tumore al seno

Tumore al seno, quando palpare è utile

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Donne, dobbiamo imparare a conoscerci meglio.

Dobbiamo affrontare a testa alta quell’amato/odiato specchio, in cui ogni giorno ci fissiamo per delle ore, ma senza guardarci veramente. Perché conoscersi, a volte, anzi: quasi sempre, ci aiuta a stare bene.

Per esempio, signore di tutte le età, dovete sapere che se solo dedicassimo 10 minuti al mese all’autoesame del nostro seno, potremmo imparare a distinguerne ogni suo tratto e ogni sua piccola sfumatura: un’eventuale alterazione delle mammelle, perciò, sarebbe immediatamente riconoscibile e in questo modo velocizzeremmo in maniera sostanziale quella che i medici chiamano “diagnosi precoce”. Sì, sono parole che fanno paura, ma che ci piaccia o no siamo sulla terra, e se vogliamo continuare per molto, molto tempo ancora a fare shopping, a uscire con le nostre amiche, e a torturare i nostri fidanzati, figli, o mariti dobbiamo armarci di coraggio. E quello non ci manca, vero?

Il tumore alla mammella è il più comune tra noi donne, ma anche quello che ormai registra il minore tasso di mortalità, non solo grazie agli esami clinici a cui è bene sottoporsi con regolarità (mammografia ed ecografia mammaria in primis), ma anche grazie all’apporto delle stesse pazienti, che sono le investigatrici più importanti per questi brutti casi da risolvere, e spesso sono le prime a segnalare che qualcosa non va. Il miglior modo per prevenire è dunque prima di tutto imparare a conoscere il proprio seno fin da giovanissime (perciò, ventenni che siete dall’altra parte del pc: non pensate che questo tema non vi riguardi!) tramite delle semplicissime tecniche di autopalpazione, che sono queste:

  • Scegliete un giorno del mese e fate in modo che sia sempre lo stesso, preferibilmente una settimana dopo la fine del ciclo, o per chi non lo ha, una data a vostro piacere.

  • Mettetevi davanti allo specchio, magari sotto la doccia o mentre vi spalmate la vostra crema preferita, rilassatevi, e osservate bene il vostro seno, memorizzandone i contorni e le forme, le increspature e le fossette, davanti e di profilo.

  • Alzate un braccio sopra la testa e utilizzate tre dita della mano opposta, ben unite tra loro, per controllare il seno e la zona circostante, con 3 movimenti diversi: circolare intorno al seno in cerchi sempre più piccoli fino al capezzolo, su e giù dall’ascella al seno spostandosi ogni volta verso il centro, a blocchi, dall’esterno del seno fino al capezzolo, e al contrario.

  • Non vi spaventate se sentite le mammelle nodulose, è normale: ma dovrete imparare a riconoscere i noduli naturali da quelli che invece riescono a mimetizzarsi molto bene in mezzo a loro…

  • Poi controllate i capezzoli, nella forma, nel colore e nella posizione; per finire spremeteli leggermente per verificare che non vi siano secrezioni.

  • Ora sdraiatevi, e sistemate un cuscino sotto la spalla, poi col palmo della mano sinistra controllate la parte esterna del seno destro e viceversa, muovendovi sempre in senso orario.

  • Se portate dietro la testa il braccio che non utilizzate, riuscirete a esaminare la parte interna del seno lungo l’ascella: è lì che si concentra circa il 50% delle formazioni anomale.

  • C’est fini, però ripetete l’esame tra un mese!

Altre piccole indicazioni: se siete tra le fortunate che hanno un seno prosperoso, aiutatevi con entrambe le mani, in questo modo con una mano reggete la mammella, e con l’altra la esaminate. Se invece prosperose non ci siete nate ma lo siete diventate, cioè avete delle protesi, fatevi consigliare dal vostro medico la tecnica più adatta per distinguere al tatto la protesi dal resto della mammella.

Le fifone croniche, inoltre, dovrebbero sapere che al contrario di quello che credono i più l’autoesame non serve solo a rintracciare eventuali tumori, ma può aiutare a scovare malattie più “tranquille” come cisti, adenofibromi o mastiti, che comunque vanno curate.

Per finire, non dimentichiamo che uno stile di vita regolare ed equilibrato può aiutarci a combattere non solo il tumore al seno, ma qualunque malattia: quindi prendiamoci cura di noi stesse mangiando il giusto, facendo attività fisica e soprattutto imparando ad amare la nostra immagine allo specchio…

Marina Piconese

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