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Al via la campagna “Adotta un… cervello”

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Riceviamo e pubblichiamo

Prende il via la campagna di raccolta fondi “Adotta un… cervello” a sostegno della ricerca scientifica oncologica italiana.

Nata da un’idea del Lions Club Nervesa della Battaglia, in provincia di Treviso, con la collaborazione della Fondazione Istituto Sacra Famiglia Onlus, che gestirà la raccolta fondi, e sostenuta da Teva Italia, azienda leader mondiale nel settore dei farmaci equivalenti, ha lo scopo di finanziare borse di studio da destinare ai ricercatori italiani impegnati nella ricerca sul tumore del seno.

I fondi raccolti quest’anno andranno alla ricercatrice Claudia Casarsa, del gruppo di ricerca del professor Saro Oriana, responsabile del Centro di Senologia della Casa di Cura Ambrosiana di Cesano Boscone e direttore scientifico del progetto di ricerca ministeriale “Dalla cellula normale alla lesione neoplastica: identificazione delle caratteristiche bio-molecolari associate alla trasformazione in senso neoplastico dell’epitelio mammario in relazione al microambiente circostante”.

La campagna “Adotta un… cervello” è stata inaugurata il 5 marzo, nel corso di una serata, resa possibile dalla collaborazione tra il Lions Club Nervesa della Battaglia, Vedelago, Asolo, Montebelluna, Castelfranco e Valdobbiadene e patrocinata dal Governatore distrettuale Fabio Feudale.

Durante l’anno, alle donazioni, raccolte a livello nazionale dalla Fondazione Istituto Sacra Famiglia Onlus, si affiancheranno iniziative locali, come il concerto di musica classica “Ensamble gli Enarmonici”, previsto sabato 19 marzo alle ore 20.30 presso l’Auditorium Santa Caterina a Treviso.

Il futuro della prevenzione e del trattamento del carcinoma mammario – spiega Oriana – dipende dalla possibilità di migliorare le nostre conoscenze bio-molecolari per consentire che una diagnosi sempre più precoce della malattia possa portare alla possibilità di una reversibilità della trasformazione neoplastica. Senza dimenticare – continua il dottor Oriana – che l’identificazione, da una parte, degli eventi responsabili della tumorigenesi e della progressione neoplastica e, dall’altra, le complesse relazioni esistenti tra tali interazioni, permetteranno di sviluppare strategie terapeutiche dirette contro specifici bersagli molecolari, consentendo la tanto auspicata terapia personalizzata”.

La collaborazione tra i singoli Club di Vedelago, Asolo, Montebelluna, Cartelfranco e Valdobbiadene è stata significativa per la buona riuscita della campagna” dichiara Alessandra Da Dalt, presidente del Lions Club di Nervesa della Battaglia. “Insieme infatti – continua la dottoressa Da Dalt – abbiamo voluto fortemente questo progetto, di importanza nazionale, che permette di investire sulle capacità di chi potrà raggiungere obiettivi nella ricerca scientifica, tali da portare vantaggi collettivi a livello globale. Il fatto che una multinazionale del farmaco come Teva abbia raccolto il nostro appello è un segnale della portata del progetto e delle dimensioni che potrebbe assumere, se opportunamente gestito”.

A dispetto dei considerevoli progressi scientifici e terapeutici acquisiti dagli anni ’70 a oggi, il carcinoma della mammella rimane la prima forma tumorale per incidenza e mortalità nella popolazione femminile. Secondo le statistiche più recenti (IARC, 2008), infatti, ogni anno nel mondo si registrano oltre 1.300.000 nuovi casi e più di due terzi sviluppa metastasi a distanza.

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