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Parto indolore, l’epidurale solo nel 16% degli ospedali

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Il parto indolore rimane un sogno per la maggior parte delle donne italiane. Solo il 16% degli ospedali, infatti, garantisce la pratica dell’epidurale.

Questo quadro è emerso durante il convegno “Il dolore al femminile – Partorire senza dolore”, tenutosi ieri a Roma presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica.

Tale cifra cozza contro il primato italiano per le tecniche di di analgesia in sala parto: l’Italia infatti è il primo Paese europeo ad aver introdotto la nuova tecnica PIEB insieme alla PCEA. Un paradosso tutto italiano, ma che desta stupore. Le donne che richiedono l’epidurale durante il parto sono la stragrande maggioranza, il 90% delle future mamme. Ma alla maggior parte di esse tale assistenza è negata.

Ma in cosa consiste l’epidurale?

Si tratta di una particolare forma di anestesia, praticata alla base della spina dorsale, che nel giro di qualche minuto porta alla mancata percezione del dolore.

Ovviamente la situazione cambia da regione a regione. Va meglio in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, dove alla maggior parte delle mamme è garantito il parto indolore, ma altrove le cose non vanno altrettanto bene.

Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e cure palliative ha spiegato le normative vigenti in materia:

“Esiste un Decreto del Consiglio dei Ministri che, inserendolo nei LEA, sancisce il diritto delle donne al parto in analgesia epidurale. Tale decreto da un lato va nella direzione di riallineare l’Italia agli altri Paesi europei nella gestione del dolore delle donne partorienti; dall’altro lato si propone di riportare il nostro Paese all’interno del corretto standard di ricorso al parto con taglio cesareo.”

Ma non basta. Secondo Paola Banovaz, presidente dell’AIPA, l’Associazione Italiana Parto in Analgesia occorre andare avanti e garantire a tutte le donne la possibilità di scegliere il parto indolore:

”Stiamo raccogliendo le firme necessarie a sostenere una petizione per far sì che tutti gli enti ospedalieri siano indotti dal Ministero della Salute ad accogliere la richiesta delle donne partorienti alla scelta della partoanalgesia”.

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.