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SpongeBob i suoi cartoni troppo frenetici fanno male ai bambini

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Per i fan della spugna più famosa del mondo è in arrivo un duro colpo: pare che il SpongeBob e i cartoni animati simili con un ritmo molto frenetico facciano male ai bambini, peggiorandone la capacità di concentrazione.

L’allarme viene da uno studio made in Usa, Paese in cui la simpatica spugna gialla ha riscosso così tanto successo da essere annoverata tra i cartoni animati preferiti dal Presidente Obama, condotto dalla dottoressa Angeline Lillard della University of Virginia e pubblicato sulla rivista Pediatrics.

Gli esperti statunitensi hanno analizzato i comportamenti di un gruppo di bambini di 4 anni che aveva guardato per 9 minuti SpongeBob e quelli di altri coetanei che avevano guardato cartoni dai ritmi più tranquilli. Sottoposti a dei test che misuravano le funzioni esecutive del cervello, fra cui l’attenzione e il lavoro di memoria e l’auto-regolamentazione (parametri fortemente collegati al successo negli studi), i bambini del primo gruppo hanno ottenuto dei risultati decisamente peggiori rispetto agli altri, totalizzando il 10% di punti in meno.

Tutta colpa della sovrastimolazione, dicono gli esperti. Perché le avventure di SpongeBob &Co a Bikini Bottom cambiano scena ogni 11 secondi, a fronte dei 34 degli altri cartoni. Un’andatura definita dagli studiosi “innaturale”.

La notizia, che sta rimbalzando sulle pagine dei principali quotidiani di Regno Unito e Usa, non intende demonizzare il cartone animato, ma lanciare un allarme più generico sul “rapporto negativo fra l’intrattenimento tv e l’attenzione“, ha spiegato la dottoressa Lillard. “Vista la popolarità di alcuni cartoni animati dai ritmi nevrotici fra i bambini piccoli – ha aggiunto la ricercatrice – è importante che i genitori siano avvertiti sulla possibilità di un livello più basso di alcune funzioni esecutive dei bambini, almeno subito dopo che hanno visto questi cartoni“.

Insomma, la visione di SpongeBob potrebbe avere degli effetti negativi sui bambini, ma il problema è più generico e vasto. Ai nostri bambini non fa affatto bene restare parcheggiati per ore e ore davanti alla moderna “babysitter” a schermo piatto.

Così, ci auguriamo che la “verità svelata” sulla simpatica spugna gialla sia un’occasione per premere il tasto Off sul telecomando e fare una bella passeggiata all’aria aperta insieme a mamma e papà. Altro che Bikini Bottom!

Roberta Ragni

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Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.