buttare l'olio del tonno nell'umido

Si può buttare l’olio del tonno nell’umido?

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Quante volte ti sarà capitato di aprire una scatoletta di tonno e chiederti dove buttare l’olio in cui è conservato? Non è una domanda banale: lo smaltimento corretto degli scarti alimentari è fondamentale per rispettare l’ambiente e le regole della raccolta differenziata.

Cos’è l’olio del tonno e perché smaltirlo correttamente

L’olio presente nelle scatolette di tonno serve a conservarne il sapore e a prolungarne la durata. Può essere olio d’oliva, di semi o un mix di grassi vegetali, spesso con aggiunta di sale. Una volta scolato, questo olio rappresenta un rifiuto liquido che non può essere trattato come uno scarto qualsiasi.

Molte persone sono convinte che, essendo un prodotto alimentare, l’olio del tonno possa finire senza problemi nell’umido. In realtà, è un errore molto diffuso che può compromettere l’intero processo di compostaggio.

L’olio, infatti, ostacola la trasformazione della frazione organica in compost, rallentando la decomposizione e rendendo il materiale meno adatto al riutilizzo in agricoltura. Inoltre, l’olio può creare cattivi odori, attirare insetti e compromettere la qualità della raccolta differenziata.

Si può buttare l’olio del tonno nell’umido?

La risposta è no: l’olio del tonno non va buttato nel contenitore dell’umido. Nonostante sia di origine alimentare, rientra nella categoria dei rifiuti speciali assimilabili agli oli esausti, e va trattato con attenzione. La maggior parte dei regolamenti comunali indica chiaramente che:

  • L’olio di conservazione del tonno NON va nell’umido
  • NON va nemmeno nel lavandino, perché potrebbe danneggiare le tubature e inquinare l’ambiente
  • Deve essere raccolto e conferito come olio vegetale esausto

Se getti l’olio nel contenitore sbagliato, rischi di compromettere l’intero processo di raccolta, oltre a incorrere in sanzioni amministrative.

Dove buttare correttamente l’olio del tonno

Il modo corretto di smaltire l’olio del tonno dipende da come è organizzato il servizio rifiuti del tuo Comune. Tuttavia, esistono delle indicazioni valide ovunque:

Raccolta degli oli esausti

Molti Comuni italiani hanno avviato da anni la raccolta degli oli vegetali esausti, che comprende anche l’olio di frittura e quello di conserve come il tonno. L’olio va raccolto in bottiglie di plastica ben chiuse (di solito si usa una vecchia bottiglia dell’acqua) e poi conferito negli appositi contenitori situati nei centri di raccolta o nei punti ecologici di quartiere.

Isole ecologiche e punti di raccolta

Puoi portare l’olio raccolto in un’isola ecologica o in una stazione ecologica mobile. Alcuni supermercati mettono a disposizione contenitori per la raccolta dell’olio esausto, incentivando comportamenti sostenibili con piccoli sconti o premi.

Rifiuti indifferenziati: solo in casi estremi

Se non hai modo di raccogliere e conferire l’olio in modo corretto, puoi tamponare con della carta assorbente la parte liquida della scatoletta, lasciando che venga assorbita, e poi buttare tutto nell’indifferenziato. Questa soluzione è solo un ripiego e dovrebbe essere usata raramente, preferendo sempre la raccolta differenziata dell’olio.

Cosa succede se lo butti nel lavandino?

Molte persone svuotano l’olio del tonno direttamente nel lavello della cucina, magari accompagnandolo con acqua calda. Ma è una pratica scorretta e pericolosa. L’olio, anche in piccole quantità, può:

  • occludere le tubature col tempo
  • formare una pellicola nei corsi d’acqua, impedendo l’ossigenazione e danneggiando gli ecosistemi acquatici
  • aumentare i costi di depurazione delle acque reflue

Secondo alcune stime, un solo litro d’olio può inquinare fino a mille litri d’acqua. Ecco perché è fondamentale smaltirlo nel modo corretto.

Posso riutilizzare l’olio del tonno?

Un’alternativa allo smaltimento è il riutilizzo creativo dell’olio del tonno in cucina. Naturalmente, parliamo di olio d’oliva di buona qualità e di scatole appena aperte. Se conservato correttamente e senza segni di ossidazione o cattivo odore, può essere usato per:

  • insaporire verdure saltate in padella
  • condire insalate rustiche, come quella con patate, fagiolini e tonno
  • aromatizzare pane tostato o bruschette
  • aggiungere sapore a sughi o paste fredde

In questo modo riduci lo spreco alimentare e valorizzi ogni parte dell’alimento. Naturalmente, va fatto con moderazione e solo se sei certo della qualità e della conservazione dell’olio.

Consigli pratici per una gestione sostenibile

Ecco alcuni consigli utili per gestire correttamente lo smaltimento dell’olio del tonno:

  • Utilizza uno scolapasta per separare l’olio dal tonno e raccogli l’olio direttamente in un contenitore
  • Conserva l’olio esausto in bottiglie ben chiuse e resistenti alla pressione
  • Non mischiare l’olio con altri rifiuti come detergenti o solventi
  • Consulta il sito del tuo Comune per sapere dove si trovano i punti di raccolta

Adottare questi piccoli accorgimenti può fare una grande differenza, sia per l’ambiente sia per il corretto funzionamento della raccolta differenziata.

Leggi anche: Si possono buttare i gusci delle uova nell’umido?

In definitiva, non si può buttare l’olio del tonno nell’umido. Questo scarto liquido va gestito come olio esausto e smaltito correttamente attraverso i canali preposti. Non farlo significa contribuire all’inquinamento e compromettere il lavoro di raccolta differenziata di tutta la comunità.

Con pochi gesti consapevoli — come raccoglierlo in bottiglie e portarlo nei centri ecologici — puoi fare la tua parte per proteggere l’ambiente e mantenere efficiente il sistema di smaltimento dei rifiuti.

La prossima volta che apri una scatoletta di tonno, ricorda che anche un gesto semplice come buttare l’olio può avere un impatto importante.

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Appassionato di musica, cinema, tecnologia e motori. Laureato in scienze della comunicazione. Mi piace soprattutto mangiare, cucinare e scrivere dell'universo femminile