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Obesità: trovata “fabbrica” del tessuto adiposo

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L’obesità potrebbe avere le ore contate, ma anche il diabete a l’aterosclerosi.

I ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con alcuni esperti della Massachusetts University, hanno infatti individuato le cellule progenitrici del tessuto adiposo bianco e bruno, nelle quali potrebbe risiedere la chiave per la cura di tali patologie.

Nello specifico, si tratta di cellule adulte che fanno parte del rivestimento dei vasi sanguigni e che, per motivi da ancora da verificare, tornano allo stato di staminali.

Gli studiosi hanno seguito il percorso di queste cellule grazie alla tecnica del “fate mapping“, mediante la quale un gene caratteristico viene evidenziato con una marcatura in modo tale da poter essere individuato nei tessuti. Così facendo è stato rilevato come le cellule del tessuto che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni linfatici e del cuore – chiamato endotelio – siano in grado di abbandonare i vasi sanguigni stessi ed insediarsi nel tessuto adiposo.

Da decenni – spiegano i ricercatori – tutti gli esperti del tessuto adiposo cercavano di individuare l’identità della cellula staminale adiposa senza successo. Noi per primi abbiamo ottenuto questo storico risultato che evidenzia come la cellula endoteliale sia in realtà il ‘serbatoio vivente’ delle cellule staminali adipose“.

Una ricerca questa – pubblicata su Cell Metabolism – che apre le porte a molte altre scoperte in materia di biologia umana.

Fabrizio Giona

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.