Spritz: analisi nutrizionale di un aperitivo tanto amato

Analisi degli ingredienti dello spritz: quanto zucchero e alcol contiene davvero questo aperitivo e quali rischi comporta un consumo frequente per la salute.

Tra i cocktail più apprezzati durante l’happy hour all’italiana, lo spritz rappresenta un’icona di socialità e momenti di pausa. Questa bevanda, che appare elementare nella sua composizione, racchiude una combinazione di elementi che merita un’analisi attenta. Realizzato con vino spumante, bitter arancione o rosso e acqua frizzante, questo aperitivo conquista palati in ogni momento dell’anno, ma rappresenta realmente un’opzione equilibrata? L’esperta in nutrizione Angy Bro esamina la ricetta e ci rivela quali conseguenze comporta per l’organismo la scelta di questo celebre drink.

Questo aperitivo ha conquistato il cuore di molti, ma dietro il suo sapore rinfrescante e vivace potrebbero celarsi più problematiche di quanto si pensi.

La composizione: vino spumante, bitter e acqua gassata

La ricetta tradizionale prevede:

  • Vino spumante (9 cm) – generalmente nella variante brut o extra dry, che dona effervescenza alla preparazione.
  • Bitter arancione o rosso (6 cm) – l’elemento caratterizzante, responsabile della tonalità vivace e del retrogusto amarognolo.
  • Acqua gassata (3 cm) – una miscela di acqua, CO2 e bicarbonato sodico per alleggerire il tutto.

Ciascun componente svolge un ruolo specifico, ma l’aspetto cruciale riguarda le ripercussioni sulla nostra salute, specialmente in caso di assunzione abituale.

Dolcificanti e alcol: i reali attori principali

Osservando superficialmente, questo cocktail potrebbe apparire inoffensivo, ma racchiude due elementi che richiedono particolare considerazione:

Contenuto glucidico: una porzione standard racchiude approssimativamente 15 grammi di zuccheri, equivalenti a circa quattro bustine. Questa quantità non solo addolcisce la bevanda rendendola gradevole, ma camuffa anche la componente alcolica, facilitando un consumo più veloce senza percepire eccessivamente il sapore intenso dell’alcol.

Componente alcolica: l’etanolo costituisce la molecola presente in tutte le bevande alcoliche. Si tratta di una sostanza nociva per il corpo umano e, nonostante quantità limitate non provochino danni immediati, l’assunzione costante e prolungata di alcol genera conseguenze negative sull’organismo, che verranno approfondite in un contenuto specifico.

L’abbinamento tra dolcificanti e alcol trasforma questo aperitivo in una bevanda che inganna sul gusto e sulla sensazione di freschezza, celando però delle problematiche.

Le conseguenze per l’organismo

L’assunzione frequente di questo cocktail può generare effetti collaterali che superano il semplice malessere post-sbornia. Un consumo giornaliero e continuativo può essere all’origine di:

Assuefazione: la combinazione di zuccheri e alcol genera un meccanismo che può condurre alla dipendenza, aumentando progressivamente il desiderio della bevanda.

Stato infiammatorio persistente: l’alcol è riconosciuto per favorire processi infiammatori nell’organismo, che se protratti nel tempo possono compromettere organi essenziali e favorire patologie croniche.

Pressione arteriosa elevata: l’assunzione eccessiva di sostanze alcoliche costituisce una delle cause principali dell’incremento pressorio, con conseguente rischio di patologie cardiocircolatorie.

Alterazione metabolica glucidica: un’assunzione elevata di zuccheri può determinare un incremento della glicemia, contribuendo all’insorgenza del diabete mellito.

La realtà: un aperitivo gradevole ma poco benefico

Questo celebre cocktail non rappresenta certo una scelta salutistica. Indubbiamente costituisce un’opzione piacevole per trascorrere momenti conviviali, ma va gustato con parsimonia. Se consumato occasionalmente, non genera conseguenze rilevanti, ma quando si trasforma in abitudine quotidiana, i pericoli si moltiplicano. L’interazione tra componente glucidica e alcolica può risultare dannosa per l’organismo, e il suo utilizzo regolare potrebbe aprire la strada a diverse patologie.

Come sottolinea l’esperta Angy Bro:

“Alimenta il tuo organismo, non limitarti a riempirlo. Ogni tanto? Nessun problema. Ma non definirlo salutare solo perché risulta fresco e dissetante.”

Fonte: Nutrizionista Angy Bro

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