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Alluce valgo: i sintomi e i rimedi

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Fine settembre: è davvero il tempo di ricominciare a indossare le cosiddette scarpe chiuse! Molte di voi, lo so, stavano già pensando di infilare le calze 50, 60 e poi 80 denari sotto quel sandalo che vi piace tanto… ma che ci volete fare, è decisamente poco chic (beate le suore! non hanno di questi problemi).

Perciò preparate i cerottini adesivi, inforcate le ballerine e le décolleté, e stringete i denti. Si ricomincia.

Certo, se non tutto il male vien per nuocere, riporre l’infradito nell’armadio può voler dire, per molte di noi, poter finalmente nascondere quella simpatica protuberanza all’esterno dei nostri amati alluci, quella che in spiaggia affondavamo nella sabbia, insieme a metà dei piedi. Peccato per lo smalto fucsia, era così carino…

Attenzione, però: l’ultima cosa da fare è infilare il vostro alluce valgo – ebbene sì, parliamo proprio di lui – in una scarpa stretta, a punta, o dal tacco vertiginoso. Perciò basta andare in ufficio col tacco 12, ribelliamoci alle maledette punte (che, diciamocelo, hanno rovinato i piedi di un’intera generazione di donne) e scegliamo calzature morbide. Sono meglio le scarpe “effetto nonna” che un alluce rovinato, e per di più, parecchio doloroso. Fidatevi!

Ora aprite l’armadio o la scarpiera: se ci trovate scarpe strette, appuntite o troppo alte e volete sapere se siete ancora in tempo a salvarvi, spulciate da quest’elenco a seguire, in cui vi elenchiamo i sintomi del temuto alluce valgo, che spesso si presentano in modo subdolo e lento.

Eccoli qui:

  • la comparsa di una sporgenza (la cosiddetta “cipolla”) spesso arrossata, proprio sotto il ditone, sul lato esterno del piede;
  • un dolore, anche solo a tratti, in corrispondenza del “cuscinetto” sotto la pianta del piede;
  • una deviazione anche minima dell’alluce verso l’interno del piede e, a volte, anche verso l’alto.

Se vi siete riconosciute in uno o in tutti questi sintomi, sappiate che il vostro problema non va preso sottogamba: se trascurato, infatti, può dare luogo a patologie più complesse, come le metatarsalgie (dolori e callosità sotto il secondo e il terzo dito, dovute al fatto che l’alluce, spostandosi e sollevandosi, non sostiene più il suo carico di peso del corpo), ma anche deformazioni lombari e della postura del corpo, fino alla lussazione completa dell’alluce, o meglio, del primo metatarso.

Preso atto della situazione, consolatevi: non siete sole. Datevi un’occhiata in giro, si tratta di un problema diffusissimo, soprattutto tra noi donne (nel 90% dei casi!), troppo spesso vittime della moda calzaturiera. Spesso, poi, il DNA fa la sua parte e il problema è congenito: una deformazione della testa del metatarso ereditata, probabilmente, dalla vostra mamma, e peggiorata dall’uso scorretto delle scarpe.

L’iter da seguire è il seguente: iniziate innanzitutto a rivedere la vostra gamma di scarpe, poi, appena possibile, eseguite una radiografia per confermare la diagnosi, infine sottoponetevi a una visita specialistica.

E qui arriva il punto: i rimedi al problema dell’alluce valgo sono – per fortuna – innumerevoli, tutto sta nello scegliere quello più giusto rispetto alle vostre esigenze, alla gravità della situazione e, soprattutto, alle competenze e agli strumenti in dotazione del vostro chirurgo di fiducia. Accanto ai metodi tradizionali, cioè le osteotomie (tagli di precisione sull’osso che correggono geometricamente l’angolo del valgismo), si sono fatti strada, infatti, negli ultimi anni, anche altri metodi basati sulla tecnica del laser, oppure addirittura su una tecnica percutanea da 15 minuti.

Le nuove tecniche, laddove hanno il vantaggio di tempi operatori e post-operatori più brevi, necessitano però di una strumentazione e di una competenza medica ad-hoc, pena il rischio di creare ulteriori danni o di non risolvere completamente, ma solo temporaneamente, il problema. Il post-operatorio, in particolare, è una chiave di scelta importante, perché determina i tempi in cui non potrete camminare (da un giorno a due settimane, usando le stampelle) o guidare (almeno un mese). Tenete presente che, al momento, nessuna tecnica può garantirvi una ripresa immediata o una repentina scomparsa del dolore. Per questo, i medici consigliano di ricorrere all’operazione solo qualora il problema non sia solo estetico, ma peggiori nettamente la qualità della vostra vita.

Eh sì, è difficile mantenere i nostri piedi sempre belli, sempre sani. Per documentarvi potete fare riferimento ai nostri consigli su come averli perfetti e, accanto alle dita, non dimenticate di prevenire i talloni screpolati. Perché anche i piedi parlano di noi e magari, per la prossima estate, potrete sfoggiare in spiaggia un look ancora migliore, dalla testa… ai piedi!

Marina Piconese

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