Il Fuoco di Sant’Antonio può tornare?

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Il fuoco di Sant’Antonio, noto anche come herpes zoster, è una patologia virale causata dalla riattivazione del virus che provoca la varicella. Molte persone, dopo aver contratto la varicella da bambini, credono di essere immuni a questa malattia, ma il virus può rimanere latente nel corpo e riattivarsi anni dopo, manifestandosi sotto forma di fuoco di Sant’Antonio.

Cos’è il Fuoco di Sant’Antonio?

Il fuoco di Sant’Antonio è caratterizzato da un’eruzione cutanea dolorosa che si sviluppa lungo un nervo, spesso su un solo lato del corpo. Il dolore può essere molto intenso e precede l’eruzione cutanea di alcuni giorni.

I sintomi principali includono:

  • Dolore e bruciore localizzato
  • Eruzione cutanea a bolle
  • Sensibilità al tatto
  • Febbre e mal di testa (in alcuni casi)

Il fuoco di Sant’Antonio è causato dal virus della varicella che, dopo essere stato contratto, si annida nei gangli nervosi e può rimanere inattivo per molti anni prima di riattivarsi, spesso a causa di un abbassamento delle difese immunitarie.

Perché il Fuoco di Sant’Antonio può tornare?

Una volta che il virus della varicella-zoster entra nel corpo, non viene mai completamente eliminato. Resta “dormiente” nei nervi e, in certe condizioni, può riattivarsi. Questo può accadere una sola volta nella vita o, in rari casi, può ripresentarsi più volte.

Vediamo i fattori che influenzano la possibilità di una recidiva:

Sistema immunitario compromesso

Le persone con un sistema immunitario indebolito sono a rischio di una seconda riattivazione del fuoco di Sant’Antonio. Questo può verificarsi in soggetti con patologie croniche come il diabete o l’HIV, o in individui che assumono farmaci immunosoppressori, come quelli prescritti per il trattamento di tumori o trapianti.

Età avanzata

Con l’avanzare dell’età, il sistema immunitario si indebolisce naturalmente. Gli anziani sono tra i soggetti più a rischio di riattivazione del fuoco di Sant’Antonio. Circa la metà dei casi si verifica in persone sopra i 60 anni.

Stress e fatica

Lo stress cronico o periodi di forte affaticamento possono indebolire il sistema immunitario, aumentando il rischio di riattivazione del virus. Uno stile di vita stressante, con poche ore di sonno o malnutrizione, può contribuire alla comparsa di episodi ricorrenti.

Il Fuoco di Sant’Antonio può tornare?

Sebbene sia raro, il fuoco di Sant’Antonio può effettivamente tornare. Studi dimostrano che circa il 5-10% delle persone che hanno avuto un episodio di fuoco di Sant’Antonio ne sperimentano una recidiva. Questo rischio aumenta con l’età e con la presenza di condizioni che compromettono il sistema immunitario.

Una recidiva può manifestarsi in aree diverse rispetto al primo episodio e, in alcuni casi, può essere meno dolorosa. Tuttavia, per alcune persone, i sintomi della seconda volta possono essere altrettanto gravi, se non peggiori.

Prevenzione e trattamento

Fortunatamente, esistono metodi per ridurre il rischio di recidiva. Uno dei principali è la vaccinazione contro l’herpes zoster, raccomandata soprattutto per le persone sopra i 50 anni. Il vaccino può ridurre significativamente il rischio di un primo episodio e, in caso di recidiva, può attenuare la gravità dei sintomi.

Il trattamento del fuoco di Sant’Antonio include l’uso di farmaci antivirali, che possono ridurre la durata e l’intensità dei sintomi, soprattutto se presi entro le prime 72 ore dalla comparsa dell’eruzione cutanea. Inoltre, analgesici e farmaci specifici per il dolore neuropatico possono aiutare a gestire il dolore.

Leggi anche: Cosa non fare quando si ha il fuoco di sant’Antonio

Il fuoco di Sant’Antonio può tornare, sebbene ciò avvenga raramente. I principali fattori di rischio sono l’età avanzata, un sistema immunitario indebolito e alti livelli di stress. La vaccinazione rappresenta un valido strumento di prevenzione, e riconoscere tempestivamente i sintomi è fondamentale per avviare un trattamento efficace. Se hai già avuto un episodio di fuoco di Sant’Antonio e temi una recidiva, è consigliabile parlare con il tuo medico per valutare eventuali misure preventive.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Appassionato di musica, cinema, tecnologia e motori. Laureato in scienze della comunicazione. Mi piace soprattutto mangiare, cucinare e scrivere dell'universo femminile