Musica: quella soft accelera i tempi dell’amore

La musica, soprattutto quando è calda e soft, aiuta ad abbattere le inibizioni nelle relazioni sessuali. Lo rivela uno studio francese

Un bizzarro studio condotto da tre psicologi francesi dell’Università della Bretagna del Sud su un campione di 85 donne volontarie e single di età compresa fra i 18 e i 20 anni fa riflettere sul ruolo della musica nelle relazioni sessuali fra uomo e donna.

Le ragazze sono state trattenute in una sala d’attesa con un sottofondo musicale. Durante l’analisi dei medici bretoni, un presunto molestatore telefonico ha tentato di insidiarle, ma è stato riscontrato che le loro resistenze diminuivano quando, come sottofondo ascoltavano, una canzone soft, calda. Al contrario, le difese aumentavano se la musica era fredda e poco ammiccante.

La relazione fra musica e sesso sarebbe, dunque, lampante. Tuttavia, aggiungiamo che non sembra esserci nulla di nuovo sotto il fronte delle scoperte, perché è noto da un bel po’ che un contesto musicale possa evocare fantasie e determinare delle reazioni, soprattutto in campo sessuale.

Una bossanova, una canzone romantica o, addirittura, un rock insinuante e cadenzato hanno interessanti effetti sulla caduta delle inibizioni e accelerano i tempi di una bella serata. Secondo gli studiosi, l’analisi del fenomeno è una ulteriore conferma degli effetti della musica di sottofondo sui comportamenti delle persone.

Certo, siamo ben lontani dall’idea di musicoterapia e dal Mozart terapeutico che cura dislessia, difficoltà di apprendimento e altro nei bambini con problemi e/o ritardi cognitivi. Siamo più vicini, come concetto, alla visione dei film pornografici degli anni ottanta durante i quali il suono del sassofono era usato come elemento costante della musica di sottofondo nelle scene più calde. Non crediamo sia stato un semplice caso reiterato.

Quindi, signore e ragazze fate attenzione alla musica del primo incontro e del seguente, non si sa mai come reagirete. Se poi, accompagnate il tutto con un po’ di vino, allora il gioco è fatto.

Mariagloria Fontana

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin