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Dieta pro-reni: tutti i miti da sfatare

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Se è vero che una dieta è tassativamente da seguire per chi ha problemi seri a questi organi così delicati che sono i reni, è altrettanto vero che ci sono un sacco di dicerie e di luoghi comuni che fanno più confusione che altro.

Quando si parla di dieta, in genere si pensa sempre come prima cosa al perdere peso, poi al colesterolo e a alle malattie cardiovascolari, alla gastrite e anche i tumori: ma raramente si associa questo concetto al rene, l’organo del nostro corpo che elimina le scorie.

La nefrologa Annamaria Bernardi spiega a Salute 24 che da un lato “uno dei fattori che influenza maggiormente la funzione del rene è una dieta scorretta soprattutto per l’errato apporto proteico“, ma dall’altro che “l’acqua non depura i reni, ma si deve bere in base al senso di sete e per mantenere in equilibrio lo stato di idratazione del nostro organismo” e pertanto non è vero che si deve berne almeno due litri al giorno per “pulire” i reni, ma che si deve bere quando il fisico lo richiede, ovvero quando si ha sete!

Altro falso mito è quello relativo al sale: solo cibi insipidi per chi ha patologie renali? Macché! Basta non abusarne! E soprattutto occhio ai sali cosiddetti dietetici: avranno anche poco sodio, ma sono ricchi di potassio e non fanno certo bene – soprattutto se associati a farmaci che in genere possono comportare una ritenzione di questa sostanza. Certo per evitare di mangiare poco saporito, si può ricorrere alle spezie, ma mai ai dadi perché questi sì che sono una miniera di sodio!

Leggete qui tutto ciò che riguarda il sale.

C’è poi chi sostituisce la frutta perché ritenuta troppo zuccherina con lo yogurt: ma attenzione perché questo contiene proteine anche se magro!

Discorso a parte meritano, infatti, le proteine: queste fanno davvero male ma solo se prese in eccesso perché possono portare a disfunzioni renali per le eccessive scorie da filtrare. Ma, d’altro lato, eliminarle del tutto comporterebbe il ricorso da parte del corpo a quelle contenute nei muscoli: come a dire che il corpo stesso si mangerebbe i propri muscoli. Quindi attenzione a chi fa sport: da evitare in toto aminoacidi e integratori proteici.

Se poi si soffre di una vera e propria insufficienza renale la dieta ipoproteica – parallelamente a quella ipofosforica, ipopotassica, iposodica – è però d’obbligo per “ridurre i sintomi dell’insufficienza renale e quindi ridurre il sodio e il potassio, prevenire e ritardare le alterazioni dell’osso controllando l’assunzione di calcio, fosforo e vitamina D“, sempre nelle parole della Bernardi.

Per quanto riguarda un altro cibo troppo spesso etichettato come dannosissimo per i reni, gli amanti della pizza possono finalmente tornare non solo a sognarla, ma anche a mangiarsela tranquillamente – dopo che per anni infatti si è creduto che fosse nociva: sostituire un pranzo con una margherita non ha nessuna controindicazione. E meno male!

Seguire una dieta per i reni è basilare anche per mantenere il corpo normopeso ed evitare di accrescere il lavoro stesso dei reni e non solo la mole di carico che dovrebbero fisicamente sopportare; tra l’altro l’obesità è proprio un fattore di rischio per le patologie renali. Quindi attenzione a ciò che si ingurgita in primis, ma attenzione anche a monitorare spesso la situazione della funzionalità degli organi in questione. Come? Semplici esami del sangue e delle urine, accompagnati da quelli che determinano il livello di creatinina: questa è una sostanza prodotta dal metabolismo muscolare che un rene sano smaltisce in toto, mentre che si trova in dosi massicce nel sangue di chi ha un filtro che non funziona tanto bene, proprio perché non riuscendo esso a smaltirla vi si accumula.

Dunque non occorre eliminare pizza, sale, proteine e bere solo grandi quantità d’acqua per far lavorare bene i nostri piccoli renucci: come in tutte le cose anche qui il segreto è nella misura. L’equilibrio infatti è basilare, anche e soprattutto in chi fa sport che, come suddetto, non deve imbottirsi di integratori difficili da smaltire, ma nemmeno rinunciare a una bella bistecca succulenta perché comunque fare sport richiede energia!

Anche se è vero che una dieta vegetariana pare possa in qualche modo aiutare chi soffre di patologie renali: infatti l’alimentazione vegetariana è in grado di abbassare i livelli di fosforo nel sangue e nelle urine, aldilà delle varie correnti in cui il vegetarianesimo si divide – vegana, crudista, fruttariana – come hanno dimostrato all’Università dell’Indiana (USA). Pare infatti che il fosforo stesso sia una delle cause delle malattie renali e per questo andrebbe eliminato, o comunque usato con cautela.

In ogni caso, non è che solo i vegetariani sarebbero in grado di evitare questo genere di malattie; se le verdure infatti sono da sempre alimenti prediletti per una alimentazione sana ed equilibrata, il trucco sta nella combinazioni di cibi: la dieta migliore è quella più varia perché esclude a priori qualsiasi tipo di carenza, proprio perché fornisce al corpo ogni tipo di sostanza.

Quindi, ancora una volta, sia che si faccia o non si faccia sport, sia che si segua una dieta vegetariana o no, sia che si soffra di malattie renali o altro, il segreto, come in tutte le cose, è la giusta misura!

Valentina Nizardo

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