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Erbe e integratori: attenzione alle interazioni con i farmaci

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La superficialità con cui un prodotto erboristico, solo perché a contenuto vegetale, è liquidato come innocuo, è molto comune sia tra i consumatori che tra i venditori. Ma sappiate che bisogna stare molto attenti a quello che si assume, soprattutto se si è in cura farmacologica.

L’International Journal of Clinical Practice ribadisce il concetto importante dell’interazione tra integratori e farmaci raccomandando la consultazione e la comunicazione tempestiva al medico di qualsiasi erba o integratore vegetale si assuma durante la cura. Non è vero che un integratore non ha nessun effetto solo perché di base naturale: se ha un minimo di effetto sull’organismo (e lo hanno altrimenti non sarebbero neanche venduti per questo o quel disturbo) allora il suo uso deve essere comunicato.

Per favorire una maggior chiarezza su quest’argomento davvero poco toccato, è stato messo a disposizione un documento da Catherine Ulbricht, farmacista al Massachusetts General Hospital di Boston, pubblicato sulla rivista Alternative and Complementary Therapies : c’è tutto quello che la scienza al momento sa di queste interazioni.

Per esempio, la scienza sa che chi è in cura con anticoagulanti (pensiamo soprattutto agli anziani) non dovrebbe assolutamente assumere aglio o zenzero che facilitano il sanguinamento. Se c’è bisogno di un intervento, questo tipo di integrazione deve essere sospesa per almeno 10 giorni prima.

La scienza sa che chi soffre di diabete deve abbandonare le integrazioni a base di liquirizia, cannella e semi di lino). Essi agiscono attivamente sui livelli di glucosio e possono annullare l’attività dei farmaci per il diabete. Alcune erbe, poi, hanno un’azione i cui effetti sono riconducibili a quelli di un ormone, quindi devono essere prese con cautela. Esse sono la soia e il trifoglio, ad esempio.

Ma le erbe non hanno sempre un effetto pericoloso interagendo con i farmaci. Tante permettono di ridurre gli effetti collaterali e ne rendono possibile un dosaggio inferiore. È proprio questo aspetto su cui si sta studiando e i risultati li vedremo nei prossimi anni.

Sara Tagliente

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