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Stretching: nuovi studi confutano la sua reale efficacia

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Siete convinti che lo stretching sia il modo migliore per scaldare i muscoli prima di un allenamento? Beh, dovete ricredervi, almeno a detta di recenti studi che evidenziano come lo stretching possa influire negativamente sulle prestazioni muscolari. Non solo potrebbe non essere utile, ma addirittura controproducente in determinate circostanze.

Cosa dicono le ricerche?

Due studi significativi pubblicati sul Journal of Strength and Conditioning Research e sullo Scandinavian Journal of Medicine and Science in Sports hanno “bocciato” lo stretching statico, ritenendolo meno efficace di quanto si pensasse. Contrariamente alla credenza diffusa, questo tipo di stretching non renderebbe i muscoli più flessibili e resistenti, ma li indebolirebbe temporaneamente.

Secondo queste ricerche, lo stretching statico non solo non previene gli infortuni, ma può anche ridurre la forza, la potenza e la stabilità dei muscoli.

Lo studio dell’università di Zagabria

Un gruppo di scienziati dell’università di Zagabria ha condotto uno studio specifico per analizzare gli effetti dello stretching statico sulle prestazioni muscolari. I volontari sono stati sottoposti a una sessione di riscaldamento tradizionale, comprendente esercizi di stretching statico, e successivamente valutati attraverso prove di salto, sprint e sollevamento pesi.

I risultati hanno mostrato che lo stretching statico riduceva la forza muscolare del 5,5%, diminuiva la potenza muscolare del 2% e comprometteva la capacità di sollevare pesi con un calo delle prestazioni fino all’8,3%. Inoltre, i partecipanti erano più sbilanciati e instabili rispetto a coloro che non avevano fatto stretching.

Questi dati hanno portato i ricercatori a concludere che lo stretching statico potrebbe essere controindicato prima di attività fisiche che richiedono forza e stabilità.

Un approccio alternativo: il riscaldamento dinamico

Alla luce di questi risultati, gli esperti consigliano di sostituire lo stretching statico con un riscaldamento dinamico. Questo tipo di riscaldamento prevede movimenti attivi che preparano il corpo all’allenamento, migliorando la circolazione sanguigna e aumentando la temperatura corporea. Esercizi come affondi, skip, slanci delle braccia e delle gambe possono essere un’ottima alternativa.

Il riscaldamento dinamico non solo aiuta a prevenire infortuni, ma migliora anche la reattività muscolare e le prestazioni durante l’attività fisica.

Lo stretching è davvero inutile?

È importante sottolineare che lo stretching non è del tutto inutile. Se praticato in momenti adeguati, può essere benefico per migliorare la flessibilità e favorire il rilassamento muscolare, soprattutto dopo l’allenamento o in sessioni dedicate. Tuttavia, prima di un esercizio fisico intenso, potrebbe essere meglio evitarlo.

Leggi anche: Stretching? Se non l’avete mai fatto, meglio non iniziare

La prossima volta che vi preparate per un allenamento, ricordate che scaldarsi in modo dinamico è probabilmente più efficace dello stretching statico. Sostituite gli esercizi tradizionali con movimenti attivi e preparate il vostro corpo in modo ottimale per ottenere il massimo delle prestazioni.

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