imparare una nuova lingua

Imparare una nuova lingua? Ascolta la musica!

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Alcune ricerche hanno dimostrato che un hobby legato alla musica aumenta le competenze linguistiche e influisce sull’elaborazione del discorso nel cervello. Secondo uno studio, in particolare, accade anche il contrario. Ovvero, imparare le lingue straniere può influenzare la capacità di elaborazione della musica nel cervello.

Il responsabile della ricerca, Mari Tervaniemi, della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università di Helsinki ha effettuato lo studio in collaborazione con ricercatori dell’Università Normale di Pechino (BNU) e dell’Università di Turku, scoprendo il legame nel cervello tra l’acquisizione del linguaggio e l’elaborazione della musica in alunni cinesi della scuola elementare di 8-11 anni, monitorando, per un anno scolastico, i bambini che hanno seguito un programma di formazione musicale e un programma simile per la lingua inglese.

Le risposte cerebrali associate all’elaborazione uditiva sono state misurate nei bambini prima e dopo i programmi. Tervaniemi ha quindi confrontato i risultati con quelli dei bambini che hanno frequentato altri programmi di formazione.

Leggi anche: Sapere due lingue da piccoli aiuta il cervello nella vecchiaia

“I risultati hanno dimostrato che sia la musica che il programma di lingua hanno avuto un impatto sull’elaborazione neurale dei segnali uditivi”,

dice Tervaniemi.

Sorprendentemente, la partecipazione al programma di formazione in inglese ha migliorato l’elaborazione dei suoni musicalmente rilevanti, in particolare in termini di elaborazione dell’altezza.

“Una possibile spiegazione di questo risultato è il background linguistico dei bambini, poiché la comprensione del cinese, che è una lingua tonale, è in gran parte basata sulla percezione dell’altezza, il che potenzialmente ha fornito ai soggetti dello studio la capacità di utilizzare proprio questa caratteristica quando imparano cose nuove. Ecco perché frequentare il programma di formazione linguistica ha facilitato i primi processi uditivi neurali più della formazione musicale”

ha poi aggiunto.

Tervaniemi afferma che i risultati supportano la teoria secondo cui le funzioni cerebrali musicali e linguistiche sono strettamente collegate nel cervello in via di sviluppo. Sia la musica che l’acquisizione del linguaggio modulano la percezione uditiva.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Appassionato di musica, cinema, tecnologia e motori. Laureato in scienze della comunicazione. Mi piace soprattutto mangiare, cucinare e scrivere dell'universo femminile