I sogni ad occhi aperti e i momenti di riflessione favoriscono il benessere e migliorano le capacità celebrali. Lo dicono gli psicologi americani della University of Southern California in una ricerca pubblicata sulla rivista Perspectives on Psychological Science.
Godersi un po’ di sano relax, staccando da tutti e da tutto e immergendosi nel proprio io, è una vera e propria panacea per il nostro cervello stressato e super stimolato. E aiuta pure a praticare l’introspezione, utile per migliorare non solo il funzionamento cerebrale, ma anche le capacità di apprendimento, la memoria, la consapevolezza di sé e il giudizio morale.
Ecco perché è importante sognare a occhi aperti.
“I network cerebrali sottesi alle attività introspettive e a quelle proiettate verso l’esterno sono interdipendenti e la nostra capacità di “spostarci” dall’una all’altra probabilmente migliora con la maturità”,
spiega Mary Helen Immordino-Yang, psicologa che ha condotto la ricerca.
Il problema è che non stiamo insegnando ai nostri bambini come rivolgere l’attenzione al loro io, come meditare.
“Tutto il sistema educativo – continua l’esperta – punta a far acquisire ai giovanissimi la capacità di portare a termine compiti, focalizzarsi su ciò che li circonda, imparare dalle lezioni spostando tutto il loro interesse all’esterno. Questo tipo di attenzione è senza dubbio essenziale, ma è altrettanto importante saper riflettere perché serve a consolidare ciò che si impara”.
Ecco perché
“dovremmo insegnare l’introspezione ai nostri figli, magari anche a scuola, perché serve ad avere voti migliori ma anche al loro benessere emotivo e sociale”,
dice la psicologa.
Purtroppo, però, il mondo attuale, urbano e digitale, richiede ai giovanissimi un impegno mentale totalmente proiettato al di fuori di sé e mancano i tempi e i modi per favorire la riflessione. Meglio iniziare a dare più spazio al “riposo” della mente.