rimedi tunnel carpale

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Tunnel carpale: rimedi naturali e della nonna per alleviare dolore, formicolio e intorpidimento

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Formicolio alle dita, intorpidimento notturno, dolore al polso e perdita di forza nella presa: sono sintomi tipici della sindrome del tunnel carpale. Prima di arrivare a terapie invasive, esistono numerose strategie conservative — dai rimedi della nonna agli esercizi mirati, passando per tutori e integratori — che possono ridurre i sintomi e migliorare la funzione della mano.

Cos’è la sindrome del tunnel carpale (breve riepilogo)

Il tunnel carpale è uno spazio fibroso nel polso dove passa il nervo mediano. Quando lo spazio si restringe (per gonfiore, infiammazione, ripetuti microtraumi), il nervo viene compresso e compaiono formicolio, dolore e debolezza nelle dita pollice, indice, medio e metà anulare. Cause comuni: movimenti ripetitivi del polso, posture prolungate al computer, ritenzione idrica (es. gravidanza), diabete, ipotiroidismo e fattori anatomici.

Approccio generale: cosa provare prima di procedere

  • Identificare e ridurre i fattori scatenanti (ergonomia, lavoro ripetitivo).
  • Provare rimedi conservativi per almeno 4–8 settimane (esercizi, tutore notturno, modifiche ergonomiche).
  • Consultare il medico se i sintomi sono gravi, progressivi o accompagnati da perdita di forza significativa.

Leggi anche: Tunnel carpale: prevenzione, sintomi e cure naturali

Rimedi della nonna e rimedi naturali utili

Molti “rimedi della nonna” sono utili come misure di primo soccorso o come integrazione a terapie più strutturate.

Riposo attivo e riduzione dello sforzo

Riduci i movimenti ripetitivi che peggiorano i sintomi. Alterna attività e pause, evita di tenere il polso fortemente flesso o esteso per lunghi periodi e usa pause di 5–10 minuti ogni ora durante attività prolungate.

Impacchi freddi o caldi (a seconda del caso)

Un impacco freddo può ridurre dolore e gonfiore nelle fasi acute; un impacco caldo (o bagno caldo) può rilassare i muscoli e migliorare il comfort in caso di rigidità. Usali con moderazione e mai in modo prolungato.

Tutore da polso (splint) — soprattutto di notte

Indossare un tutore che mantenga il polso in posizione neutra durante la notte può ridurre la pressione sul nervo e migliorare i sintomi, almeno a breve termine; molti pazienti riferiscono sollievo dopo alcune settimane di uso notturno. Le revisioni sistematiche suggeriscono un beneficio soggettivo, anche se i risultati a lungo termine sono variabili.

Esercizi consigliati (semplici, sicuri e con protocolli pratici)

Gli esercizi di scorrimento nervoso (nerve gliding) e di scorrimento dei tendini (tendon gliding) possono migliorare mobilità, ridurre sintomi e favorire il recupero quando eseguiti correttamente e con regolarità. Alcune revisioni mostrano effetti positivi se combinati con altre terapie conservative.

Esercizio A — Stretch delicato del flessore del polso

  1. Estendi il braccio davanti a te con il palmo rivolto verso l’alto.
  2. Con l’altra mano, piega delicatamente le dita e il polso verso il basso (come se forzassi una mano verso il basso), fino a sentire un leggero allungamento sulla parte interna dell’avambraccio.
  3. Mantieni 15–30 secondi, ripeti 3 volte per mano.
  4. Esegui 2–3 volte al giorno.

Esercizio B — Stretch estensore del polso

  1. Braccio davanti con palmo rivolto verso il basso.
  2. Con l’altra mano tira delicatamente le dita verso il basso (verso il corpo) per sentire l’allungamento sul dorso dell’avambraccio.
  3. Mantieni 15–30 secondi, ripeti 3 volte per mano, 2–3 volte al giorno.

Esercizio C — Tendon gliding (serie in 5 posizioni)

  1. Posizione 1: dita completamente distese.
  2. Posizione 2: dito a gancio (no contatto con palmo).
  3. Posizione 3: pugno parziale (dita verso il palmo ma pollice fuori).
  4. Posizione 4: pugno completo.
  5. Posizione 5: dito disteso di nuovo.
  6. Esegui la sequenza 5–10 volte per mano, 2 volte al giorno.

Esercizio D — Gliding nervo mediano (esempio semplice)

  1. Siedi con il braccio lungo il fianco, gomito piegato a 90°.
  2. Apri e estendi lentamente le dita e il polso, poi estendi il gomito; quindi ritorna alla posizione iniziale con controllo.
  3. Fai 5–10 ripetizioni, 2–3 volte al giorno.

