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Obesità: in età avanzata provoca malattie cardiovascolari

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“Grasso è bello”, diciamoci la verità è uno slogan di comodo, in cui ci si rifugia per aggirare il problema del confronto-scontro con la bilancia, che è sempre lì a rimproverare tutte le trasgressioni alimentari. Se rincorrere il mito della magrezza a tutti i costi rischia di diventare un’ossessione che rovina la vita, anche adagiarsi tranquillamente sui chili di troppo può compromettere seriamente la salute del nostro organismo.

Tra i danni provocati dall’obesità c’è l’irrigidimento delle arterie, con conseguente pericolo di morte per malattie cardiovascolari. Un rischio che diviene tanto più concreto con l’aumentare dell’età; dopo i 40 anni, infatti, le capacità dell’organismo di adattarsi anche ad uno stile alimentare piuttosto disordinato si riducono sensibilmente: gli accumuli adiposi diventano più evidenti e con essi si presenta anche un problema di indurimento delle arterie.

Uno studio sugli effetti del grasso corporeo nell‘insorgenza di malattie cardiovascolari è stato compiuto presso il Medical Research Council (MRC) Clinical Sciences Centre dell’Imperial College di Londra e pubblicato sulla rivista Hypertension. I ricercatori hanno preso in esame duecento persone di entrambi i sessi, che sono state sottoposte a risonanza magnetica per rilevare la velocità di scorrimento del sangue nell’aorta. È stato possibile rilevare che, tra i volontari con problemi di obesità, coloro che erano anche avanti con gli anni presentavano, come conseguenza del grasso in eccesso, un problema di irrigidimento delle arterie.

Come chiarisce il dottor Declan O’Regan, uno degli autori della ricerca “Gli effetti dell’essere più grassi sembrano essere diversi a seconda della propria età. Sembra che i giovani siano in grado di adattarsi al grasso corporeo in eccesso, ma con la mezza età l’esposizione cumulativa agli anni di obesità può iniziare a causare danni permanenti alle arterie. Una implicazione è che i potenziali effetti benefici della perdita di peso possono dipendere dall’età e per quanto tempo si è stati in sovrappeso. Questo è un qualcosa che abbiamo in programma di studiare ulteriormente“.

Ulteriori approfondimenti saranno necessari anche per comprendere il processo che collega l’eccesso di grasso corporeo con l’irrigidimento delle arterie. In tal modo, secondo il dottor O’Regan, sarà possibile “prevenire gli effetti negativi dell’obesità“. In attesa di studi più approfonditi in materia, è comunque opportuno giocare sulla prevenzione, cercando di adottare, sin da giovani, uno stile di vita salutare, in cui ad un’alimentazione equilibrata si accompagni una regolare attività fisica.

Francesca Di Giorgio

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