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Pet food in crescita: oltre 1,5 miliardi spesi dagli italiani per gli animali domestici

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In Italia sono circa 10 milioni le famiglie che convivono con un animale domestico, cani e gatti per la maggior parte dei casi ma anche pesci, tartarughe, uccelli, conigli, criceti e rettili.

Il Pet food, un settore che resiste alla crisi (ed in crescita)

E nonostante le difficoltà economiche che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi anni, gli italiani non sembrano voler rinunciare alla compagnia degli animali domestici. Da una recente indagine dell’ANMVI, Associazione Nazionale dei Medici Veterinari, è stato evidenziato un fenomeno in continua espansione: per gli amici a quattro zampe non si bada a spese.

“A dispetto della crisi economica – dice Antonio Manfredi, direttore Anmvi – il settore veterinario negli ultimi quattro anni è cresciuto del 2,2%. Basti pensare che il comparto degli alimenti per cani e gatti nel 2010 ha fatto registrare in Italia un giro d’affari di oltre 1.536 milioni di euro (672,2 milioni per il cane e 818,3 per il gatto), per un volume totale di oltre 503mila tonnellate (+0,7%) vendute”.

Questi dati, seppur datati, trovano oggi conferma nel boom degli acquisti di pet food anche online. Secondo le analisi del settore aggiornate al 2024, il mercato italiano del pet food ha superato i 2,8 miliardi di euro, con una crescita costante spinta dall’aumento delle adozioni post-pandemia e dalla maggiore attenzione alla salute degli animali.

Chi vive con un animale domestico

A confermare la tendenza sono anche i dati raccolti da Eurispes: quattro famiglie italiane su dieci convivono con un animale domestico. Circa la metà di queste famiglie (48,4%) possiede un cane, mentre in un terzo dei casi (33,4%) il “convivente” è un gatto. Seguono pesci (4,9%), tartarughe (4,7%), uccelli (4,1%), conigli (2,1%), criceti (1,6%) e rettili (0,8%).

Il profilo tipo del proprietario è ancora oggi in prevalenza femminile, con un’età compresa tra i 45 e i 55 anni. Vive in un nucleo familiare composto da due persone, ha un lavoro stabile e considera l’animale un membro della famiglia a tutti gli effetti, investendo tempo e risorse per il suo benessere.

Veterinari, strutture e servizi: un supporto fondamentale

In Italia si contano circa 6.700 strutture veterinarie, tra ambulatori e cliniche, e 14 facoltà di Veterinaria da cui ogni anno escono circa 800 nuovi professionisti. Sempre più persone si affidano regolarmente al proprio veterinario di fiducia, soprattutto per i cani: il 38,6% si reca dal medico almeno due volte l’anno, il 22% lo fa regolarmente.

Nel veterinario si cerca una figura di riferimento, un consulente a tutto tondo per alimentazione, vaccinazioni, sterilizzazioni e microchip. Una delle criticità storiche resta l’IVA sui prodotti per animali, ancora oggi al 22% in Italia, nonostante da anni si chieda una defiscalizzazione per favorire l’accesso alla cura degli animali anche da parte delle famiglie meno abbienti.

“La defiscalizzazione al 10%, auspicata da anni per premiare i proprietari virtuosi, non è mai decollata – dice Manfredi – così come i Leavet, i livelli essenziali di assistenza. Eppure gran parte delle strutture veterinarie sarebbero disposte a contribuire attraverso convenzioni con le Asl o le Regioni per assicurare alle fasce più deboli dei proprietari la medicina di base: vaccinazioni, microchip, sterilizzazioni”.

Pet food: la rivoluzione della pappa pronta

Dalla ricerca emerge un dato interessante: è ormai tramontata l’era della pappa fatta in casa per Fido e Micio. Sempre più italiani scelgono cibi pronti di alta qualità, sia secchi che umidi. L’utilizzo di alimenti industriali è passato dal 35% nel 2007 al 43,2% nel 2011, e oggi ha superato il 70% in molte aree del Paese.

“Il cibo pronto ha cambiato due volte la relazione animale-proprietario – spiega ancora Antonio Manfredi – da un lato ha semplificato la gestione del pet, specie per quei proprietari che lavorano; dall’altra ha migliorato e allungato la vita dell’animale. Le diete a base di cibo secco e umido sono specifiche per patologie importanti quali il diabete, l’obesità e l’insufficienza renale di cani e gatti”.

Non a caso, i brand che producono pet food stanno investendo sempre più nella ricerca veterinaria per creare alimenti mirati alle esigenze specifiche dei nostri amici a quattro zampe, con formule adatte a ogni fase della vita e patologia.

Leggi anche: Quanto costa mantenere un gatto?

Un’adozione consapevole

Infine, l’indagine ANMVI rivela un altro dato importante: il 74% dei proprietari ha accolto un animale abbandonato, mentre il 26,3% si è rivolto a canili o rifugi. Segno che cresce la sensibilità verso l’adozione consapevole, in netto calo il ricorso agli allevamenti.

Ci auguriamo che questi dati siano destinati a crescere e che sempre più persone si responsabilizzino sulla corretta gestione di un animale domestico. Adottare un pet significa prendersene cura ogni giorno, sotto ogni aspetto, dalla salute all’alimentazione.

E non dimenticate che un animale è per sempre.

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