lenti progressive

Come abituarsi alle lenti progressive

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Col passare del tempo e l’avanzare dell’età il cristallino presente negli occhi tende a perdere elasticità, riducendo significativamente la capacità di mettere a fuoco oggetti da vicino. Di solito questo disturbo si inizia ad avvertire intorno ai 40 anni, con un apice che si aggira sui 60 anni.

La soluzione, per chi non soffre di altre carenze visive, è procurarsi un paio di occhiali da vista monofocali, per leggere da vicino.

Chi, invece, già soffre di altri disturbi, può optare per le lenti progressive: molto più pratiche rispetto agli occhiali da vista monofocali da cambiare a seconda della necessità, e più confortevoli di un paio di occhiali bifocali.

Le lenti progressive di ultima generazione Zeiss rappresentano un importante progresso nella tecnologia delle lenti da vista, eppure sono diffuse ancora molte credenze e opinioni sulla difficoltà di adattamento a questo tipo di lenti.

Proviamo a capire insieme, quindi, come abituarsi all’uso delle lenti progressive e come risolvere alcuni disturbi che possono insorgere, nelle fasi iniziali.

Superare eventuali disturbi iniziali legati all’uso delle lenti progressive

L’esperienza legata all’uso delle lenti progressive è molto soggettiva e diversa da un soggetto all’altro.

C’è chi riesce ad adattarsi senza alcun problema a questa tipologia di lenti e chi, invece, avverte qualche piccolo disagio iniziale.

Le lenti progressive, rispetto a quelle monofocali, possiedono differenti poteri di messa a fuoco a seconda della sezione della lente attraverso cui si guarda .

Generalmente la parte superiore è quella “dedicata” alla visione degli oggetti da lontano e, man mano che si abbassa lo sguardo, la messa a fuoco coinvolge oggetti sempre più vicini.

L’innovazione delle lenti progressive, rispetto alle bifocali, sta proprio nel rendere il più fluido e naturale possibile questo passaggio.

Alcuni soggetti, però, hanno difficoltà ad adattare il movimento della testa e degli occhi, rispetto alle diverse sezioni delle lenti e, solo in una fase iniziale, possono avvertire alcuni disturbi come difficoltà a percepire le profondità o la messa fuoco tra le diverse distanze, effetto ondeggiamento, mal di testa.

Il modo migliore per superarli è l’abitudine.

Più si utilizzeranno occhiali con lenti progressive più rapidamente si riuscirà a prendere confidenza con queste e superare le prime difficoltà.

Consigli per adattarsi velocemente alle lenti progressive

Per adattarsi rapidamente alle lenti progressive è importante seguire due vie principali, l’abitudine, come già accennato, e la personalizzazione.

Prima di acquistare un paio di occhiali con lenti progressive, informare il proprio ottico di fiducia sul proprio stile di vita e le proprie abitudini (lavoro, hobby, famiglia, attività all’aperto), lo aiuterà a capire come personalizzare meglio il modello in base a queste necessità.

Se, infatti, si tende a svolgere attività per cui è richiesto maggiore supporto nella messa a fuoco di oggetti da vicino (lettura, uso del PC, faccende in cucina), lui penserà a suggerire delle lenti che si concentrino principalmente su questo bisogno.

Viceversa, se si svolgono più attività all’aperto, allora sarà necessario concentrarsi più sul supporto della messa a fuoco da lontano.

Un paio di occhiali con lenti progressive personalizzate è più facile e confortevole da indossare e tollerare. Infine, non bisogna dimenticare di scegliere anche montature confortevoli e leggere, in modo che gli occhiali siano il più ergonomici possibile.                                                                                              

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Per suggerimenti, storie o comunicati puoi contattare la redazione all'indirizzo redazione@wellme.it