Dal 2004, in tutta l’Unione Europea, è obbligatoria l’etichettatura delle uova tramite un codice stampato sul guscio. Questo sistema consente ai consumatori di conoscere in modo immediato la provenienza, il metodo di allevamento e altre informazioni utili su ogni singolo uovo acquistato. Si tratta di un passo importante verso la trasparenza alimentare, utile anche per chi vuole fare scelte più consapevoli dal punto di vista etico e ambientale.
Nonostante la normativa sia attiva da anni, ancora oggi non tutti sanno come leggere il codice delle uova e cosa voglia dire ogni parte del numero stampato. Vediamolo insieme in dettaglio.
Indice
Com’è composto il codice delle uova
Il codice identificativo stampato sul guscio è composto da una serie di lettere e numeri. Ogni parte ha un significato preciso:
- Il primo numero indica il tipo di allevamento:
- 0 = biologico
- 1 = all’aperto
- 2 = a terra
- 3 = in gabbia (allevamento intensivo)
- Le due lettere successive identificano il Paese di produzione (es. IT per Italia).
- Segue il codice ISTAT del Comune in cui si trova l’allevamento.
- Poi la sigla della Provincia (es. RM per Roma, MI per Milano).
- Infine, il codice identificativo dell’allevatore.
Esempio pratico
Un codice come 0 IT 045 RM 001 significa che:
- L’uovo proviene da allevamento biologico
- È stato deposto in Italia
- Nel Comune con codice ISTAT 045
- Nella Provincia di Roma (RM)
- In uno specifico allevamento identificato dal numero 001
Altre informazioni importanti sull’etichetta
Oltre al codice stampato sul guscio, le confezioni di uova riportano ulteriori dati che aiutano a identificare freschezza, qualità e peso:
- Categoria A o B: le uova di categoria A sono destinate al consumo umano diretto (le più comuni nei supermercati), mentre quelle di categoria B sono usate per uso industriale.
- Classificazione del peso:
- XL = grandissime (≥ 73 g)
- L = grandi (da 63 a 73 g)
- M = medie (da 53 a 63 g)
- S = piccole (≤ 53 g)
- Data di deposizione e scadenza: generalmente le uova fresche vanno consumate entro 28 giorni dalla data di deposizione.
Quale codice scegliere: un aiuto per consumatori consapevoli
La scelta del tipo di allevamento è fondamentale non solo per il benessere animale, ma anche per la qualità nutrizionale delle uova. Le uova biologiche (codice 0) e da allevamento all’aperto (codice 1) provengono da galline allevate in condizioni più rispettose, con accesso all’esterno e alimentazione più naturale. Diversi studi hanno evidenziato che queste uova possono contenere un miglior profilo di grassi buoni (omega-3) rispetto a quelle da allevamenti intensivi.
Le uova con codice 3 provengono invece da allevamenti in gabbia, in cui le galline vivono in spazi estremamente ristretti e senza la possibilità di muoversi liberamente. Sempre più consumatori scelgono di evitarle per ragioni etiche, ambientali e nutrizionali.
Etichette più chiare grazie alle nuove direttive UE
Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha proposto ulteriori miglioramenti nella trasparenza dell’etichettatura, con l’obiettivo di facilitare il passaggio verso una filiera più sostenibile. Tra le iniziative in discussione c’è anche l’introduzione di etichette semplificate e visivamente più leggibili per aiutare i consumatori nella scelta.
Inoltre, diverse catene di supermercati in Italia hanno già eliminato le uova provenienti da allevamenti in gabbia, rispondendo alla crescente sensibilità dei cittadini.
Leggere il codice è un gesto di responsabilità
Imparare a leggere il codice delle uova è un gesto semplice ma importante. Ci permette di sostenere un’agricoltura più sostenibile, di tutelare il benessere degli animali e di fare scelte più consapevoli per la nostra salute e per l’ambiente. La prossima volta che compri una confezione di uova, dai un’occhiata al guscio: in quel codice c’è molto più di quanto sembri.