Binge eating: cos’è, come riconoscerlo e affrontarlo

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Il binge eating, conosciuto anche come disturbo da alimentazione incontrollata, è una problematica sempre più diffusa, spesso sottovalutata e confusa con una semplice tendenza a mangiare troppo. In realtà, si tratta di un disturbo del comportamento alimentare con implicazioni profonde sia sul piano fisico che psicologico.

Cos’è il binge eating

Il binge eating è un disturbo caratterizzato da episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata, durante i quali la persona consuma grandi quantità di cibo in un breve periodo di tempo, accompagnati da una sensazione di perdita di controllo. A differenza della bulimia, chi soffre di binge eating non ricorre regolarmente a comportamenti compensatori come il vomito autoindotto o l’uso eccessivo di lassativi.

Gli episodi di abbuffata sono spesso seguiti da sentimenti di colpa, vergogna o disagio psicologico, che possono alimentare un circolo vizioso difficile da interrompere senza aiuto.

Come riconoscere il disturbo da alimentazione incontrollata

Riconoscere il binge eating non è sempre facile, perché spesso viene nascosto o minimizzato da chi ne soffre. Tuttavia, ci sono alcuni segnali tipici:

  • Mangiare molto più velocemente del normale durante gli episodi
  • Consumare grandi quantità di cibo anche in assenza di fame fisica
  • Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni
  • Mangiare da soli per imbarazzo legato alla quantità di cibo
  • Sperimentare vergogna, colpa o depressione dopo le abbuffate

Se questi comportamenti si verificano almeno una volta alla settimana per almeno tre mesi, secondo i criteri del DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), è possibile parlare di binge eating disorder.

Le cause del binge eating

Il binge eating non è causato da una sola ragione. Piuttosto, è il risultato di un insieme di fattori biologici, psicologici e ambientali. Tra le cause più comuni troviamo:

  • Fattori emotivi: ansia, stress, depressione o bassa autostima possono innescare episodi di alimentazione incontrollata come forma di compensazione o consolazione.
  • Abitudini alimentari disordinate: diete troppo restrittive o irregolari possono predisporre a episodi di abbuffate.
  • Fattori genetici e biologici: alcuni studi suggeriscono che chi ha parenti con disturbi alimentari è più a rischio.
  • Condizionamenti culturali: l’ossessione per la magrezza e i modelli estetici irrealistici possono generare un rapporto distorto con il cibo.

Le conseguenze sulla salute fisica e mentale

Il binge eating ha un impatto rilevante sulla salute generale. Dal punto di vista fisico, può portare a:

  • Aumento di peso e obesità
  • Diabete di tipo 2
  • Ipertensione e problemi cardiovascolari
  • Disturbi digestivi

A livello psicologico, invece, le conseguenze comprendono:

  • Depressione
  • Ansia
  • Isolamento sociale
  • Ridotta qualità della vita

Spesso chi soffre di binge eating si trova intrappolato in un ciclo di frustrazione e senso di fallimento, che rende ancora più difficile chiedere aiuto.

Come affrontare il binge eating

Affrontare il binge eating è possibile, ma è importante comprendere che non si tratta semplicemente di “avere più forza di volontà”. Questo disturbo richiede un approccio terapeutico strutturato e il supporto di professionisti qualificati.

Terapia cognitivo-comportamentale

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è uno dei trattamenti più efficaci per il binge eating. Aiuta la persona a riconoscere e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali legati al cibo, migliorando anche la gestione delle emozioni.

Supporto nutrizionale

Un nutrizionista può aiutare a ristabilire un rapporto sano con il cibo, educando alla corretta alimentazione e alla consapevolezza alimentare, senza cadere in nuove restrizioni.

Mindful eating

La pratica del mindful eating, ovvero mangiare con consapevolezza, può essere un valido alleato. Aiuta a riconoscere i segnali di fame e sazietà e a distinguere la fame fisica da quella emotiva.

Gruppi di supporto

Condividere la propria esperienza con altre persone che affrontano lo stesso disturbo può essere molto utile per sentirsi meno soli e trovare strategie comuni di superamento.

Come aiutare una persona che soffre di binge eating

Se sospetti che qualcuno vicino a te possa soffrire di binge eating, il primo passo è offrire ascolto senza giudizio. Evita frasi come “basta mangiare meno” o “devi avere più autocontrollo”: sono controproducenti e alimentano il senso di colpa.

Incoraggiala piuttosto a chiedere aiuto a uno psicologo, e accompagnala se lo desidera. Ricorda che il binge eating è un disturbo serio, ma curabile, e che il tuo sostegno può fare una grande differenza.

Leggi anche: Donne e disturbi alimentari: la colpa è dei mass media

Il binge eating è un disturbo del comportamento alimentare che va ben oltre il semplice “mangiare troppo”. È legato a emozioni complesse, insicurezze, e spesso a un forte disagio psicologico. Riconoscerlo è il primo passo per iniziare un percorso di cura e di riscoperta di sé.

Se pensi di soffrire di binge eating, sappi che non sei solo: esistono strumenti efficaci e professionisti pronti ad aiutarti. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di grande forza e desiderio di stare meglio, nel corpo e nella mente.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Appassionato di musica, cinema, tecnologia e motori. Laureato in scienze della comunicazione. Mi piace soprattutto mangiare, cucinare e scrivere dell'universo femminile