Nel tentativo di ridurre il consumo di zucchero, molti genitori si chiedono se sia una buona idea introdurre dolcificanti nei cibi dei bambini. Ma i dolcificanti fanno male ai più piccoli? Sono davvero più salutari dello zucchero? In questo articolo risponderemo alle domande più frequenti su bambini e dolcificanti, analizzando i tipi esistenti, i potenziali rischi, le linee guida ufficiali e i consigli pratici per una scelta consapevole.
Indice
Cosa sono i dolcificanti?
I dolcificanti, o edulcoranti, sono sostanze che conferiscono sapore dolce agli alimenti e alle bevande, con un apporto calorico nullo o molto ridotto rispetto al saccarosio (lo zucchero tradizionale). Si suddividono principalmente in due categorie:
- Dolcificanti naturali: come stevia, eritritolo e xilitolo
- Dolcificanti artificiali: come aspartame, sucralosio, acesulfame K e saccarina
Queste sostanze sono spesso usate in prodotti “light”, dietetici o destinati a persone con diabete. Negli ultimi anni, il loro utilizzo è aumentato anche nei prodotti per l’infanzia, dagli yogurt ai succhi di frutta.
I bambini possono assumere dolcificanti?
La risposta non è univoca. I dolcificanti sono generalmente considerati sicuri dagli enti regolatori (come EFSA e FDA), ma quando si parla di bambini, è necessario fare alcune precisazioni importanti.
L’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha stabilito dei limiti massimi giornalieri per ciascun dolcificante, chiamati ADI (dose giornaliera accettabile). Tuttavia, i bambini hanno un peso corporeo inferiore e potrebbero superare più facilmente questi limiti se consumano regolarmente cibi e bevande contenenti edulcoranti.
Le principali preoccupazioni riguardo l’uso nei bambini includono:
- Possibile alterazione della percezione del gusto, con preferenza crescente per i sapori dolci
- Mancanza di studi a lungo termine sulla safety nei bambini piccoli
- Possibile interferenza con l’appetito e la regolazione dell’assunzione calorica
- Associazione con disturbi intestinali in caso di consumo eccessivo (soprattutto per i polialcoli come sorbitolo e xilitolo)
Quali dolcificanti si trovano nei prodotti per bambini?
Molti alimenti e bevande destinati ai più piccoli contengono dolcificanti, spesso anche combinati con zuccheri. Tra i più comuni troviamo:
- Aspartame: molto usato in bevande gassate e gomme da masticare
- Sucralosio: presente in yogurt e dolci industriali
- Stevia: di origine naturale, è una delle alternative più apprezzate
- Eritritolo: spesso usato in prodotti da forno e snack
Controllare l’etichetta è fondamentale, perché i dolcificanti possono essere indicati anche con il loro codice “E” (es. E951 per l’aspartame, E955 per il sucralosio).
I dolcificanti aiutano a prevenire l’obesità infantile?
Uno degli argomenti più usati a favore dei dolcificanti è che aiuterebbero a ridurre l’apporto calorico e quindi a combattere l’obesità nei bambini. Tuttavia, le evidenze scientifiche sono contrastanti.
Alcuni studi suggeriscono che i dolcificanti possano ridurre il peso corporeo a breve termine, ma altri indicano che potrebbero addirittura favorire l’aumento di peso sul lungo periodo, poiché non soddisfano il cervello come gli zuccheri e possono aumentare la fame.
Inoltre, un’assunzione frequente di edulcoranti può mantenere elevata la soglia di tolleranza al gusto dolce, rendendo più difficile accettare sapori naturali e meno intensi (come frutta e verdura).
Bambini e dolcificanti naturali: sono davvero più sicuri?
Molti genitori si orientano verso dolcificanti naturali, convinti che siano più sicuri. In effetti, sostanze come stevia ed eritritolo hanno un buon profilo di tollerabilità, ma anche in questo caso occorre cautela.
Ad esempio:
- La stevia è sicura se usata in piccole quantità, ma il suo retrogusto può non piacere ai bambini
- L’eritritolo è ben tollerato, ma può causare gonfiore e flatulenza se assunto in grandi quantità
- Lo xilitolo, usato in gomme da masticare e caramelle, ha effetto lassativo se consumato in dosi elevate
In sintesi, anche i dolcificanti “naturali” non devono essere considerati innocui, soprattutto in età pediatrica.
Cosa dicono i pediatri?
Le principali società scientifiche pediatriche (come l’American Academy of Pediatrics) suggeriscono di limitare l’uso dei dolcificanti nei bambini, soprattutto al di sotto dei 2 anni. Dopo questa età, il consumo occasionale può essere accettabile, ma non dovrebbe diventare un’abitudine quotidiana.
I pediatri sottolineano l’importanza di educare i bambini a gustare cibi meno dolci e a preferire naturalmente frutta fresca, cereali integrali e alimenti non trasformati.
Domande frequenti su bambini e dolcificanti
I dolcificanti sono cancerogeni?
Secondo le autorità sanitarie, i dolcificanti approvati come aspartame, sucralosio e stevia non sono cancerogeni se assunti nei limiti raccomandati. Tuttavia, alcune sostanze restano sotto osservazione e nuovi studi sono in corso.
I bambini diabetici possono usare dolcificanti?
Sì, in alcuni casi i dolcificanti possono essere utili per i bambini con diabete di tipo 1 o tipo 2, ma l’utilizzo deve sempre essere supervisionato dal pediatra o da un nutrizionista specializzato.
Quali sono i dolcificanti da evitare del tutto?
Non esiste una lista ufficiale, ma in generale è meglio evitare un uso frequente di edulcoranti artificiali (come saccarina, acesulfame K e aspartame) nei bambini piccoli.
È meglio usare lo zucchero o un dolcificante?
La miglior strategia è limitare sia zucchero che dolcificanti, educando i bambini a gustare cibi naturalmente dolci, come frutta matura o dolci fatti in casa con poco zucchero.
Leggi anche: L’aspartame è tossico o no?
Il tema bambini e dolcificanti è delicato e merita attenzione. Anche se molti edulcoranti sono considerati sicuri dagli enti regolatori, l’uso nei più piccoli deve essere limitato e ben ponderato. In particolare, è importante evitare che i dolcificanti diventino una scappatoia per mantenere le abitudini al gusto dolce, anziché educare a uno stile alimentare più naturale ed equilibrato.
La scelta migliore? Offrire ai bambini un’alimentazione varia, ricca di cibi freschi e poco trasformati. Insegnare loro ad apprezzare i gusti autentici fin da piccoli è un investimento per la salute a lungo termine.