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Pasti sostitutivi: funzionano davvero per dimagrire?

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Li avete sicuramente visti, prima o poi. Si mimetizzano nei banconi delle farmacie, negli spot pubblicitari, nella borsa di qualche amico o collega che ultimamente non fa più la pausa pranzo in compagnia. Parliamo dei pasti sostitutivi, ovvero barrette e simil-frappè che sono proposti come alleati per una dieta indolore e veloce: a pranzo uno di loro, la sera tutto quello che vuoi.

Questi prodotti si presentano come soluzioni pratiche, comode e apparentemente equilibrate. Sono spesso arricchiti con vitamine, minerali e proteine per simulare il valore nutrizionale di un vero pasto. E per chi ha poco tempo o vuole un controllo calorico più rigido, sembrano essere l’opzione ideale.

Funzionano davvero? Cosa dice la scienza

Funzionano, sì: eppure, a lungo termine, non sono per niente più utili di una dieta ipocalorica classica. Lo dicono i ricercatori del The Children’s Hospital di Philadelphia, che si sono concentrati, in particolare, sull’effetto dei pasti sostitutivi nella lotta all’obesità dei ragazzi. Se infatti da un lato l’idea di una barretta può allettare un giovane paziente, rendendogli semplice la dieta, dall’altro lato, dopo il classico periodo iniziale, lo stesso ragazzo potrebbe avere dei problemi nel gestire le porzioni dei pasti sostitutivi.

In quel di Philadelphia, allora, per capirci un po’ di più sono stati reclutati 113 adolescenti obesi, divisi poi in 3 gruppi: uno con una dieta classica di un anno, un altro con 4 mesi di pasto sostitutivo e 8 di dieta classica, e uno con solo pasti sostitutivi per un anno.

Alla fine, quest’ultimo gruppo aveva accelerato la perdita di peso nella prima fase della terapia, battendo ogni record; nel periodo successivo, però, i risultati dei 3 gruppi si erano, di fatto, equiparati. Alla fine, a perdere più massa corporea in eccesso era il gruppo numero 2, quello che aveva abbinato pasto sostitutivo e dieta ipocalorica.

Limiti e rischi dei pasti sostitutivi

Nonostante la loro praticità, i pasti sostitutivi presentano alcune criticità. Il primo rischio riguarda la monotonia alimentare: l’utilizzo prolungato di prodotti industriali può portare a una carenza di fibre, fitonutrienti e varietà nutrizionale. Inoltre, possono creare una dipendenza psicologica da soluzioni rapide, allontanando le persone dall’acquisizione di abitudini alimentari sane e durature.

Molti prodotti, sebbene “light”, contengono dolcificanti artificiali, aromi e conservanti che non sempre fanno bene all’organismo. Inoltre, una dieta a base esclusiva di pasti sostitutivi può risultare socialmente isolante: mangiare è anche un momento di relazione e convivialità, e saltarlo costantemente può influenzare negativamente l’umore e le relazioni personali.

Quando possono essere utili (e per chi)

Va detto che i pasti sostitutivi possono rappresentare un valido supporto in alcuni casi specifici. Ad esempio:

  • Per chi ha bisogno di un rapido controllo delle calorie in un periodo limitato (es. preparazione a un intervento, dieta sotto controllo medico);
  • Per chi soffre di obesità e ha difficoltà nel gestire i pasti tradizionali, almeno nella fase iniziale di una terapia;
  • Come alternativa occasionale quando non si ha tempo di preparare un pasto completo (ad esempio per chi viaggia molto o lavora fuori casa).

Ma è fondamentale che l’utilizzo avvenga all’interno di un percorso supervisionato da un professionista, che valuti lo stato nutrizionale della persona e fornisca indicazioni personalizzate.

Meglio la dieta equilibrata

Pensateci: potrebbe essere l’occasione giusta per “sostituire i pasti sostitutivi”, magari con una buona dieta a base di frutta e verdura, che in estate di certo non mancano.

Una dieta equilibrata, ricca di alimenti freschi e non trasformati, è ancora oggi il modo più sano per perdere peso e mantenerlo. Includere una buona quantità di fibre, proteine magre, grassi buoni e carboidrati complessi permette di:

  • controllare meglio il senso di fame,
  • fornire energia costante durante la giornata,
  • promuovere una perdita di peso più lenta ma duratura,
  • preservare massa muscolare e salute metabolica.

Inoltre, cucinare e mangiare con consapevolezza aiuta a sviluppare un rapporto più sano con il cibo, a comprendere meglio le proprie esigenze e a gestire gli “sgarri” senza sensi di colpa.

Una scelta da fare con consapevolezza

In conclusione, i pasti sostitutivi possono essere utili solo se usati in modo consapevole e limitato. Non sono la soluzione miracolosa che spesso viene pubblicizzata, ma uno strumento tra tanti a disposizione di chi vuole intraprendere un percorso di dimagrimento o mantenimento del peso.

La chiave per dimagrire in modo sano resta sempre la stessa: educazione alimentare, attività fisica regolare e supporto professionale. Invece di inseguire scorciatoie, meglio puntare su abitudini sostenibili, che aiutino davvero a stare bene nel lungo periodo.

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