamenti del corpo – pancione, peso diverso, maggior sensibilità del seno o stanchezza – possono modificare il modo di vivere la tenerezza, ma non la possibilità di viverla.
Soddisfazione e desiderio: cosa cambia durante i nove mesi
La metà delle partecipanti allo studio dichiarava di non aver notato grandi differenze nella qualità dei momenti di vicinanza. Al contrario, il 27,7% riferiva un lieve calo di interesse o comfort, soprattutto nel secondo e terzo trimestre, per motivi legati al corpo e alle energie.
Più complesso il quadro per i partner maschili: il 75% delle donne intervistate segnalava un calo dell’iniziativa da parte del compagno. Le motivazioni più diffuse? Paura di far male al bambino, timori emotivi, ma anche l’impatto psicologico dei cambiamenti fisici della futura mamma.
Questi dati evidenziano un punto chiave: l’intimità in gravidanza non è solo biologica, ma profondamente emotiva. E riguarda entrambi.
L’intimità in gravidanza è sicura? La risposta dei medici
La risposta degli esperti è chiara: nella maggior parte dei casi, vivere momenti di intimità durante la gravidanza è assolutamente sicuro.
Anche il dottor Irwin Goldstein, caporedattore del Journal of Sexual Medicine e Direttore del reparto di Medicina Sessuale presso l’Alvarado Hospital di San Diego, lo conferma nella sua analisi:
“Abbiamo studiato la salute sessuale degli uomini per molti anni, e non abbiamo studiato la salute sessuale delle donne, le preoccupazioni, le questioni e problemi nel passato, e questo è un vuoto di informazioni riguardo ai due sessi. Questo tipo di studio aiuta a ridurre questo divario e a fornire informazioni sul comportamento reale delle donne reali, e ci dà un senso su cosa aspettarsi”.
I medici raccomandano solo un approccio prudente: evitare movimenti troppo intensi, ascoltare il corpo della futura mamma e prestare attenzione a eventuali segnali di fastidio.
Quando è necessario fare attenzione
La vita intima durante la gravidanza è generalmente sicura, ma ci sono alcune condizioni in cui i medici possono suggerire prudenza o pausa. Tra queste:
- Rischio di parto prematuro.
- Placenta previa o altre complicanze specifiche.
- Perdite di sangue non spiegate.
- Dolore persistente durante i rapporti.
- Rottura prematura delle membrane.
In assenza di problematiche mediche, non esiste alcuna evidenza che i rapporti possano far male al bambino: il piccolo è protetto dal liquido amniotico, dalle membrane e dalla cervice chiusa.
Come cambia l’intimità trimestre dopo trimestre
Primo trimestre
Tra nausee, stanchezza e sbalzi ormonali, alcune donne sperimentano un calo del desiderio. Altre, però, vivono una maggiore sensibilità fisica e si sentono particolarmente in sintonia con il partner.
Secondo trimestre
È considerato il periodo “d’oro”: aumento dell’energia, minor nausea e un corpo che inizia stabilmente ad adattarsi alla gravidanza. Molte donne dichiarano di sentirsi più femminili e più predisposte ai momenti di intimità.
Terzo trimestre
Pancione ingombrante, schiena affaticata, difficoltà nel sonno: l’intimità è ancora possibile, ma serve più attenzione, più comunicazione e spesso qualche variazione nelle posizioni.
L’intimità come forma di connessione emotiva
I nove mesi sono un periodo di grande trasformazione per la coppia. Parlare apertamente delle proprie sensazioni, delle paure, della stanchezza o del desiderio permette di vivere la gravidanza come un cammino condiviso, e non come una rinuncia o un tabù.
L’intimità – fisica, emotiva e affettiva – può diventare un modo per rafforzare il legame, ridurre lo stress e aumentare la complicità. Non è solo una questione di attrazione, ma di presenza e cura reciproca.
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La scienza conferma ciò che molte coppie hanno sempre saputo intuitivamente: l’intimità in gravidanza è naturale, sana e sicura, salvo casi clinici specifici. Ogni donna vive questo periodo in modo diverso e nessuna scelta è migliore dell’altra. L’importante è ascoltare il proprio corpo, parlare con il partner e rivolgersi ai professionisti quando serve.
In definitiva, gravidanza e vita di coppia non sono mondi separati: possono convivere, arricchirsi e aiutare entrambi a vivere questi mesi con serenità e fiducia.