alluce valgo

Alluce valgo: una nuova tecnica mini-invasiva per la cura

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Riceviamo e pubblichiamo

L’alluce valgo, inteso come deviazione all’esterno del primo dito del piede con contemporaneo allargamento dell’avampiede e la comparsa di frequenti dolorose borsiti (dette cipolla) alla base del dito, è la più comune deformità del corpo umano, soprattutto nella donna con insorgenza caratteristica in periodo pre-menopausa.

Tuttavia anche le giovani ne sono talora affette, specie se con familiarità, nei casi di piede piatto o pronato.

Grazie ad una nuova tecnica mini-invasiva (detta Minimally Invasive Surgery, M.I.S.), messa a punto e presentata dal Professor Antonio Volpe, Responsabile Unità di Chirurgia del Piede e della Caviglia del Policlinico di Abano Terme, è stato compiuto un ulteriore passo avanti nella cura di quella che è, da sempre, una sfida difficile per il chirurgo ortopedico. Basti pensare che, ad oggi, si contano ben 200 metodi chirurgici sperimentati per correggere questa deformità.

Si tratta – spiega il Professor Volpe – di una tecnica non recente ma aggiornata con nuovi strumenti sofisticati che consentono un controllo microscopico dei risultati. L’intervento viene condotto praticando dei forellini attraverso i quali l’osso viene fresato, sagomato, modellato e allineato progressivamente.

Non servono viti o chiodi. E dopo l’intervento mininvasivo, basta un semplice bendaggio e le ossa si allineano da sole grazie al carico progressivo. I tempi di ripresa, anche se non molto più brevi delle altre tecniche, anzi in certi casi più lunghi, sono ben tollerati per la possibilità di riprendere presto la vita normale.

È bene però tener presente – precisa il Professor Volpe – che può essere applicata solo in casi selezionati. Occorre infatti che la deformità non sia eccessiva, che l’osso sia di buona qualità e non presenti artrosi.”

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