perché la mortadella ha i pistacchi

Perché la mortadella ha i pistacchi? Origine, tradizione e gusto

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Chi non ama una fetta di mortadella profumata, morbida e leggermente speziata? Tra le eccellenze gastronomiche italiane, questo salume bolognese è uno dei più amati e riconosciuti al mondo. Ma se osservi bene il banco salumi, noterai che spesso accanto alla classica versione “rosa uniforme” c’è la mortadella con pistacchi, arricchita da piccoli tocchi verdi che spezzano la monotonia del colore e aggiungono un aroma particolare. Non tutti sanno, però, che i pistacchi non facevano parte della ricetta originale: sono un’aggiunta più recente, frutto di evoluzioni gastronomiche e commerciali. Ma perché è nata questa variante? Cosa cambia nel gusto? E soprattutto, è ancora considerata una vera mortadella di Bologna? Scopriamo insieme la storia, le curiosità e le differenze di una delle combinazioni più amate dagli italiani.

La mortadella di Bologna: storia di un’eccellenza italiana

La mortadella ha una storia antichissima: le sue origini risalgono addirittura all’epoca romana, quando si preparavano impasti di carne suina aromatizzati con spezie e cotti in vesciche naturali. Tuttavia, la ricetta che conosciamo oggi si è sviluppata nel Medioevo e ha trovato la sua patria d’elezione a Bologna, dove i mastri salumai hanno perfezionato la lavorazione fino a farne un prodotto simbolo della città.

Nel 1661, addirittura, il Cardinale Farnese promulgò un vero e proprio editto che stabiliva le regole di produzione per evitare imitazioni e contraffazioni. Da allora la mortadella bolognese è diventata sinonimo di qualità, tanto che nel 1998 ha ottenuto il riconoscimento ufficiale dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP), che ne tutela la ricetta e la zona di produzione.

La ricetta tradizionale

Secondo il disciplinare IGP, la mortadella di Bologna si ottiene da carne suina selezionata, tagliata finemente e mescolata a cubetti di grasso (generalmente provenienti dalla gola del maiale), sale, spezie e aromi naturali. L’impasto viene poi insaccato e cotto lentamente per diverse ore, fino a ottenere la consistenza morbida e il profumo caratteristico che tutti conosciamo. In questa ricetta originale, non sono previsti né pistacchi né altri ingredienti aggiuntivi.

Quando sono arrivati i pistacchi nella mortadella

L’aggiunta dei pistacchi alla mortadella è una tradizione relativamente recente. Non ci sono documenti ufficiali che ne attestino l’invenzione, ma secondo diverse fonti, la variante con pistacchi si è diffusa in Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, nel periodo del boom economico. L’obiettivo? Rendere il prodotto più elegante, ricercato e visivamente accattivante, strizzando l’occhio a un pubblico sempre più attento all’estetica e alle novità.

In un’epoca in cui la mortadella era vista come un salume “popolare”, i pistacchi servivano a conferirle un’immagine più raffinata e a differenziarla dalle versioni industriali più economiche. Da lì, il successo fu immediato: i consumatori si abituarono al sapore leggermente dolce e aromatico del pistacchio, e la mortadella con pistacchi divenne presto una delle varianti più apprezzate.

Perché si usano i pistacchi: estetica, gusto e tradizione

Ci sono diversi motivi per cui i pistacchi sono diventati così popolari nella mortadella, e non tutti hanno a che fare con la tradizione.

  • Colore e contrasto visivo: il verde brillante dei pistacchi si sposa perfettamente con il rosa della carne, creando un effetto visivo molto gradevole e riconoscibile. È un dettaglio che fa la differenza anche al banco salumi.
  • Gusto e aroma: i pistacchi aggiungono una nota dolce e leggermente tostata che bilancia il sapore speziato della mortadella, rendendola più complessa e rotonda al palato.
  • Marketing e distinzione: in un mercato dove molti prodotti sembrano uguali, l’aggiunta dei pistacchi è diventata anche un modo per distinguere le versioni artigianali o “premium” da quelle industriali di massa.

