Ogni anno, il 25 ottobre, il mondo celebra il World Pasta Day, la giornata internazionale dedicata a uno dei simboli più amati della cucina italiana. Ma se da un lato la pasta è sinonimo di gusto, tradizione e convivialità, dall’altro continua a essere circondata da una serie di falsi miti duri a morire. Fa ingrassare? Meglio evitarla di sera? È vero che quella integrale è sempre la più salutare?
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Pasta e linea: davvero fa ingrassare?
È probabilmente la credenza più radicata di tutte: “la pasta fa ingrassare”. Eppure, la realtà è ben diversa. La pasta non fa ingrassare di per sé; ciò che conta è la quantità e, soprattutto, ciò che ci mettiamo sopra. Un piatto di pasta al pomodoro o con verdure non ha nulla a che vedere con una carbonara o con un piatto pieno di panna e formaggio.
Gli esperti lo ribadiscono da anni: la pasta è una fonte di carboidrati complessi, che rilasciano energia in modo graduale e aiutano a mantenere stabile la glicemia. Inserita in una dieta equilibrata – come quella mediterranea – non solo non fa ingrassare, ma può addirittura favorire il controllo del peso, perché aumenta il senso di sazietà.
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Le porzioni contano (più del condimento)
Una porzione standard per un adulto è di circa 80-100 grammi di pasta. Abbinata a una fonte di proteine (come pesce, legumi o pollo) e a verdure, diventa un pasto completo, sano e nutriente. Il problema nasce solo quando le porzioni diventano eccessive o quando si esagera con i condimenti calorici. La parola chiave, come sempre, è equilibrio.
“La pasta la sera non si può mangiare”: falso!
Altro mito durissimo da sfatare. Molti evitano la pasta la sera per paura di ingrassare, ma la scienza ci dice l’opposto. Consumata con moderazione, la pasta può essere un ottimo alimento anche a cena, soprattutto se condita in modo leggero e abbinata a verdure o legumi.
Grazie ai carboidrati complessi, infatti, la pasta aiuta a stimolare la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore e del rilassamento. Questo può favorire un sonno migliore e contrastare lo stress accumulato durante la giornata. Quindi, un piatto di pasta la sera non solo non fa male, ma può aiutare a dormire meglio.
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Meglio evitare condimenti pesanti
Naturalmente, serve un po’ di buonsenso: niente panna o salsiccia prima di andare a letto. Meglio preferire sughi semplici come pomodoro, zucchine, tonno, legumi o verdure grigliate. In questo modo il pasto sarà leggero ma saziante, ideale per chi vuole mantenersi in forma senza rinunciare al piacere.
“La pasta integrale è sempre la migliore”: non proprio
Negli ultimi anni si è diffusa la convinzione che la pasta integrale sia sempre la scelta più salutare. In realtà, dipende dal contesto e dalle esigenze individuali. È vero che la pasta integrale contiene più fibre, vitamine e sali minerali, ma può risultare più difficile da digerire per chi soffre di gastrite, colon irritabile o disturbi intestinali.
La soluzione ideale è alternare: consumare pasta integrale qualche volta a settimana e scegliere quella di grano duro negli altri giorni, sempre privilegiando i prodotti di qualità e le cotture al dente. L’obiettivo non è eliminare, ma variare, per garantire al corpo tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
“La pasta senza glutine è più leggera”: un altro falso mito
Negli ultimi anni, con la crescente diffusione dei prodotti “gluten free”, molti pensano che la pasta senza glutine sia più leggera o dietetica. In realtà, questa opzione è necessaria solo per chi soffre di celiachia o di sensibilità al glutine non celiaca. Per chi non ha problemi di questo tipo, non ci sono benefici particolari nel preferirla.
Inoltre, molte paste senza glutine contengono amidi o farine raffinate che, in alcuni casi, hanno un indice glicemico più alto rispetto alla pasta tradizionale. In altre parole, non è automaticamente più salutare. La chiave, ancora una volta, è scegliere materie prime di qualità e non farsi guidare solo dalle mode del momento.
