italiani e pasta

Perché gli italiani adorano la pasta (e non sanno farne a meno)

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Abbiamo anche il coraggio di lamentarci se andando all’estero, quando veniamo riconosciuti come italiani, l’esclamazione più comune è “Ah, l’Italia… pastasciutta!”?

Cari amici, dobbiamo esserne consapevoli: siamo davvero il popolo della buona cucina, ci piace mangiar bene e sopra ogni altra cosa adoriamo la pasta. Non siamo proprio capaci di farne a meno, e non c’è dieta o moda alimentare che tenga. Un legame culturale, affettivo e quotidiano che ci accompagna da generazioni.

Pasta regina della tavola: i dati lo confermano

Che la pasta sia amata dagli italiani non è una novità, ma ora a confermarlo ci sono anche i numeri. Un’indagine condotta su un campione di 10 mila persone ha chiesto di indicare gli alimenti più graditi e quelli meno apprezzati da trovare sulla propria tavola.

Come era prevedibile, in cima alla classifica dei cibi preferiti trionfa la pasta, seguita da riso, pane e frutta. Altri alimenti molto apprezzati sono gli affettati (scartati solo dal 3,9%) e i formaggi (rifiutati solo dal 2,9%), seguiti dalle carni bianche.

I cibi meno amati dagli italiani

Capofila della classifica negativa, ovvero gli alimenti meno graditi, sono i molluschi, indicati da quasi il 10% del campione. A sorpresa, seguono molti cibi considerati salutari, soprattutto quando si è a dieta: in particolare il minestrone, escluso dal 9,2% degli intervistati, e le verdure in generale, che non piacciono né lessate (7,2%), né grigliate o in padella (4,3%).

Si salva in parte l’insalata, non gradita solo all’1,8% del campione: probabilmente il caldo estivo e la sua versatilità ne hanno migliorato l’apprezzamento.

Un amore che inizia da piccoli

L’attaccamento alla pasta inizia molto presto nella vita degli italiani. I bambini imparano a conoscerla già durante lo svezzamento, in forma di pastine, semolini e creme, per poi diventare il pasto preferito in età scolare. La pasta è percepita come un alimento familiare, sicuro, “di casa”, in grado di appagare sia il gusto che il bisogno affettivo. Non è un caso se, per molti, un piatto di spaghetti al pomodoro rappresenta la comfort food per eccellenza.

Pasta: tra tradizione e innovazione

La pasta ha subito notevoli trasformazioni negli ultimi anni per adattarsi alle nuove esigenze alimentari. Oggi esistono versioni integrali, di legumi, di farro, di grano saraceno, senza glutine, biologiche e arricchite con fibre o proteine. Questa varietà ha permesso di ampliare il pubblico dei consumatori e di portare la pasta anche sulle tavole di chi ha intolleranze o segue particolari regimi alimentari.

Secondo l’Unione Italiana Food, ogni italiano consuma in media oltre 23 kg di pasta all’anno, il triplo rispetto alla media europea. Ma non è solo quantità: la qualità è un elemento centrale, tanto che oltre il 75% degli italiani dichiara di acquistare solo pasta di grano duro made in Italy.

La pasta fa ingrassare? Un falso mito

Nonostante la sua fama, la pasta è spesso ingiustamente accusata di essere la principale nemica della linea. In realtà, non è la pasta in sé a far ingrassare, ma le porzioni e i condimenti eccessivamente calorici.

Una porzione standard (80-100 grammi) di pasta di semola apporta circa 350 kcal, ed è ricca di carboidrati complessi a lento assorbimento, che danno energia e saziano. Se condita con sughi leggeri a base di verdure o con un filo d’olio e parmigiano, può tranquillamente rientrare in un regime ipocalorico equilibrato.

Anzi, recenti studi dimostrano che chi consuma pasta regolarmente, soprattutto all’interno di una dieta mediterranea, tende ad avere un indice di massa corporea più basso e un minor rischio cardiovascolare.

Le abitudini alimentari degli italiani: tra voglia di gusto e senso di colpa

Il risultato dell’indagine citata parla chiaro: chi segue un sito che propone diete ha spesso bisogno di perdere qualche chilo. Ma è curioso osservare il paradosso: si cercano soluzioni per dimagrire, ma si continua a preferire gli alimenti più ricchi e calorici, come pasta, salumi, formaggi e pane, mentre si rifiutano le verdure, alleate della salute e del controllo del peso.

Insomma, c’è ancora molta strada da fare in termini di educazione alimentare. I sacrifici non piacciono a nessuno, è vero. Ma se qualcuno è riuscito davvero a dimagrire mangiando soltanto carboidrati raffinati e senza toccare mai una verdura… beh, si faccia avanti. Aspettiamo con curiosità la sua testimonianza!

La pasta nel mondo: un simbolo globale

L’amore per la pasta non si ferma entro i confini italiani. Oggi è un simbolo della cucina italiana nel mondo, preparata e reinterpretata in milioni di varianti, dal Giappone agli Stati Uniti. Secondo l’International Pasta Organisation, la domanda di pasta è cresciuta anche nei paesi non tradizionalmente “pastai”, segno di una globalizzazione dei gusti che però continua a riconoscere alla tradizione italiana un ruolo guida.

Nonostante la diffusione globale, resta forte l’identità culturale del nostro piatto simbolo. Per un italiano, un piatto di pasta non è mai solo cibo: è memoria, affetto, casa.

Tra identità e consapevolezza

La pasta è molto più di un alimento per gli italiani: è parte integrante della nostra identità, simbolo di convivialità, semplicità e gusto. È il cibo che ci accompagna nei momenti di festa e in quelli di difficoltà, che riunisce le famiglie attorno alla tavola e che rappresenta l’Italia nel mondo.

Ma se da un lato va celebrata per ciò che rappresenta, dall’altro è necessario anche imparare a consumarla con consapevolezza, senza rinunciare al gusto ma facendo attenzione all’equilibrio complessivo della dieta.

Perché sì, possiamo continuare ad adorare la pasta. Ma con verdure accanto, magari un buon olio extravergine e una sana dose di attività fisica. Perché la buona cucina, alla fine, è anche equilibrio.

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