immagine

Farmaci equivalenti, AssoGenerici abbasserà i prezzi del 5%

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Riduzione del prezzo dei medicinali generici: grazie as AssoGenerici, che ha accolto la sollecitazione del ministero della Salute, i prezzi dei farmaci equivalenti scenderanno, in media, del 5% nel corso del 2013, procurando risparmi per il SSN pari a 250 milioni che si ripeteranno anche negli anni a seguire.

Lo scopo, a fronte della previsione di un aumento dei volumi di vendita dei medicinali generici, è quello di offrire un contributo significativo alla sostenibilità dell’assistenza farmaceutica. Per questo i produttori di farmaci equivalenti hanno proposto al Ministero un accordo in base al quale le Aziende associate si impegnano a valutare questa riduzione media del 5% dei prezzi, su base annua con riduzioni progressive dei prezzi in modo direttamente correlato all’incremento dei volumi di utilizzo dei farmaci generici equivalenti, con cadenza trimestrale, con la sola salvaguardia dei livelli minimi necessari a garantire la marginalità del prodotto.

Ci potranno quindi essere prodotti con incrementi di volumi importanti per i quali saranno praticabili riduzioni di prezzo anche del 15%-20%, così come esisteranno prodotti per i quali la norma non porterà nessun aumento di volume rispetto al trend corrente.

Le Aziende produttrici di equivalenti si impegnano inoltre a verificare la compatibilità di riduzioni prezzo nell’immediato – come peraltro in alcuni casi già avvenuto – al fine di generare i primi risparmi già nel 2012 ed anche di allineare il prezzo al prezzo di riferimento dove possibile.

Riteniamo che il Governo, con le norme contenute nella spending review, abbia fatto un passo importante per creare condizioni di mercato analoghe a quelle delle realtà europee più avanzate“, dichiara Giorgio Foresti, presidente di AssoGenerici. “Ci è dunque sembrato doveroso supportare l’azione del Ministro con un’iniziativa che dia ulteriore spinta alle dinamiche concorrenziali, a vantaggio della sanità pubblica, del comparto e della collettività. Un servizio sanitario che può spendere meno per i medicinali a brevetto scaduto“, conclude Foresti, “può investire di più nei trattamenti innovativi e questo è un aspetto fondamentale tanto per le industrie che producono innovazione, quanto per i cittadini che di questi trattamenti hanno bisogno“.

LEGGI ANCHE: ECCO COME CAMBIANO LE RICETTE E COSA DICE LA NORMA SUL PRINCIPIO ATTIVO

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Per suggerimenti, storie o comunicati puoi contattare la redazione all'indirizzo redazione@wellme.it