La mortadella con pistacchi è ancora IGP?

Molti si chiedono se la mortadella con pistacchi possa ancora essere chiamata “Mortadella Bologna IGP”. La risposta è: dipende. Il disciplinare dell’IGP Mortadella Bologna prevede ingredienti e processi ben precisi, e nella ricetta originale i pistacchi non sono contemplati. Tuttavia, alcune aziende hanno ottenuto la possibilità di indicare in etichetta “Mortadella Bologna IGP con pistacchi”, a condizione che tutti gli altri elementi rispettino il disciplinare (origine delle carni, metodo di cottura, percentuali di grasso e così via).

In altre parole, i pistacchi sono tollerati come ingrediente aggiuntivo, purché non alterino le caratteristiche fondamentali del prodotto. È quindi importante leggere sempre l’etichetta per sapere cosa si sta acquistando.

Un tocco moderno che conquista tutti

Nonostante i puristi della tradizione bolognese preferiscano la mortadella “pura”, la variante con pistacchi ha conquistato il cuore (e il palato) di molti italiani. Oggi si trova praticamente ovunque, sia nelle versioni artigianali dei piccoli salumifici, sia nei prodotti confezionati dei grandi marchi. In molti casi, i produttori utilizzano pistacchi di Bronte DOP, famosi per il loro colore verde intenso e il sapore unico, sinonimo di qualità e autenticità.

La combinazione tra la dolcezza del pistacchio e la morbidezza della mortadella crea un equilibrio gustativo perfetto, che si sposa bene con focacce calde, pane croccante o taglieri misti accompagnati da formaggi delicati. È una versione che piace a chi ama i sapori tradizionali ma non rinuncia a un tocco di originalità.

Come riconoscere una buona mortadella con pistacchi

  • Etichetta chiara: assicurati che sia indicato se si tratta di Mortadella Bologna IGP con pistacchi. La denominazione garantisce il rispetto di determinati standard qualitativi.
  • Percentuale di pistacchi: nei prodotti di qualità i pistacchi non devono essere un semplice decoro, ma parte integrante dell’impasto (in genere tra lo 0,5% e l’1%).
  • Colore e profumo: la mortadella deve avere un colore rosa uniforme, senza sfumature grigiastre, e un profumo delicato e speziato. I pistacchi devono essere interi, non amari né ossidati.
  • Origine dei pistacchi: se provengono da Bronte o da altre zone DOP, è sempre un segno di eccellenza.

Mortadella con o senza pistacchi? Questione di gusto

Alla fine, la scelta tra mortadella con o senza pistacchi è soprattutto una questione di gusto personale. La versione classica è più delicata e fedele alla tradizione bolognese, mentre quella con pistacchi aggiunge una nota raffinata e moderna, perfetta per chi ama sperimentare sapori nuovi. L’importante è scegliere prodotti di qualità, preferendo sempre quelli artigianali o IGP, per gustare il vero sapore della tradizione italiana.

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La mortadella con pistacchi è un perfetto esempio di come la tradizione culinaria possa evolversi nel tempo senza perdere la propria identità. Nata come variante estetica e di marketing, è diventata un prodotto amato e riconosciuto, capace di unire il gusto classico della mortadella bolognese con l’aroma unico del pistacchio. Che tu la preferisca pura o arricchita, resta sempre una delle delizie più autentiche della nostra gastronomia. La prossima volta che ne acquisti una fetta, guardala con altri occhi: dentro quella combinazione di rosa e verde c’è tutta la storia (e la creatività) del gusto italiano.

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Appassionato di musica, cinema, tecnologia e motori. Laureato in scienze della comunicazione. Mi piace soprattutto mangiare, cucinare e scrivere dell'universo femminile