ragazzi sport intelligenti

I ragazzi che fanno sport sono più intelligenti

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Contrariamente a quanto in genere si crede, chi fa sport non è semplicemente tutto muscoli e niente cervello. Tutt’altro!

Uno studio condotto dall’Università di Gothenburg, Svezia, i cui risultati son apparsi sul Proceedings of the National Academy of Sciences ha mostrato quanto invece un sistema cardiovascolare in buona salute e l’intelligenza siano strettamente correlati. E non è tutto. I giovani tra i 15 e i 18 anni che praticano attività fisica regolarmente hanno un’intelligenza nettamente superiore rispetto ai coetanei non attenti alla forma fisica e con una funzionalità cardiovascolare non ottimale.

Lo studio svedese ha preso in considerazione praticamente tutte le persone di sesso maschile del suolo scandinavo nate tra il 1950 e il 1976 che avevano fatto precedentemente test e questionari per accedere al servizio obbligatorio di leva. In tutto, il campione analizzato è stato di un milione e 200 mila e l’intelligenza, contesto familiare, conquiste sociali ed economiche della vita delle “cavie”, le variabili considerate.

Proprio in relazione a tutte queste variabili, il professor George Kuhn, a capo della ricerca, ha potuto affermare la correlazione tra intelligenza e funzionalità della macchina corporale (non però con la sola forza dei muscoli). Questo vuol dire che, se praticato con costanza, lo sport non solo previene il decadimento fisico e mentale, ma migliora anche le funzioni del nostro cervello.

Se un ragazzo invece di dedicarsi ad attività alienanti – quali, anche, lo studio eccessivo e non solo il guardare la TV o il giocare con le amate consolle – si cimentasse invece in giochi più stimolanti come il calcio, la pallacanestro o qualsiasi gioco di squadra che non lo isoli dal gruppo nel suo innalzare la funzionalità del corpo, otterrebbe un duplice, se non appunto triplice, vantaggio: innalzerebbe addirittura le sue capacità cerebrali!

Il movimento è infatti strettamente collegato ad una migliore e più efficace salute cerebrale. Lo studio svedese ha confermato quanto già si sapeva sull’aumento neuronale dovuto allo sviluppo delle capacità motorie e percettive: su di esse si svilupperebbero infatti capacità intellettive più elevate. In altre parole più si sviluppa il corpo e più si sviluppano neuroni, cioè aumenta la capacità di trasmettere informazioni! Inoltre pare che ogni sport coinvolga un’area cerebrale, quindi più sport si praticano più aree del cervello si sviluppano.

E cosa ancora più importante da sottolineare è che l’attività motoria regolare facilita e stimola l’ossigeno al cervello. A tutti sarà capitato almeno una volta nella vita di essere confusi e di trovare la soluzione al problema di turno facendo attività fisica. In questo caso non intendo dire che si diventi più intelligenti, ma il fatto che il cervello sia stimolato dallo sport ha un evidente e pratica dimostrazione per così dire amatoriale. Tutto questo senza contare che lo sport aiuta a prevenire l’invecchiamento, non solo quindi fisico ma anche appunto neurologico.

Nell’immaginario collettivo e nei nostri luoghi comuni il termine ginnastica è strettamente correlato al corpo. L’origine greca del termine – gymnos – rimanda un idea della ginnastica improntata sulla fisicità, ovvero sulla concezione che la ginnastica sia un complesso di esercizi che mette in moto il nostro corpo fatto di ossa, tendini e muscoli. Ma la ginnastica non è solo corporea. Fare ginnastica vuol dire metter in azione il nostro organismo e non solo il nostro corpo: muoversi è movimento anche mentale, educazione del corpo ma anche della mente.

Filosoficamente parlando, l’uomo è un’unità e scindere la parte fisica da quella intellettuale sarebbe un errore da troppo tempo sottovalutato e dai più nemmeno preso in considerazione. Il CONI stesso ci dice che tra le principali funzioni del movimento rientra lo sviluppo dell’organismo e in particolare del cervello, le cui informazioni si accrescono proprio grazie al moto fisico.

Muoversi significa quindi crescere e a accrescere le nostre conoscenze, non solo del nostro corpo ma di noi stessi in toto. Muoversi è allora, in una parola, evolversi. E se si pensa che, in totale, si trascorrono “staticamente” circa 20 ore delle 24 di cui è composto un giorno, cioè i 4/5 della giornata, senza arrivare a pronosticare l’ipocinesi per i più sedentari, è forse ora di darsi, letteralmente, una mossa!

E se non vi interessa minimamente di avere un fisico tonico e scattante – cosa che, tra l’altro, spinge la maggior parte della gente a tour de force privi di un fondamento sano e costruttivo – fatelo almeno per la vostra testa. Ne risentirà positivamente non solo la vostra vita intima, ma anche quella relazionale perché vi sentirete tonici e scattanti mentalmente. Vi assicuro che la mente stessa e chi a che che fare con lei, ve ne saranno davvero grati!

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