depressione bipolare

Può un pacemaker curare la depressione?

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Un pacemaker “cerebrale” inserito in un’area specifica del cervello potrebbe guarire dal disturbo bipolare e dalla depressione.

Lo dimostra uno studio della Emory University School of Medicine (Usa), pubblicato sulla rivista specializzata Archives of General Psychiatry. La stimolazione cerebrale profonda, una tecnica chirurgica con la quale si impiantano nel cervello degli elettrodi a contatto con l’ipotalamo sarebbe, quindi, un metodo efficace per trattare alcune forme di depressione, come quelle in cui l’uso di farmaci è inefficace.

Helen Mayberg, autrice dello studio, spiega che non si può ancora parlare di una cura certa. I risultati ottenuti sul lungo termine, però, sono estramamente positivi. La ricerca è stata condotta su 17 pazienti, 10 con disturbi depressivi maggiori, 7 affetti da disturbi bipolari, ai quali sono stati installati degli elettrodi nell’area subcallosa del cingolo per effettuare una stimolazione profonda del cervello. Sono stati sottoposti prima a una stimolazione in cieco per quattro settimane, di cui non erano a conoscenza, e a una stimolazione attiva per 24 settimane.

Escluso l’effetto placebo, gli scienziati hanno potuto rilevare, nel periodo di osservazione durato due anni che in 11 dei 12 pazienti arrivati alla fine dell’intero ciclo, la terapia aveva eliminato o limitato a sintomi lievi i comportamenti depressivi. Sia nei pazienti con disturbi depressivi maggiori che quelli con disturbi bipolari.

Il 41% dei soggetti a cui è stato impiantato sta trovando un giovamento senza precedenti e uno su cinque è guarito completamente dopo soli sei mesi. A conclusione dello studio, i tassi di remissione e di risposta al trattamento sono stati rispettivamente del 18% e del 41% dopo 24 settimane, del 36% dopo un anno e addirittura del 58% e del 92% a due anni dal trattamento. “La maggior parte di questi pazienti – ha spiegato Paul Holtzheimer della Dartmouth Medical School, coautore dello studio – è rimasta in uno stato di depressione per molti anni e questo l’ha isolata. Ora che la depressione migliora, queste persone hanno bisogno di aiuto per raggiungere il pieno recupero che include anche l’integrazione nella società“.

I disturbi dello spettro bipolare, talvolta indicati come psicosi maniaco-depressiva, sono caratterizzati da periodi di mania o ipomania alternati a episodi di depressione. Ne sono stati affetti nomi illustri dell’arte, delle scienze, della musica, della letteratura, e per questo è stata da sempre associata alla genialità. Ma si tratta di una malattia che causa grande sofferenza al malato e a chi gli sta vicino, per cui non sempre è semplice trovare una corretta terapia farmacologica. La stimolazione cerebrale profonda utilizza impulsi ad alta frequenza mirati in una zona specifica del cervello, quella legata al disturbo neuropsichiatrico da trattare. Tuttavia, c’è chi non è affatto d’accordo e paragona questa nuova tecnica a una moderna evoluzione dell’elettroshock.

Roberta Ragni

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.