Nota importante: interrompi l’esercizio se senti dolore acuto e consulta il medico o il fisioterapista. Le istruzioni sopra sono pratiche e a basso rischio; tuttavia, la migliore routine va adattata al singolo caso.

Integratori e vitamine: cosa dice la scienza?

Vitamina B6 (piridossina) è spesso citata come possibile aiuto per i sintomi del tunnel carpale; alcuni studi e casi clinici suggeriscono miglioramenti in pazienti con carenza, ma le evidenze sono contrastanti e i trial ad alte dosi non sempre mostrano benefici chiari. Non superare i 100 mg/die senza controllo medico (rischio di neuropatia da sovradosaggio).

Altri integratori studiati includono magnesio, omega-3 e fitoterapici antinfiammatori (curcumina), che possono aiutare l’infiammazione a livello generale, ma le prove specifiche per il tunnel carpale sono limitate. Prima di iniziare qualsiasi integratore, parlane con il medico, soprattutto se assumi farmaci.

Chiropratica, manipolazioni cervicali e agopuntura: cosa aspettarsi

Alcuni studi e case series mostrano che terapie manipolative (compresa la correzione cervicale) possono migliorare i sintomi in pazienti selezionati, suggerendo che problemi al collo possano contribuire al dolore alla mano. Tuttavia, la qualità delle prove varia e servono più trial randomizzati.

L’agopuntura (e l’elettro-agopuntura) è stata studiata in diversi RCT: alcune revisioni recenti mostrano miglioramento del dolore rispetto a splinting in certi studi, ma i risultati complessivi sono eterogenei e la qualità metodologica varia; l’evidenza non è ancora definitiva. Agopuntura può essere considerata come opzione integrativa in centri qualificati.

Quando considerare l’intervento chirurgico

La chirurgia di decompressione del tunnel carpale (release) rimane il trattamento definitivo quando i sintomi sono gravi o persistono nonostante i trattamenti conservativi (es. perdita di forza significativa, atrofia thenar, alterazioni elettrofisiologiche marcate). In genere si valuta dopo 6–12 settimane di terapie conservative inefficaci o prima in presenza di deficit neurologici importanti. Le linee guida indicano che la maggior parte dei pazienti migliora con la chirurgia quando indicata correttamente.

Prevenzione pratica (ergonomia e abitudini quotidiane)

  • Regola altezza della sedia e monitor: polsi in posizione neutra mentre scrivi.
  • Usa tastiera e mouse ergonomici; evita il mouse con polso piegato.
  • Fai pause frequenti e semplici esercizi di stretching durante la giornata.
  • Evita di dormire con i polsi piegati; valuta l’uso del tutore notturno.
  • Controlla condizioni sistemiche che favoriscono il CTS (diabete, tiroide, ritenzione idrica in gravidanza).

FAQ su tunnel carpale e rimedi della nonna

Quanto tempo ci vuole per migliorare con i rimedi conservativi?

Molti pazienti notano miglioramento in 4–8 settimane con tutore, esercizi e modifiche ergonomiche; tuttavia, la risposta è individuale.

Il ghiaccio aiuta?

Sì, può ridurre dolore e gonfiore nelle fasi acute, ma non risolve la compressione nervosa di fondo.

Gli antidolorifici aiutano?

I FANS possono dare sollievo temporaneo dal dolore, ma non trattano la causa compressiva; vanno usati con cautela e sotto controllo medico.

Quando devo vedere un medico o uno specialista?

Se i sintomi sono gravi (perdita di forza, difficoltà nella presa), persistono nonostante 4–8 settimane di terapia conservativa, o compaiono sintomi notturni molto disturbanti, rivolgiti al medico per valutare esami elettrofisiologici e opzioni terapeutiche.


Per molti pazienti con sintomi lievi o moderati di tunnel carpale, una strategia combinata — modifiche ergonomiche, esercizi mirati, tutore notturno, integratori controllati e rimedi semplici della nonna — può ridurre dolore e migliorare la funzione. Se i sintomi sono gravi o non migliorano, la chirurgia rimane un’opzione risolutiva. Parla sempre con il tuo medico prima di iniziare integratori o terapie alternative.

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Laureata in sociologia e studentessa in media, comunicazione digitale e giornalismo. Curiosa e creativa, le sue passioni sono la scrittura, gli animali e il buon cibo. La sua lingua madre è il dialetto siciliano.