“La pasta di legumi è sempre la scelta più sana”: dipende
La pasta di legumi è una delle tendenze alimentari più recenti: ricca di proteine e fibre, è ideale per chi segue una dieta vegetariana o vuole variare le fonti di carboidrati. Tuttavia, non deve sostituire completamente la pasta tradizionale. Ha un sapore più deciso e una diversa composizione nutrizionale, e in alcuni casi può risultare più difficile da digerire.
Può però essere un’ottima alternativa da introdurre 1 o 2 volte a settimana, magari in abbinamento a verdure o pesce. In questo modo si ottiene un pasto bilanciato, ricco di nutrienti e con un buon apporto proteico, ma senza rinunciare alla varietà.
“Mangiare pasta fa venire sonnolenza”: parzialmente vero
Questa affermazione contiene un fondo di verità, ma va contestualizzata. Dopo aver consumato un piatto di pasta, il corpo rilascia insulina per gestire l’assorbimento dei carboidrati. Questo processo può portare a una leggera sensazione di rilassamento, che non è un “effetto collaterale negativo”, ma una naturale conseguenza fisiologica.
Se però il pasto è troppo abbondante o troppo ricco di condimenti grassi, allora sì, la sonnolenza può diventare più marcata. Per evitarlo, meglio preferire porzioni moderate e accompagnare sempre la pasta con verdure o proteine leggere. Così si ottiene energia costante e un senso di benessere senza cali improvvisi.
“La pasta fa male ai diabetici”: non è vero (se scelta con cura)
Un altro falso mito riguarda le persone con diabete. Molti credono che la pasta vada evitata, ma la scienza ha dimostrato che può essere tranquillamente inserita nel piano alimentare, a patto che si rispettino alcune regole: scegliere pasta integrale o di grani antichi, cuocerla al dente e abbinarla a verdure o proteine.
In questo modo, l’assorbimento dei carboidrati è più lento e la glicemia resta sotto controllo. Non solo: la pasta rappresenta una fonte di energia utile anche per chi deve gestire la malattia, purché venga consumata nelle giuste quantità e nel contesto di una dieta equilibrata.
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“Solo la pasta fresca è sana”: mito da sfatare
Molti pensano che la pasta fresca sia più genuina e nutriente rispetto a quella secca, ma non è sempre così. La pasta secca di qualità, prodotta con grano duro e trafilata al bronzo, mantiene perfettamente le sue proprietà nutrizionali ed è spesso più ricca di proteine. La differenza principale sta nel contenuto di acqua e nel tipo di farina utilizzata, non nel valore nutrizionale.
La pasta fresca può essere un’ottima scelta, ma solo se preparata con ingredienti semplici e senza conservanti. In entrambi i casi, ciò che conta davvero è la qualità delle materie prime e la semplicità del condimento.
World Pasta Day 2025: celebriamo la verità, non i luoghi comuni
Il World Pasta Day è l’occasione perfetta per riscoprire la pasta per ciò che è davvero: un alimento completo, equilibrato e profondamente legato alla nostra cultura mediterranea. Basta con le paure infondate o le mode alimentari: la pasta può far parte di una dieta sana, anche ogni giorno, se consumata nelle giuste quantità e con condimenti equilibrati.
In un momento storico in cui le informazioni (e le disinformazioni) sul cibo si moltiplicano, scegliere di informarsi con consapevolezza è il modo migliore per celebrare questa giornata. Perché la pasta non è solo un piatto: è un simbolo di equilibrio, tradizione e, sì, anche benessere.
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Quest’anno, il World Pasta Day 2025 può diventare un invito a guardare oltre i pregiudizi. Non c’è bisogno di demonizzare la pasta per stare in forma: basta conoscerla meglio, rispettare le quantità e sceglierla con cura. Con un po’ di informazione e tanta passione per la buona tavola, possiamo gustare la pasta ogni giorno senza sensi di colpa. Perché la vera rivoluzione, oggi, è tornare alla semplicità.
Buon World Pasta Day a tutti! 🍝