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Insonnia: dormire poco danneggia il metabolismo

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Un riposo notturno insufficiente non soltanto può provocare irritabilità durante il giorno, ma anche essere la causa di difficoltà di memoria, con particolare riferimento agli anziani, e di vere e proprie ripercussioni sui nostri geni.

Questo secondo una recente ricerca, attraverso la quale si ritorna a parlare dell’importanza di un sonno di qualità, dopo le indicazioni relative alla correlazione tra esso ed una dieta equilibrata.

A parere degli esperti, una sola settima di riposo notturno insufficiente e di scarsa qualità può avere un impatto tale sui nostri geni da innalzare il rischio di incorrere in patologie legate allo stress, all’infiammazione ed a problemi relativi al sistema immunitario. La scoperta potrebbe rappresentare la spiegazione del motivo per cui la carenza di sonno e riposo risulti tanto negativa per la salute.

Per il presente studio, i ricercatori hanno esaminato l’attività dei geni di 26 volontari. Dalle osservazioni condotte da parte degli scienziati è emerso come il sonno insufficiente possa avere un impatto non benefico su più di 700 geni, alcuni dei quali associati a metabolismo, bioritmo, risposta allo stress e risposta immunitaria dell’organismo.

Il sonno è stato identificato come un vero e proprio pilastro della salute, accompagnato da alimentazione ed esercizio fisico, da parte di Derk-Jan Dijk, esperto della University of Surrey. I risultati osservati da parte dei ricercatori sono stati pubblicati tra le pagine della rivista scientifica “Proceedings of the National Academy of Sciences”.

Secondo quanto dichiarato dagli esperti, gran parte degli studi indicano come un riposo notturno inferiore a sei ore possa essere associato a risvolti negativi per la salute, che possono essere rappresentati da obesità, diabete, disturbi cardiovascolari, oltre a problemi cognitivi e di mantenimento del livello di attenzione.

Ai volontari è stato richiesto di dormire meno di sei ore per notte per un periodo di una settimana. Gli esperti, dalle analisi dell’RNA degli individui, hanno potuto evincere come una simile restrizione del sonno interferisse con le capacità di mantenimento dell’attenzione e di affrontare al meglio la vita quotidiana durante il giorno.

A ciò si aggiunge un recente studio condotto in Germania, presso la University of Tuebingen, secondo cui i bambini che di notte possono godere di un buon riposo sono in grado di ottenere risultati migliori per quanto riguarda le capacità di memorizzazione. L’abilità di ricordare quanto studiato e appreso, invece, calerebbe nel caso di un sonno notturno disturbato.

Marta Albè

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