Sarebbe un caos di informazioni mancate tra aree del cervello la causa dell’ansia.
Lo hanno scoperto alcuni ricercatori dell’IRCCS Medea di San Vito al Tagliamento, in collaborazione con i colleghi dell’Università di Udine e dell’Università di Verona.
Gli studiosi hanno analizzato le risonanze magnetiche diffusive di 15 soggetti sani e di 12 pazienti affetti da ansia generalizzata. Secondo quanto emerso dagli esami del coefficiente di diffusione dell’acqua dei quattro lobi cerebrali (frontali, temporali, parietali, occipitali), il cervello dei soggetti ansiosi ha problemi di connettività all’interno della sostanza bianca nelle regioni dell’emisfero destro, quelle che elaborano gli stimoli sociali ed emotivi.
Si tratta di un vero e proprio difetto di comunicazione che potrebbe avere un impatto proprio sul controllo di quegli stimoli, dando vita così a pensieri negativi e ad alti livelli di ansia.
Afferma Paolo Brambilla, responsabile del team di ricerca: “Un difetto di comunicazione tra aree così importanti del cervello in soggetti con disturbo d’ansia generalizzato potrebbe interferire con le strategie cognitive di modulazione di emozioni negative interne od esterne o dello stress di tutti i giorni“.
Del disturbo d’ansia generalizzato soffre il 2-3% della popolazione, che presenta sintomi psicologici e somatici persistenti e difficoltà nelle relazioni interpersonali e sociali.
Che per sconfiggerla sia davvero sufficiente muoversi un po’?
Germana Carillo