fisico mela pera dna

Un fisico a mela o a pera, dipende dal dna

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Le curve femminili sono “regolate” dal DNA. Secondo una ricerca condotta dall’Università di Oxford e del Medical Research Council – in collaborazione con un team internazionale comprendente 400 scienziati provenienti da 280 istituti di ricerca differenti – a distribuzione del grasso corporeo è regolata da 13 geni.

Dopo aver esaminato il codice genetico di 77 mila persone, gli studiosi hanno rintracciato i 13 geni che, secondo loro, sarebbero in grado di spiegare la diversa distribuzione della massa grassa nelle donne. Vi siete mai chiesti perché alcune signore tendono ad accumulare il grasso nella parte inferiore del corpo, dai fianchi in giù, assumendo la cosiddetta forma “a mela” e altre invece presentano spalle, braccia e busto ingrossati, simili ad una “pera”?

Al di là del lato puramente estetico, la scoperta ha chiaramente un risvolto medico. Osservando la “forma del corpo“, infatti, è possibile fare una prima valutazione del quadro clinico di una persona obesa. Ne deriva che, in genere, la forma “a mela”, più abbondante nella parte superiore, comporta maggiore rischio diabete e di malattie cardiovascolari.

Cecilia Lindgren del Wellcome Trust Centre for Human Genetics di Oxford: “Con la scoperta dei geni che hanno un ruolo importante nell’influenzare la forma ‘a mela’ o ‘a pera’ del corpo, e con quella delle variazioni fra uomini e donne speriamo di capire anche i processi biologici alla base di questo fenomeno“.

Secondo un’altra ricerca che ha cercato di scoprire le differenze genetiche collegate all’indice di massa corporea, sono ben 18 le variazioni genetiche responsabili. Le due scoperte, integrate, potrebbero dare risposte e in futuro anche nuove soluzioni per combattere l’obesità.

L’esito delle ricerche è stato pubblicato su Nature Genetics.

Francesca Mancuso

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.