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Perché condividere il letto fa bene, anche se il partner russa

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La notte scende, tiepida e accogliente. Ci si prepara al sonno, a volte con veri e propri riti, a volte semplicemente infilandosi nel letto.

Per le coppie che convivono è uno dei momenti di condivisione, nel quale si parla, ci si saluta, ci si stringe in un tenero abbraccio e ci si abbandona, infine, stanchi e pronti al riposo.

A meno che lui, ma potrebbe anche essere il contrario, cioè lei, non sia uno degli esponenti del club Russatori Professionisti, quelli che, appena toccato il materasso, iniziano un gorgheggio che va dal modulato basso e sordo all’aspirato di gola con risucchio amplificato. Se il partner russa, la notte può diventare un momento di grande tensione.

Peccato, perché condividere il letto con un partner, sia esso russatore o silenzioso, è un vero elisir di buona salute. Lo confermano studi effettuati da un team dell’Università di Pittsburgh, negli Usa. La ricerca ha evidenziato come le coppie felici, che dormono insieme, mostrino una dose minore di cortisolo, l’ormone dello stress. Questo, spiegano, probabilmente perché una relazione lunga e felice con un partner permette di provare un senso di serenità e protezione che fa sentire “al sicuro”.

La condizione necessaria, però, è che la coppia sia felice e che il rapporto tra i due sia di vero e autentico amore. Quindi, se avete un partner che sopportate a fatica, perché vi è diventato inviso e odioso, non potrete contare sul benefico effetto del dividere il talamo nuziale. Al massimo, può risultare utile per aiutarvi a sostenere le spese. Ma niente diminuzione del cortisolo. Per quello, è necessario vivere in una favola.

C’è tutta una letteratura che si affanna a dire, ripetere e ribadire quanto le persone sposate – sposate e felici – vivano meglio, siano più allegre e meno disposte alle malattie. Insomma, basterebbe solo incontrare l’anima gemella, vivere il rapporto perfetto, mantenere la stima nel partner, stimolarsi a vicenda per crescere, far evolvere in positivo il rapporto negli anni, evitare la routine e la noia per essere più belli e appagati, più felici e sani. Perché non lo facciano tutti è un intricato mistero…

Inoltre, condividere il letto porta – o dovrebbe, per lo meno – a fare sesso con maggiore assiduità e dunque fa aumentare il livello dell’ossitocina, il cosiddetto “ormone dell’amore”. L’ossitocina crea un bisogno di contatto fisico per cui si innesca il famoso circolo, detestato da tutti coloro che ne sono esclusi, per cui più si fa l’amore più aumenta il desiderio, più aumenta il desiderio, più lo si fa e così via.

Quindi, dormire con il principe azzurro – o con la principessa rosa, che dovrebbe essere il corrispettivo femminile del mitico “maschio da sogno”- fa sentire più protetti, meno nervosi, più vigili e svegli. Anche se il partner è rumoroso o particolarmente irrequieto. Anzi, ci sono persone che faticano ad addormentarsi senza l’amato russare del compagno di sempre in sottofondo. Inoltre condividere il materasso aumenta l’ossitocina, che rende più belli, meno propensi a sviluppare malanni ed è, in più, protettiva nei confronti degli attacchi di cuore e dell’angina pectoris. Gli studiosi lo indicano come un rimedio naturale e perfetto per proteggere e conservare la salute del muscolo più importante del corpo umano.

Per salvare il cuore, insomma, bisogna amare. Ma non accontentarsi di una storia qualsiasi o fingere di trascinare ciò che è svanito da tempo. No, per vivere a lungo e mantenere il cuore in forma bisogna osare, rischiare e scegliere il sogno, finchè non si trova la favola più bella. Bisogna usarlo, il cuore. Nel modo migliore, che è quello di amare con passione, tenerezza e assiduità. Dormendo con gioia.

Fiammetta Scharf

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