Malattie difficili da diagnosticare e misteriose? Purtroppo più sono avvolte nell’oscurità le cause di una malattia e più rimangono tali anche le possibili cure.
Gli enigmi della medicina sono stati pubblicati sul settimanale Newsweek che ha stilato una lista delle 9 patologie più ambigue della storia.
Vediamo subito quali sono questi morbi in grado di dirottare letteralmente le diagnosi mediche.
- La borrelia burgdorferi, conosciuta anche come malattia di Lyme, dovuta alla puntura della zecca di topi, cervi, cani e talvolta dell’uomo: i sintomi sono similissimi a quelli di una qualunque influenza o, nei casi più gravi, a quelli della sclerosi multipla o dell’Alzheimer. Inoltre, può comparire sulla pelle un eritema cronico rossastro anch’esso depistante perché migrante, ovvero si sposta qua e là sulla pelle. Se non viene riconosciuta per tempo e curata con antibiotici, questa patologia può causare danni gravissimi al sistema nervoso.
- La sclerosi multipla: i primi campanelli d’allarme sono quelli di svariate patologie neurologiche, ma la sclerosi comporta una vera e propria guerra interna dell’organismo contro se stesso. Infatti, i linfociti T mangiano la mielina che riveste i neuroni – la sostanza che permette loro di dialogare. Le cause sono tuttora ignote, ma le conseguenze, dopo una progressiva paralisi, mortali.
- La CFS, ovvero la sindrome da stanchezza cronica scoperta da una ventina d’anni, che insieme alla fibromialgia, viene proprio definita malattia “clinicamente inspiegabile“. Una sorta di eterna influenza avvolge le membra e la mente debilitando oltremodo i soggetti. Per questa patologia non è ancora stata trovata una cura, anche perché nemmeno il sonno permette al corpo di rigenerarsi.
- La suddetta fibromialgia: anche per essa non esistono cure e, sebbene i sintomi siano reali, ma non se ne capiscono le cause. Le avvisaglie tipiche sono dolori ai muscoli, stanchezza e ipersensibilità al tatto. È una delle malattie più estenuanti che ci sia.
- La prostatite: da non confondere con l’ipertrofia prostatica dovuta ad un notevole aumento di volume della ghiandola prostatica. La prima ha cause ignote, probabilmente di origine batterica, forse dipende da uno stile di vita e alimentare non corretto, vita sedentaria e disordine intestinale. Molti giovani ne soffrono, ma per loro non ci sono che cure palliative o, in casi estremi, interventi chirurgici con cui asportare l’intera zona infiammata.
- La sifilide, la patologia venerea più diffusa, trasmessa sessualmente, ma diagnosticata nella storia con molta difficoltà perché con sintomi non suoi specifici. Se non curata con la penicillina può causare danni al cuore e al sistema nervoso. Inoltre questi sono permanenti, se pur la malattia sia ora identificabile con test di laboratorio.
- Il lupus eritematoso sistemico: malattia autoimmune dovuta alla rivolta interna del sistema immunitario che invece di difendere gli organi li aggredisce. Anche qui i sintomi sono ambigui: fatica, disturbi cognitivi, dolori sparsi. L’unico indizio, ma solo nel 50% dei casi, è il famoso eritema a farfalla che storpia il volto tra gli zigomi e il naso.
- L’Aids: prima di scoprirne l’origine virale – l’HIV – era un vero mistero clinico. Tuttora non esiste la cura e i farmaci possono solo rallentarne la crescita che, in genere, porta al decesso della persona.
- La febbre puerperale: ha ucciso centinaia di migliaia di donne dopo il parto tra il XVIII e il XIX secolo e non si capiva il perché. Un giovane ungherese di nome Semmelweis scoprì che era dovuta a un’infezione trasmessa con le mani dagli stessi medici che, prima di accingersi a far partorire, si dedicavano alle autopsie, il tutto senza disinfettarsi le mani passando da una sala all’altra. Il povero ungherese fu prima licenziato, poi vilipeso e infine messo in manicomio, e l’obbligo ai medici di eliminare i germi dalle mani lavandosele con disinfettanti opportuni fu introdotto solo nel 1937…
Esistono altre malattie davvero strane, ma per lo meno i loro sintomi son ben distinti e riconoscibili: la sindrome del morto vivente (si crede di non aver il controllo del proprio corpo e si crede emani fetore) e del vampiro (il sole provoca dolori allucinanti), quella di Alice nel paese delle meraviglie (percezione totalmente distorta del tempo e dello spazio) e del licantropo (peli che ricoprono la persona in toto), la progeria (invecchiamento precoce) e la pica (impulso a mangiare sostanze non alimentari). Sono malattie rarissime ed oltre 100 milioni di persone al mondo ne soffrono.
Una malattia davvero assurda è il morbo di morgellons, un morbo doloroso e spaventoso per il quale si viene abbandonati – crescono sul corpo dei filamenti non naturali simili a peli ma formati da sostanze simili alla plastica che danno prurito, fitte dolorose e lesioni permanenti. Le cause sono tuttora sconosciute.
Ci sono infine delle allergie un po’ strambe le cui cause sono poco chiare ma che si manifestano tutte con orticaria: orticaria al freddo, al caldo e addirittura all’esercizio fisico. Tutte possono sfociare in shock anafilattici dovuti, si crede, a una ipersensibilità delle cellule.
I medici hanno davvero da mettersi le mani nei capelli. I loro lavoro si basa, un po’ come quello di un vero e proprio investigatore, sulla raccolta di indizi: ma non sempre un sintomo evidente in un organo è la manifestazione di una patologia ad esso correlata. Anzi.
Nella migliore delle ipotesi, le malattie così ambigue vengono scovate grazie a test clinici per esclusione – come nel caso del lupus. Ma, purtroppo, a volte la medicina brancola letteralmente ancora nel buio. Il caso Semmelweis e della febbre post parto dà da riflettere: a volte sono le nostre impalcature culturali e sociali a non farci vedere ad un palmo dal naso, anche se è vero che, per fortuna, i paraocchi di 200 anni fa ce li siamo tolti da un pezzo.
In ogni caso, senza scendere nei casi particolari in cui la psiche, lo stress o lo stesso sistema neuroendocrino possono del tutto depistare anche il migliore dei medici, è vero che il processo diagnostico a volte è davvero coadiuvato da colpi di genio degni del grande schermo.
Valentina Nizardo