immagine

La serenità non è donna

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Brutte notizie sulle brutte notizie: perché leggerle sui quotidiani, guardarle in tv, consultarle su internet non fa per niente bene a noi donne.

Ve ne sarete accorte alla fine di una o tante giornate storte, cominciate, non a caso, con la lettura di un pezzo di cronaca nera, dello spread che sale a ritmo di funivia, di una strage, e chi più ne ha più ne metta. Tanto, di queste notizie negative non c’è la minima penuria. Ma d’altronde, come scamparne?

Lo dicono gli studi, che la continua esposizione ai tanti fatti e misfatti del mondo non solo diminuisce fortemente la serenità delle donne informate, ma alza anche la loro soglia di sensibilità e stress, e suscita reazioni fisiologiche oltreché psicologiche. Molto più impassibili sembrano essere, invece, gli uomini.

La ricerca è stata condotta dal Centre for Studies on Human Stress dell’Università di Montreal, e il team, guidato dalla dottoressa Marin, ha analizzato un gruppo di uomini e donne per valutare l’impatto psicologico e psicosomatico delle cattive notizie. Ebbene, dai risultati, pubblicati su PlosOne, si evince che, su 60 individui esaminati (analizzando i livelli di cortisolo nella saliva prima e dopo i test), quelli esposti alle notizie cattive avevano prodotto un quantitativo molto maggiore di “ormone dello stress“, percependosi in una situazione minacciosa. Non solo: invitati a raccontare, il giorno successivo, le notizie che avevano letto, uomini e donne hanno mostrato differenze davvero sorprendenti.

Le donne, infatti, spinte a riportare alla mente le notizie stressanti hanno aggravato ulteriormente il loro stress, reagendo in maniera fisiologica esagerata. Negli uomini, invece, i livelli di cortisolo sono rimasti gli stessi. E mentre le donne ricordavano meglio anche i dettagli delle storie negative, gli uomini avevano invece conservato dei ricordi ben più vaghi. Ma la donna e l’empatia, si sa, sono spesso una cosa sola, scritta nel DNA.

E se siete donne e avete appena letto questa cattiva notizia, ora prendete una bella camomilla.

Marina Piconese

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Per suggerimenti, storie o comunicati puoi contattare la redazione all'indirizzo redazione@wellme.it